La stufa in ghisa e il meccanismo delle fumate nel conclave per l’elezione del nuovo papa nel 2025

La stufa in ghisa e il meccanismo delle fumate nel conclave per l’elezione del nuovo papa nel 2025

La stufa in ghisa del 1939 brucia le schede dei cardinali durante il conclave, mentre dal 2005 un sistema chimico e campane confermano con fumata e suono l’elezione del nuovo papa nel 2025.
La Stufa In Ghisa E Il Meccani La Stufa In Ghisa E Il Meccani
L'articolo descrive i rituali e le tecnologie, tra cui una storica stufa in ghisa e sistemi chimici moderni, che garantiscono la fumata chiara e simbolica durante il conclave del 2025 per l'elezione del nuovo papa. - Gaeta.it

L’elezione del nuovo pontefice è sempre circondata da rituali carichi di storia e simboli precisi. Tra questi, il momento che tutti aspettano è quello della fumata, segnale visivo che comunica la riuscita o meno della scelta dei cardinali. Nel 2025, anche questo rito si ripresenta con strumenti che hanno accompagnato numerosi conclavi nel corso degli ultimi decenni.

La stufa in ghisa con quasi un secolo di storia nei conclavi

Dal 1939, una stufa in ghisa è protagonista silenziosa di ogni elezione papale. Nel maggio del 2025, questa vecchia custode di tradizioni tornerà ad avere un ruolo centrale. È lei che fisicamente brucerà le schede votate dai cardinali durante il conclave. Questa stufa, costruita in un’epoca diversa, continua a funzionare con precisione, mantenendo un collegamento diretto con il passato dei conclavi.

Pur essendo un oggetto antico, la stufa non è semplicemente un recipiente per il fuoco. Senza di essa, le schede votate resterebbero inutilizzate e il rito perderebbe parte della sua ritualità. La ghisa della stufa permette una combustione stabile e completa, processo necessario per la trasformazione immediata delle schede in cenere e poi nell’elemento essenziale per generare la fumata.

Questa lunga tradizione, fatta di cura e manutenzione, dimostra come elementi materiali e simbolici si intreccino nelle procedure vaticane. In effetti, la stufa diventa un mezzo concreto, dal valore pratico ma anche emotivo, che ogni cardinale osserva consapevole del peso di quel momento.

La fonte della fumata: dai composti chimici alle apparecchiature moderne

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la fumata che tutti vedono non proviene dalla stufa in ghisa. Dal 2005 si utilizza un apparecchio più recente, situato sempre all’interno della cappella sistina, che brucia combinazioni chimiche apposite per ottenere il colore necessario.

L’apparecchio è collegato all’esterno tramite un sistema di tubi e giunti, controllato elettricamente per garantire precisione e tempismo. Le sostanze coinvolte sono ben studiate. La fumata nera, segnale di non elezione, nasce da un composto che include perclorato di potassio, antracene e zolfo. Al contrario, per la fumata bianca, indicativa dell’avvenuta scelta del nuovo papa, si usa un mix di clorato di potassio, lattosio e colofonia.

Queste miscele chimiche sono scelte per la loro capacità di generare fumi simili a quelli tradizionalmente attesi ma con colori ben definiti e visibili anche a distanza. L’esperienza passata ha mostrato che la fumata, per quanto storica, poteva non essere facilmente interpretabile nella sua parte iniziale. Così, l’adozione di questi composti ha affinato la comunicazione visiva della scelta papale.

La vigilanza e gli suoni che accompagnano la fumata bianca

Oltre all’aspetto visivo, si sono aggiunti altri segnali importanti per evitare fraintendimenti. Dal conclave del 2005, si è deciso di associare la fumata bianca al suono prolungato delle campane. Quel suono, che si diffonde dalla cappella, conferma a chi osserva che la fumata ha davvero segnato l’elezione del papa.

Dal punto di vista organizzativo, tutto è controllato con attenzione. All’interno del Vaticano, in un piccolo locale vicino alla cappella, un tecnico specializzato della direzione infrastrutture vaticana segue l’intero processo. Questo professionista resta pronto con un telecomando per intervenire qualora la stufa o il sistema di fumata dovessero presentare problemi.

La presenza di questo controllo remoto assicura che nessun intoppo possa bloccare il rito. Il conclave deve procedere senza interruzioni, e il messaggio finale deve arrivare chiaro e senza dubbi alla cittadinanza e al mondo intero.

Nel quadro del conclave del 2025, questi dettagli pratici confermano quanto anche le funzioni apparentemente semplici nascondano una complessità organizzativa importante. Tutti gli elementi cooperano per consegnare un segnale inequivocabile e carico di significato, in grado di chiudere una fase e aprirne una nuova nella storia della Chiesa.

Change privacy settings
×