La stagione estiva 2025 parte con un forte afflusso turistico e prenotazioni in crescita per il weekend del 2 giugno

La stagione estiva 2025 parte con un forte afflusso turistico e prenotazioni in crescita per il weekend del 2 giugno

L’estate 2025 registra un aumento delle prenotazioni turistiche in Italia, con flussi esteri in crescita e presenze straniere superiori a quelle italiane, trainando il settore alberghiero e le destinazioni culturali e naturali.
La Stagione Estiva 2025 Parte La Stagione Estiva 2025 Parte
L’estate 2025 vede un forte aumento delle prenotazioni turistiche in Italia, trainato soprattutto dai flussi internazionali, con alta occupazione nelle città d’arte, località lacustri e marine. Il turismo straniero supera quello italiano e il settore alberghiero registra una ripresa significativa, mentre il comparto deve affrontare sfide legate a concorrenza e necessità di investimenti. - Gaeta.it

L’estate 2025 si apre con un aumento significativo delle prenotazioni turistiche, soprattutto in occasione del weekend lungo del 2 giugno. Le destinazioni italiane, dalle città d’arte alle località lacustri, registrano un’alta occupazione delle strutture ricettive, spinta anche dai flussi turistici internazionali. Le previsioni per i mesi di giugno, luglio e agosto indicano un incremento rispetto all’anno precedente, con un trend positivo che coinvolge varie aree del Paese.

Il ponte del 2 giugno spinge i viaggi verso le città d’arte e le località naturali

Il ponte festivo del 2 giugno, ricorrenza nazionale, ha favorito la programmazione di viaggi per molti italiani e stranieri. Le mappe delle prenotazioni mostrano che le città d’arte risultano particolarmente richieste, con un’occupazione dell’88% dei posti disponibili, superiore alla media generale dell’80%. Sono meta privilegiata destinazioni come Firenze, Roma e Venezia, dove si registra la saturazione massima delle strutture. A seguire, le località dei laghi, dove i posti occupati arrivano all’86%, testimoniando un gradimento elevato per le zone lacustri e le aree rurali o collinari come il lago di Garda e il lago Maggiore.

Le località marine e le mete di collina

Le località marine e quelle di campagna si mantengono anch’esse con tassi vicini al 79%, segno di una buona richiesta turistica a cui contribuiscono le condizioni climatiche favorevoli di inizio estate. Invece, le mete montane e termali mostrano un’affluenza meno intensa, con tassi di occupazione intorno al 70-72%, probabilmente per la stagione non ancora nel suo picco. I dati emergono dall’analisi CST per Assoturismo Confesercenti, che ha monitorato un ampio campione di strutture ricettive distribuite su diverse tipologie, dal settore alberghiero a quello extralberghiero.

L’estate 2025 conferma una crescita turistica trainata principalmente dai flussi esteri

Le stime per la stagione estiva parlano di circa 211 milioni di presenze turistiche nelle strutture ufficiali, pari a un aumento dell’1% rispetto al 2024. Questa crescita si verifica nonostante alcune difficoltà nel contesto economico globale e la forte concorrenza di località low cost nel Mediterraneo. Il turismo italiano continua quindi a espandersi, con una domanda che si indirizza soprattutto verso le località marittime e montane, entrambe in aumento dell’1,1%. Le città d’arte guadagnano uno 0,1% e anche le zone lacustri, rurali e collinari crescono, seppur con percentuali più contenute.

Le aree meridionali e le isole mostrano il miglior risultato, con un +1,4%, seguite dal Nord Ovest con un +1,3%. Il Nord Est si conferma stabile, mentre il Centro Italia registra una leggera flessione nella domanda interna. I visitatori stranieri incrementano in tutte le regioni, con un +3,1% nel Mezzogiorno. Interessante l’aumento delle prenotazioni per il turismo religioso, che ha risentito all’inizio dell’anno di un avvio debole dopo il Giubileo 2025, ma ora si avvia a recuperare grazie agli eventi in programma e al nuovo Pontefice.

Il turismo straniero sorpassa quello italiano nelle presenze estive

Una novità nella stagione 2025 è data dal fatto che le presenze turistiche straniere superano quelle italiane. Gli ospiti internazionali raggiungono quota 107,6 milioni nel periodo estivo, con un incremento dell’1,5% rispetto all’anno scorso, contro i 103,6 milioni di presenze italiane, che crescono dello 0,5%. Questo ribaltamento della domanda segna un cambiamento nel ruolo del mercato estero, sempre più determinante per il turismo nazionale.

I flussi europei e le dinamiche extraeuropee

I flussi provenienti dall’Europa risultano in aumento grazie a Paesi come Germania, Francia, Svizzera, Belgio, Paesi Bassi, Austria, Polonia e Spagna. Scendono invece leggermente gli arrivi dall’Australia e dalla Cina, legati a motivazioni economiche e geopolitiche, mentre gli Stati Uniti mostrano un rallentamento dopo anni di crescita. Le strutture ricettive registrano così una crescente dipendenza dall’utenza estera e si preparano ad accogliere un pubblico sempre più internazionale.

Il settore alberghiero registra un recupero più deciso rispetto all’extralberghiero

L’analisi sull’offerta rivela che gli alberghi tornano a competere in modo più efficace nella stagione estiva. Il trimestre da giugno ad agosto vede le strutture alberghiere con un aumento delle presenze dell’1,4%, sostenuto da una crescita del 2,2% dei turisti stranieri e del 0,7% di quelli italiani. In questo modo, gli alberghi stanno recuperando terreno rispetto al settore extralberghiero, che però ha dominato i primi mesi dell’anno con un incremento più modesto previsto intorno allo 0,4%.

L’extralberghiero continua a rappresentare una quota importante del turismo italiano, ma il rallentamento nella crescita riflette un cambiamento nella quota di mercato tra le varie tipologie di ospitalità. La maggiore domanda si concentra su hotels e strutture simili che offrono un’offerta ricettiva più strutturata, in grado di accogliere soprattutto clientela internazionale.

La sfida per il turismo italiano tra concorrenza e necessità di investimenti

L’andamento positivo non esclude alcune criticità. Il turismo italiano deve affrontare le pressioni di località competitor a prezzi più bassi, soprattutto nell’ambito balneare del Mediterraneo. Puntare solo sulla riduzione dei prezzi rischia di compromettere la qualità dell’offerta e del sistema in generale. Sarebbe invece necessario migliorare l’accoglienza, i servizi, le infrastrutture e la promozione, per consolidare il valore del turismo italiano.

Un tema esaminato anche sul fronte fiscale, con proposte di rivedere le imposte legate al turismo come l’imposta di soggiorno e l’IVA applicata ai prodotti turistici, ritenuti più elevati rispetto a molti Paesi concorrenti. La combinazione tra investimenti mirati e una revisione del quadro fiscale potrebbe permettere al Paese di mantenere e rafforzare la sua vocazione turistica, mantenendo i flussi internazionali in crescita e valorizzando le peculiarità del territorio italiano.

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