La storia di anita garibaldi in scena alla fattoria guiccioli per ravenna festival 2025

La storia di anita garibaldi in scena alla fattoria guiccioli per ravenna festival 2025

Ravenna Festival 2025 presenta l’opera “Anita” di Gilberto Cappelli, dedicata ad Anita Garibaldi, con musica intensa e una messa in scena nella Fattoria Guiccioli per celebrare coraggio e memoria storica.
La Storia Di Anita Garibaldi I La Storia Di Anita Garibaldi I
Ravenna Festival 2025 presenta l’opera "Anita", dedicata ad Anita Garibaldi, eroina del Risorgimento, ambientata nella storica Fattoria Guiccioli. Con musica intensa di Gilberto Cappelli, lo spettacolo unisce memoria, coraggio e amore in una narrazione emozionante e autentica. - Gaeta.it

Ravenna Festival 2025 continua a puntare su produzioni che raccontano vicende umane intense e storiche. Quest’anno si parla di coraggio e amore con l’opera “Anita”, dedicata alla figura di Anita Garibaldi, eroina del Risorgimento. Nel cuore di Ravenna, proprio nella cascina dove la donna trascorse gli ultimi giorni di vita, va in scena un lavoro che coniuga musica e memoria, fedele a episodi veri e drammatici del 1849.

Un’opera dedicata a una figura storica femminile

La protagonista dell’opera, Anita Garibaldi, è celebre per il suo impegno accanto a Giuseppe Garibaldi durante le guerre d’indipendenza italiane e anche nelle battaglie in sud America. Il 4 agosto del 1849, in fuga dalle truppe austriache dopo la caduta della Repubblica Romana, Anita trovò rifugio alla Fattoria Guiccioli a Mandriole, vicino Ravenna. Lì si spense, giovane e stremata, portando con sé gli ideali di libertà per cui aveva combattuto.

La narrazione musicale e i momenti chiave

Il lavoro musicale, scritto dal compositore Gilberto Cappelli con libretto di Raffaella Sintoni e Andrea Cappelli, racconta otto momenti chiave della loro vita insieme. Si parte da un’immagine simbolica e toccante: una mano che emerge dal terreno, alludendo alla sua morte precoce. Poi l’opera si sviluppa tra il primo incontro con Giuseppe, le battaglie in Brasile, le difficoltà e infine la fuga disperata dalle forze nemiche. Ogni scena è pensata per dare forza e dignità a una figura storica femminile spesso dimenticata.

Mettere in scena la memoria alla fattoria guiccioli

La messa in scena del 4 luglio 2025 alle 21.30 è particolarmente significativa perché si svolge nella stessa casa dove Anita trascorse i suoi ultimi momenti. La Fattoria Guiccioli, oggi museo, conserva ancora la stanza che fu testimone di questi eventi.

Sul palco ci sono interpreti di rilievo. Il soprano Chiara Guerra dà voce a Anita, restituendo intensità e passione al personaggio, mentre Alberto Petricca interpreta Giuseppe Garibaldi, offrendo un ritratto credibile e sentito del condottiero. Marco Angius, direttore dell’Orchestra Filarmonica Vittorio Calamani, guida con mano esperta l’esecuzione, conferendo all’opera un tono drammatico e coinvolgente che rispecchia pienamente lo spirito del libretto e della musica.

La scelta del luogo e del cast rende l’evento unico, capace di avvicinare il pubblico a un pezzo di storia nazionale con un’atmosfera autentica e toccante.

Una musica intensa e complessa

Gilberto Cappelli, compositore e pittore, ha voluto un’opera musicale che esprima contrasti forti. Ha descritto il suono come “lacerante, ruvido, rauco, sporco, scuro e violento”, una sperimentazione sonora che accompagna e rafforza le emozioni della storia.

Al contempo, la partitura richiede espressione poetica da parte degli artisti, creando un equilibrio tra tensione e lirismo. Questa doppia anima, aggressiva ma anche profondamente umana, segue i principi del filone espressionista, dando all’opera uno spessore emotivo raro.

Proprio questa complessità sonora fa di “Anita” un’opera intensa, capace di parlare a un pubblico contemporaneo senza rinunciare alla narrazione storica. L’esplorazione della sofferenza e del coraggio si traduce in una musica viva, che non si limita a raccontare ma fa “sentire” il dramma.

Ravenna festival e la valorizzazione della storia

Ravenna Festival, giunto alla sua 36/a edizione, conferma con questo spettacolo la sua vocazione per storie che dialogano con il presente. Il motto “Donde hay música no puede haber cosa mala”, riflette la missione di portare la musica nei luoghi che ne conservano il valore storico e umano.

Con “Anita” la manifestazione non si limita a offrire uno spettacolo musicale, ma propone al pubblico una riflessione sulle radici dell’identità nazionale e sul valore della lotta per la libertà. Ambientare l’opera nella Fattoria Guiccioli significa fare un salto nel tempo e nello spazio, offrendo un’esperienza immersiva difficilmente replicabile altrove.

Il lavoro di Cappelli e dei suoi collaboratori entra così nel cuore di una narrazione che unisce storia italiana e melodramma contemporaneo. Il festival si conferma come uno tra i momenti culturali di maggior interesse in Italia, capace di intrecciare arte, memoria e testimonianza diretta.

Questa rappresentazione di “Anita” è un’occasione per riscoprire una figura chiave del Risorgimento, lontana dai cliché, raccontata con voce nuova attraverso musica e teatro. Il 4 luglio a Ravenna la storia diventa viva, pronta a coinvolgere chiunque voglia ascoltare quel coraggio che si fa musica e ricordo.

Change privacy settings
×