Il crescente turismo di massa ha portato a significativi cambiamenti nelle politiche delle destinazioni turistiche, con una particolare attenzione all’impatto socio-economico. In Spagna, città come BARcellona e regione VALENCIA stanno attuando manovre per regolare il mercato degli affitti brevi, affrontando anche tematiche di affitti illeciti che minacciano l’equilibrio abitativo delle aree interessate.
La protesta contro il turismo di massa
Il turismo di massa, pur essendo una risorsa economica fondamentale, ha causato problemi significativi nelle città europee, in particolare in Spagna. Con l’aumento dei flussi turistici durante l’estate, la tensione tra residenti e visitatori ha raggiunto livelli critici. A BARcellona, il sindaco ha annunciato un’iniziativa drastica: l’intenzione di cancellare 10mila licenze per affitti brevi entro il 2028. Questa decisione è stata sottolineata da episodi controversi, tra cui il commento sul fatto che i turisti venivano accolti “a pistolettate d’acqua”, un chiaro segnale di protesta da parte della popolazione locale.
Parallelamente, anche la regione di VALENCIA si sta preparando ad affrontare la questione degli affitti turistici. Nuria Montes, una funzionaria del turismo di VALENCIA, ha dichiarato che la regione intende regolamentare il settore per evitare che cresca in modo incontrollato. Questo approccio segna una presa di coscienza del problema, favorendo un equilibrio tra necessità economiche e qualità della vita dei residenti.
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Il mercato nero degli affitti
La regione di VALENCIA ha visto un aumento esponenziale degli appartamenti per vacanze: da 40mila nel 2015 sono arrivati a oltre 106mila. Questo incremento, però, è accompagnato da un numero preoccupante di strutture non registrate. Secondo le stime, oltre 50mila appartamenti operano al di fuori delle normative, non contribuendo così al fisco locale e sfuggendo ai controlli previsti.
Nuria Montes ha evidenziato la difficoltà di monitorare questo fenomeno, ponendo l’accento sul rischio che i proprietari non rispettino i loro doveri nei confronti dei lavoratori, in particolare quelli che operano nel settore turistico. La mancanza di registrazione degli affitti brevi asciuga le risorse fiscali e crea una competizione sleale per le attività turistiche regolari.
Intervento normativo e sanzioni
Il governo di VALENCIA ha elaborato un piano di intervento che comprenderà sanzioni severe per i trasgressori. Le multe per gli appartamenti che non si adeguano alle normative potrebbero arrivare a 600mila euro, una cifra significativa che intende dissuadere pratiche illecite e migliorare la compliance nel settore.
Questo pacchetto di misure sarà presentato ufficialmente e votato dal parlamento regionale a settembre. Si tratta di un passo importante per la regolamentazione del settore, a conferma dell’impegno della regione per un turismo sostenibile e una convivenza equilibrata tra residenti e visitatori.
Le decisioni attuate da VALENCIA si inseriscono in un contesto più ampio di cambiamenti legislativi anche in altre città italiane, come FIRENZE, dove è stato introdotto un Codice unico nazionale per le locazioni turistiche. Tuttavia, nonostante gli sforzi, il TAR TOSCANA ha già bloccato alcune di queste iniziative, dimostrando che le questioni legate al turismo richiedono un’attenta analisi e una strategia coordinata a livello nazionale.
Con queste nuove direzioni, la Spagna si prepara a gestire meglio i flussi turistici, equilibrando le esigenze economiche con il benessere delle sue comunità residenti.