La vicenda della famiglia Ferruzzi rappresenta una pagina importante della storia industriale italiana. Il gruppo agroindustriale fondato da Serafino Ferruzzi ha segnato un’epoca, con una crescita rapida e un ruolo di primo piano nell’economia del Paese. Carlo Sama racconta questa storia complessa nel suo libro “La caduta di un impero”, disponibile dal 2025 e oggetto di una presentazione pubblica a Napoli, che richiama l’attenzione su una concreta perdita economica e umana registrata negli ultimi decenni. L’approfondimento parte da ricostruzioni familiari e finanziare, per svelare come un colosso nato dal nulla sia stato smantellato in pochi anni, lasciando una riflessione sul destino dell’industria italiana.
la nascita e l’ascesa del gruppo Ferruzzi: da un’azienda familiare a un gigante agroindustriale
Serafino Ferruzzi ha creato dal nulla un gruppo che, in pochi decenni, ha raggiunto dimensioni importanti. Partito da un’impresa familiare, il suo lavoro e la capacità di espandersi lo hanno portato a dominare settori chiave dell’agroalimentare. Il gruppo si è contraddistinto per l’attenzione ai mercati internazionali, arrivando a rappresentare un modello di sviluppo in un’Italia che allora viveva ancora una fase di espansione industriale. Le strategie di Serafino erano strettamente legate alla gestione familiare, un controllo diretto che garantiva una linea unitaria nelle scelte imprenditoriali.
Un momento storico per l’economia nazionale
La figura di Ferruzzi si lega anche a un momento storico intenso per l’economia nazionale. Il passo dall’imprenditoria locale alla dimensione nazionale e internazionale ha portato il gruppo a inserirsi nei circuiti finanziari più complessi. Dal 1970 fino agli anni ’80, il gruppo ha assorbito varie realtà, consolidando il suo ruolo e definendo equilibri tra settore agricolo, agroalimentare e finanziario. In questo periodo si è assistito anche a fusioni e acquisizioni che hanno ampliato l’ambito di attività.
Leggi anche:
i cambiamenti dopo la morte di Serafino Ferruzzi e l’era Gardini: tensioni e sviluppi del gruppo
La scomparsa di Serafino Ferruzzi nel dicembre del 1979 ha avuto ripercussioni profonde sulla stabilità e direzione del gruppo. L’incidente aereo che lo ha stroncato ha lasciato un vuoto immediato nel vertice aziendale e in famiglia. A guidare l’impresa per oltre un decennio fu Raoul Gardini, cognato di Carlo Sama, che aveva già ruoli di rilievo nel gruppo. A partire dagli anni ’80, la gestione del gruppo ha affrontato sfide rilevanti, fra problemi finanziari e scelte strategiche discutibili.
Un’era di tensioni e controversie
Gardini ha incarnato una nuova fase, volta a rafforzare la presenza del gruppo nella chimica e in altri settori industriali, ma ha anche portato tensioni interne e controversie di carattere economico. Questa fase si è conclusa tragicamente con la sua morte nel luglio del 1993. Le difficoltà economiche si sono quindi accentuate e molte delle scelte dell’amministrazione hanno cominciato a mostrare segni di cedimento, contribuendo alla crisi che avrebbe portato allo smantellamento dell’impero.
la pubblicazione di “la caduta di un impero” e la presentazione a Palazzo Ricca a Napoli
Il libro di Carlo Sama svela, con dettagli inediti, le cause che hanno portato al crollo del gruppo Ferruzzi-Gardini. Scritto con informazioni raccolte in prima persona, il testo espone sia le vicende finanziarie sia quelle familiari che hanno segnato questo declino. La prefazione è di Alessandra Ferruzzi, figlia di Serafino, che dà un tono personale e diretto al racconto.
Il 9 maggio 2025, alle 15.30, la presentazione si è tenuta a Palazzo Ricca, sede della fondazione Banco di Napoli, con la partecipazione di esponenti del mondo accademico e giudiziario. Orazio Abbamonte, presidente della fondazione, e Marcello D’Aponte, presidente del museo archivio storico, hanno introdotto l’incontro. Sono poi intervenuti Gabriele Esposito, vicepresidente del consiglio dell’ordine degli avvocati di Napoli, e Massimo Calenda, giornalista, che hanno dialogato con l’autore.
L’evento ha rappresentato l’unica tappa napoletana di un tour che ha visto Sama narratore in diverse istituzioni italiane. Le presentazioni hanno registrato attenzione sul tema della gestione familiare nelle grandi imprese e sulle conseguenze di scelte che hanno inciso non solo sull’azienda ma anche sul contesto economico nazionale. Il libro offre al pubblico la possibilità di ripercorrere fatti poco noti e di riflettere sulle fragilità di un sistema produttivo che ha perso una delle sue realtà storiche.
La dissoluzione di un patrimonio industriale e il racconto di una storia italiana
La dissoluzione del gruppo Ferruzzi segnala una crisi che ha coinvolto non solo l’impresa ma anche la struttura economica e sociale italiana del tempo. Le ragioni di questo smantellamento sono complesse e includono conflitti familiari, difficoltà finanziarie crescenti, e scelte gestionali che hanno compromesso la solidità acquisita in decenni. Carlo Sama ha lavorato per portare alla luce questioni rimaste oscure, esplorando un fallimento che ha avuto ricadute profonde.
L’impero creato da Serafino Ferruzzi ha rappresentato un’occasione di crescita industriale che non si è potuta mantenere. Le trasformazioni imposte dal mutare dei mercati e le tensioni interne hanno spezzato una storia che si annunciava lunga. Raccontare questa vicenda ha anche il significato di raccontare un pezzo d’Italia, dei suoi successi rallentati da errori e situazioni fuori controllo.
Persone dietro i nomi e i numeri
Il libro, con la sua prospettiva diretta, mette al centro le persone dietro i nomi e i numeri. Le figure di Serafino Ferruzzi, Raoul Gardini e dei familiari coinvolti compaiono come protagonisti reali di un racconto doloroso, segnato da trionfi e cadute rapide. Queste vicende mantengono un valore storico per chi vuole comprendere le vicende del nostro Paese in anni cruciali per l’economia nazionale.