La tassazione agevolata sulle mance riguarda tutti i lavoratori nelle strutture ricettive e pubblici esercizi

La tassazione agevolata sulle mance riguarda tutti i lavoratori nelle strutture ricettive e pubblici esercizi

L’Agenzia delle Entrate conferma l’agevolazione fiscale sulle mance per tutti i lavoratori di strutture ricettive e pubblici esercizi, chiarendo responsabilità e modalità di tassazione anche per il personale somministrato.
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L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che l’agevolazione fiscale sulle mance nel turismo e nella ristorazione si applica a tutti i lavoratori, inclusi quelli con contratti esterni, garantendo trasparenza e correttezza nella gestione fiscale. - Gaeta.it

La questione della tassazione sulle mance nei settori del turismo e della ristorazione ha trovato una risposta chiara da parte dell’Agenzia delle Entrate. Nel luglio 2025, l’ente ha confermato che l’agevolazione fiscale prevista per le mance si applica a tutti i lavoratori impiegati in strutture ricettive e pubblici esercizi, senza distinzione tra dipendenti diretti e personale esterno. Questo chiarimento nasce dalle richieste interpretative avanzate dal Ministero del Turismo, che puntava a definire meglio l’ambito di applicazione della norma.

L’agevolazione fiscale sulle mance: a chi si applica

L’Agenzia delle Entrate ha spiegato con precisione che la disciplina agevolata per le mance copre ogni lavoratore che opera presso alberghi, ristoranti, bar e simili, indipendentemente dal tipo di contratto o rapporto di lavoro. Non fa differenza se il personale è assunto direttamente dalla struttura o impiegato da ditte esterne che forniscono servizi all’interno delle strutture. Questa posizione elimina dubbi su possibili esclusioni di chi lavora con contratti di somministrazione o altre forme di appalto.

La normativa fiscale, quindi, va oltre la tradizionale visione del dipendente e interessa tutti coloro che ricevono mance per attività svolte in questi contesti. La misura è volta a semplificare la gestione delle imposte e evitare forme di evasione collegate a pagamenti in nero, tipici di questo tipo di compensi volontari versati da clienti. Il chiarimento arriva in un momento critico, dove il turismo, con le sue molteplici forme di lavoro, richiede regole chiare per assicurare equità e trasparenza.

Il ruolo del contratto di somministrazione e la movimentazione delle mance

Tra gli scenari più complessi per l’applicazione delle agevolazioni sulle mance c’è quello dei contratti di somministrazione. Sono quei casi in cui la struttura ricettiva non assume direttamente i lavoratori ma si avvale di fornitori esterni che mettono a disposizione il personale. L’Agenzia delle Entrate sottolinea che, anche se la struttura raccoglie e poi distribuisce le mance ai lavoratori somministrati, questa operazione è considerata solo una semplice movimentazione di denaro senza effetti fiscali.

In sostanza, la raccolta delle mance da parte della struttura non genera un reddito imponibile ulteriore, né altera gli obblighi tributari. Gli obblighi fiscali restano in capo al datore di lavoro effettivo, cioè al fornitore che mette a disposizione il personale. Questo punto chiarisce che il passaggio delle mance attraverso la struttura non cambia la responsabilità fiscale, che rimane di chi impiega direttamente il lavoratore.

Comunicazione e gestione delle imposte sostitutive sulle mance

Per evitare errori nella tassazione delle mance, è necessaria una comunicazione efficiente tra la struttura ricettiva e il fornitore esterno. Se la struttura trattiene una parte delle mance come imposta sostitutiva, deve assicurarsi che queste somme siano correttamente trasferite all’agenzia di somministrazione o all’impresa fornitrice. A quel punto, sarà compito di quest’ultima versare l’imposta dovuta all’Agenzia delle Entrate.

Questo sistema risponde all’esigenza di garantire chiarezza e correttezza nelle operazioni fiscali. La prassi fissata da questa disposizione evita che le mance restino “bloccate” o che si creino doppie imposizioni o mancate dichiarazioni. Lo scambio di informazioni deve essere trasparente, così da rispettare gli obblighi previsti dalla legge e assicurare che i lavoratori ricevano le mance nette dai prelievi fiscali senza complicazioni aggiuntive.

Roma, 11 luglio 2025

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