La storia nascosta delle piastrelle di mosaico di hong kong raccontata in una mostra a north point

La storia nascosta delle piastrelle di mosaico di hong kong raccontata in una mostra a north point

una mostra all’oil street art space di north point racconta la storia dei mosaici urbani di hong kong, dalla loro origine coloniale britannica all’uso nelle metro e negli edifici popolari della città
La Storia Nascosta Delle Piast La Storia Nascosta Delle Piast
L'articolo esplora la storia e il ruolo dei mosaici nei muri e nelle stazioni di Hong Kong, evidenziando la loro origine coloniale, la diffusione urbana e la recente valorizzazione artistica attraverso una mostra dedicata. - Gaeta.it

Passeggiando per le strade di hong kong o scendendo nelle metro, è facile notare piccole tessere di mosaico sparse qua e là sui muri degli edifici. Questi frammenti, spesso trascurati, nascondono una storia lunga e interessante legata all’evoluzione urbana della città. Una mostra all’oil street art space di north point permette di scoprire il racconto dietro questi motivi che decorano angoli dimenticati.

L’inizio di una scoperta artistica fra vicoli e mosaici

L’attenzione su queste piastrelle nacque grazie all’artista Adrian Wong Ho-yin, che anni fa mentre passeggiava nei vicoli di tsim sha tsui, vicino a chungking mansions, si accorse di un muro coperto da tessere di mosaico danneggiate dall’umidità. Notò che diverse tipologie di tessere erano sovrapposte, quasi a formare un collage irregolare.

Questa tecnica di sovrapporre piastrelle era un modo pratico per ristrutturare edifici vecchi o negozi senza grandi spese e in poco tempo. Wong si mise a osservare con più attenzione e trovò mosaici simili sparsi in tutta la città, spesso con disegni disallineati o casuali, che raccontavano l’uso frequente di questo materiale in ambienti urbani sia pubblici che privati.

L’interesse di Wong è diventato un viaggio nella memoria architettonica di hong kong, intrecciando arte e vita quotidiana. La sua ricerca ora si traduce in un’esposizione che ricostruisce ambienti vintage con tessere di epoche diverse.

Una mostra che rivive l’architettura di hong kong attraverso i mosaici

Dal titolo “with love from hong kong – tiling error v”, la mostra aperta fino al 31 agosto riproduce interni tipici degli anni ’60 mischiando motivi di mosaici che sembrano messi a caso, proprio come succede nelle scale dei vecchi palazzi popolari. Le pareti sono addobbate con queste tessere incorniciate come quadri, che riprendono lo stile dei tong lau, i palazzi popolari di hong kong, e dei cha chaan teng, i tradizionali caffè locali come il famoso mido café di yau ma tei.

La mostra vive di nostalgia e richiamo ai tempi d’oro di hong kong, quando era una tigre asiatica con un’economia fiorente. Negli ultimi anni la città ha rivisto un interesse per elementi storici: negozi storici, oggetti vintage e design retrò sono tornati in auge, soprattutto nei nuovi locali che si rifanno a quell’atmosfera d’altri tempi per conquistare clienti e ricordare la storia locale.

Questo rifiorire della memoria è manifesto nello spazio e negli oggetti reali, e spiega la forza visiva e emotiva dei mosaici nelle strade e nelle metro di hong kong.

L’origine e la diffusione dei mosaici provenienti dal periodo coloniale britannico

Secondo l’architetto conservatore Fredo Cheung Ka-wing, l’uso dei mosaici a hong kong ha radici nel periodo coloniale britannico. Le fabbriche britanniche iniziarono a produrre in serie queste tessere nel XIX secolo come materiali pratici per superfici come cucine o zone intorno ai caminetti.

Anche nelle regioni subtropicali come hong kong, dove i caminetti erano diffusi negli edifici in stile europeo, queste piastrelle erano utilizzate per via della loro resistenza e facile pulizia.

Esempi emblematici risalgono ai primi del Novecento, come l’università di hong kong, costruita nel 1912 con corridoi esterni decorati da piastrelle encausto dai colori crema, terracotta e grigio-verde, con motivi floreali geometrici. Le piastrelle encausto sono create mescolando argille di vari colori prima della cottura, producendo superfici impermeabili e durevoli.

Questi materiali furono scelti anche per motivi igienici, come spiegato dal ricercatore Simpson Wong: sir Matthew Nathan, governatore coloniale dal 1904 al 1907, impose l’uso di questi rivestimenti viscosi nei fumoir autorizzati per la gestione dell’oppio.

Produzione locale e protagonisti dello sviluppo dei mosaici a hong kong

Per molto tempo le piastrelle arrivarono dall’Europa, ma dalla metà del XX secolo anche hong kong, in particolare la zona di Tuen Mun, iniziò a produrle. La Castle Peak Ceramic Company fu un produttore importante che impiegava argilla locale per realizzare queste tessere.

Una figura chiave è stata lo scultore italiano Raoul Bigazzi, arrivato a hong kong nel 1922 e autore di diversi progetti, fra cui un mosaico veneziano per la sede centrale della HSBC a Central, completato nel 1935. Bigazzi contribuì a diffondere e consolidare questa forma d’arte in una città che stava crescendo rapidamente.

Prima della guerra molti edifici residenziali, come quelli di Prince Edward Road vicino al mercato dei fiori di Mong Kok, vennero decorati con pavimenti in mosaico, spesso ancora visibili oggi in alcune unità rimaste intatte, come il JL Ceramics Concept Shop, l’unico esempio che conserva l’interno originale.

Dai palazzi alle metro: l’uso diffuso dei mosaici come rivestimento urbano

Gli abitanti hanno spesso soprannominato questo materiale “piastrelle da bagno”, in parte per il clima umido della città che imponeva materiali resistenti e facili da pulire. La facilità di reperimento e il costo contenuto di questi mosaici spinse l’architetto capo della metro di hong kong, Roland Paoletti, a usarli nelle prime stazioni inaugurate nel 1979.

Con un budget ridotto e spazi limitati, Paoletti decise di adottare mosaici colorati per identificare visivamente ogni stazione con un motivo caratteristico. Questa idea rimane oggi una firma della MTR, che continua a impiegare tessere di mosaico per alcune superfici in stazioni più recenti.

Così i mosaici, partendo da rivestimenti domestici, si sono fatti strada anche negli spazi pubblici più frequentati, diventando parte della trama urbana e dell’identità visiva di hong kong.

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