la storia della nave scuola cristoforo colombo, gemella dell’amerigo vespucci e il suo destino meno noto

la storia della nave scuola cristoforo colombo, gemella dell’amerigo vespucci e il suo destino meno noto

la cristoforo colombo, veliero gemello dell’amerigo vespucci costruito al regi cantiere navale di castellammare di stabia, rappresenta un importante simbolo della marina italiana con caratteristiche tecniche e storie uniche.
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La *Cristoforo Colombo* è un veliero gemello dell’*Amerigo Vespucci*, costruito per l’addestramento degli ufficiali della marina italiana al Regio Cantiere Navale di Castellammare di Stabia, con caratteristiche tecniche simili ma meno fama, rappresentando un’importante pagina della tradizione navale italiana. - Gaeta.it

L’amerigo vespucci è uno dei simboli della marina militare italiana e della tradizione nautica del paese. Accanto a questo veliero rinomato, costruito per addestrare gli ufficiali della marina, esiste un’altra nave gemella: la cristoforo colombo. Pur avendo le stesse dimensioni imponenti e caratteristiche, la cristoforo colombo non ha raggiunto una fama paragonabile. Questa storia racconta la nascita, le caratteristiche tecniche e alcuni episodi della vita di questo veliero costruito al regi cantiere navale di castellammare di stabia.

La costruzione e l’origine della cristoforo colombo

La cristoforo colombo si inserisce nella storia della marina italiana come la centesima imbarcazione realizzata al regi cantiere navale di castellammare di stabia. Progettata dal tenente colonnello del genio navale francesco rotundi, la sua costruzione è parte di un progetto che comprende anche l’amerigo vespucci. Entrambi i velieri furono ordinati per volere del ministro della marina paolo thaon di revel e completati sotto la guida del successore, l’ammiraglio giuseppe siriani.

Il nome cristoforo colombo era già stato attribuito in precedenza ad altre quattro imbarcazioni della marina italiana: un brigantino della marina sarda attivo dal 1843 al 1867, due incrociatori di epoche diverse e una corazzata impostata nel 1915 e demolita nel 1921 prima di essere ultimata. Queste navi avevano in comune il richiamo all’esploratore genovese, così come l’intenzione con la nuova cristoforo colombo di rappresentare un mezzo d’eccellenza per la formazione degli ufficiali.

Caratteristiche tecniche e assetto della nave cristoforo colombo

La cristoforo colombo e l’amerigo vespucci erano progettate per l’addestramento degli allievi dell’accademia navale di livorno, con strutture imponenti e velature tradizionali. La colombo era lunga 100 metri e pesava 4.146 tonnellate. Lo scafo in acciaio era rivestito da 26 vele di tela olona, per un totale di 2.824 metri quadrati di superficie velica. Questi tessuti venivano manovrati da circa 20 metri di cavi in canapa e manilla, prodotti nella corderia di castellammare di stabia.

La nave disponeva di una propulsione ausiliaria affidata a due motori diesel elettrici accoppiati, insieme a due dinamo e due eliche coassiali. In navigazione a vela, la cristoforo colombo raggiungeva una velocità di crociera di 10 nodi, ridotti a 7 con il motore acceso. Gli alberi principali variavano in altezza: quello di maestra misurava 50 metri, il trinchetto 54, mentre la mezzana arrivava a 43 metri. La costruzione degli alberi, inclusi bompresso, era mista: acciaio per i pezzi inferiori, legno douglas per quelli superiori. La nave aveva inoltre ponti in teak, con allestimenti in mogano, legno santo, frassino e noce, materiali scelti per combinare resistenza ed estetica.

Differenze rilevanti tra cristoforo colombo e amerigo vespucci

Pur essendo navi gemelle, cristoforo colombo e amerigo vespucci presentano alcune differenze costruttive e funzionali. Il bompresso aveva una diversa inclinazione. La disposizione delle sartie nella vespucci seguiva il filo della murata, mentre nella colombo cadevano esternamente. Anche le imbarcazioni di servizio erano poste in modo differente: sulla colombo occupavano la zona centrale, mentre sulla vespucci erano sistemate altrove.

Un dettaglio tecnico rilevante riguarda le eliche: la cristoforo colombo ne montava due coassiali, mentre la vespucci ne aveva una sola. La plancia di comando era assente sulla colombo, tipica invece sulla vespucci dove si trova il timone a quattro ruote, situato a poppa. L’altezza degli alberi era comunque un po’ più bassa sulla colombo, aspetto che influiva sulle manovre e l’aspetto della nave. Queste differenze riflettono le scelte progettuali che rispondevano a esigenze tecniche e di formazione.

Un episodio curioso durante la navigazione nell’istmo di corinto

Tra le storie che riguardano le due navi c’è un episodio legato al passaggio attraverso l’istmo di corinto, strettissimo e difficile da attraversare per un’imbarcazione alta come un veliero scuola. In quella circostanza, la cristoforo colombo riuscì a transitare senza problemi sotto il ponte che collega le due sponde dello istmo.

L’amerigo vespucci, invece, toccò il ponte con il suo albero maestro. L’impatto provocò danni alla vela principale. Questo racconto è emblematico della sfida tecnica e della perizia richiesta per condurre queste navi, restando anche un curioso elemento che distingue il cammino dei due velieri gemelli.


La cristoforo colombo rimane una pagina meno conosciuta ma significativa della storia della marina italiana e della cantieristica navale. Le sue caratteristiche tecniche e le vicende che l’hanno vista protagonista offrono uno spaccato su un’epoca in cui la formazione dei marinai si svolgeva ancora in gran parte a vela, sui grandi velieri scuola costruiti con materiali tradizionali e tecnologie emergenti di inizio novecento.

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