La taverna alessandrina: storia e tradizione della casetta rossa a viale alessandrino

La taverna alessandrina: storia e tradizione della casetta rossa a viale alessandrino

La Casetta Rossa, storica Taverna Alessandrina di Centocelle, rappresenta un simbolo di convivialità e tradizione gastronomica romana, evolvendosi nel tempo per attrarre nuove generazioni senza dimenticare le proprie radici.
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La taverna alessandrina: storia e tradizione della casetta rossa a viale alessandrino - Gaeta.it

Nel cuore di viale Alessandrino, la Casetta Rossa, che ospita la Taverna Alessandrina, racconta una storia affascinante e ricca di tradizione. Fondata circa un secolo fa, questo locale è diventato un simbolo di convivialità e cultura gastronomica romanesca. Scopriremo insieme come questo luogo, apparentemente comune, sia intriso di una profonda memoria storica e sociale legata alle tradizioni locali.

La genesi della casetta rossa e la storia del territorio

Costruita negli anni venti del Novecento, la Casetta Rossa non è solo un ristorante, ma un tassello importante della storia di Centocelle. La sua origine è legata alla lottizzazione dei terreni della tenuta “Roma Vecchia”, dove il Mastro Abruzzese, Domenico Milone, tracciò le strade e i terreni circostanti. L’ex “strada undici”, che oggi corrisponde a viale Alessandrino, era uno dei primi toponimi creati in quel periodo.

Immaginate per un momento la collinetta su cui si ergeva la Casetta, priva delle moderne costruzioni che la circondano adesso. Quella zona era caratterizzata da viottoli sterrati e da un paesaggio bucolico. Con il passare del tempo, la “strada undici” ha visto un’evoluzione richiamando l’attenzione di famiglie e abitanti del luogo. Veniva definita “antenata” di altre strade come via delle Ciliegie e via dei Girasoli, segnando così un momento di grande trasformazione per il quartiere.

Nel corso degli anni, la Casetta Rossa ha continuato a rimanere un punto di riferimento capace di adattarsi ai cambiamenti del contesto sociale, rimanendo fedele alla sua essenza. Oggi rappresenta non solo un luogo dove gustare piatti tipici, ma anche un’icona di un’epoca passata, avvolta in storie di vita vissuta.

Un punto d’incontro per il quartiere

Nel corso della sua lunga storia, la Taverna Alessandrina ha subito diverse trasformazioni. Inizialmente rinomata come osteria, dove gli avventori si riunivano per giocare a carte e sorseggiare vino, la struttura ha ampliato la propria offerta gastronomica, evolvendo nel tempo in trattoria e pizzeria. Questo passaggio ha significativamente aumentato la sua notorietà, facendola diventare un punto di incontro cruciale per gli abitanti del quartiere, nonché un luogo ricco di convivialità.

Con l’arrivo del secondo dopoguerra, il locale ha continuato a evolversi, aggiungendo una cucina più strutturata e diventando nota come “La Romagnola”. Successivamente, con nuovi soci e forme di gestione, ha assunto il nome di Taverna Romagnola prima di trasformarsi nell’attuale Taverna Alessandrina. Oggi, la casetta è più di un semplice ristorante; è un simbolo di resistenza e di continuazione delle tradizioni culinarie romane.

Profondamente radicato nel tessuto sociale del quartiere, il locale accoglie comitive di famiglie, coppie, giovani e anziani. La diversità della clientela è testimone della volontà di Massimiliano Luciani, attuale titolare, di preservare la memoria storica dei piatti romani mentre si adatta alle esigenze moderne.

Massimiliano Luciani e il futuro della taverna alessandrina

Intervistato sulla storia e sul futuro della Taverna Alessandrina, Massimiliano Luciani ha condiviso la sua visione e il suo attaccamento a questo pezzo di storia. Sul lavoro svolto nel ristorante, ha parlato con entusiasmo del suo desiderio di mantenere vive le tradizioni della cucina romana mentre introduce lievi innovazioni. La sua filosofia si fonda sull’idea di portare avanti piatti della tradizione pur immaginando nuove combinazioni per attrarre anche le giovani generazioni di avventori.

Massimiliano ha ereditato la passione e il sacrificio dei suoi genitori. Il suo obiettivo non è solo quello di servire buon cibo, ma anche di raccontare una storia che dura da più di un secolo. È evidente il suo desiderio di festeggiare i 105 anni della Casetta Rossa, un traguardo che avrà un significato speciale per tutti coloro che frequentano questo storico locale.

La sfida di attrarre un pubblico giovane richiede uno sguardo attento alle tendenze culinarie del momento. Così, accanto ai piatti tradizionali, Massimiliano propone anche variazioni moderne, riuscendo così a creare un menù che possa accontentare le varie richieste dei suoi clienti, senza mai dimenticare le radici della cucina romana.

Continua, quindi, la storia della Taverna Alessandrina, un luogo dove le tradizioni si intrecciano con il presente, un simbolo della convivialità. La Casetta Rossa si proietta verso il futuro, mantenendo vivo il legame con il passato e il ricordo di chi ha contribuito a scrivere la sua lunga storia.

Ultimo aggiornamento il 26 Novembre 2024 da Sofia Greco

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