La sostenibilità del vino passa dal benessere dei lavoratori, il modello del nobile di montepulciano

La sostenibilità del vino passa dal benessere dei lavoratori, il modello del nobile di montepulciano

Equalitas promuove nel Nobile di Montepulciano un progetto pilota per integrare sicurezza e formazione sul lavoro nella filiera vitivinicola italiana, coinvolgendo 800 mila addetti nei consorzi di tutela.
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Equalitas promuove nel Nobile di Montepulciano il progetto "Luci sul lavoro" per integrare la sicurezza dei lavoratori nella filiera vitivinicola italiana, puntando a un modello replicabile in tutti i consorzi di tutela del vino. - Gaeta.it

Il mondo del vino in Italia si trova a fronteggiare una sfida fondamentale: coniugare la qualità del prodotto con il rispetto e la sicurezza dei lavoratori che animano tutta la filiera vitivinicola. A richiamare l’attenzione su questo aspetto è Equalitas con il progetto pilota “Luci sul lavoro”, nato nel comprensorio del nobile di Montepulciano. Questa iniziativa punta a trasformare la sicurezza sul lavoro in un pilastro imprescindibile dei distretti vitivinicoli, aprendo la strada a un modello replicabile nei 500 consorzi di tutela del vino italiano, che coinvolgono circa 800 mila addetti.

Un esempio concreto di integrazione nei distretti del vino

Nobile di Montepulciano diventa banco di prova per il progetto “Distretti del vino e della sicurezza”, con l’obiettivo di integrare la tutela del lavoratore al cuore della produzione vitivinicola. Il progetto, promosso da Equalitas, intende far emergere un sistema in cui il rispetto delle condizioni di lavoro e il benessere fisico e mentale degli operatori non siano più un optional ma una componente essenziale della produzione. Nei fatti, riguarda un approccio che supera la mera qualità del prodotto per sviluppare una cultura del lavoro dignitosa e rispettosa.

Investimenti nella sicurezza e formazione come chiave

Il modello si presenta come un esempio concreto da seguire, dove la prevenzione degli infortuni e le buone pratiche sul campo dimostrano il valore aggiunto di un’agricoltura più sicura e attenta alla persona. L’esperienza toscana mostra come investire in formazione e medicina del lavoro consenta non solo di ridurre gli incidenti ma anche di rafforzare la produttività, dando solidità al settore. Montepulciano, con la sua realtà vitivinicola storica, offre così una testimonianza tangibile di un cambiamento possibile, da estendere a tutto il territorio nazionale.

Dati preoccupanti sugli incidenti e la sfida per la sicurezza

Le cifre diffuse nel 2023 dall’osservatorio sulla sicurezza in agricoltura raccontano una realtà ancora preoccupante per il sistema lavoro italiano. Nel solo anno passato si sono registrati circa 26.546 infortuni sul lavoro, di cui 138 mortali. Questo quadro allarma per la frequenza degli eventi e sottolinea come un lavoratore su cinque coinvolto negli incidenti sia straniero, a fronte di un’incidenza analoga nella forza lavoro agricola complessiva.

Necessità di interventi mirati

Questi numeri evidenziano una situazione che fatica a migliorare se non si interviene con decisione su prevenzione, formazione e assistenza sanitaria. La presenza di lavoratori stranieri, spesso impiegati in mansioni pesanti o con meno tutele, rende ancora più urgente tutelarne i diritti e la sicurezza. Nell’agricoltura italiana, dove si concentrano molte attività stagionali e manuali, ridurre gli infortuni richiede un impegno diretto dei consorzi e delle imprese, ponendo attenzione alle condizioni reali dei lavoratori.

La sfida oggi non è solo quella di evitare tragedie ma di promuovere un ambiente di lavoro che si traduca in qualità e stabilità economica, valorizzando ogni fase della filiera attraverso la sicurezza. Solo con interventi mirati la filiera potrà garantire agli operatori un’esperienza lavorativa meno rischiosa e più sostenibile nel tempo.

La posizione di equalitas sul lavoro sicuro nei consorzi del vino

Il presidente di Equalitas, Riccardo Ricci Curbastro, ribadisce l’urgenza di far diventare i consorzi di tutela veicoli di un cambiamento culturale sulla sicurezza. Il comparto vitivinicolo deve infatti guardare oltre la qualità organolettica del vino, mettendo a fuoco il valore del lavoro ben fatto e tutelato. Ricci Curbastro sottolinea come “la sostenibilità reale nasca proprio dal rispetto della persona e dalla cura del suo benessere psico-fisico.”

Formazione continua e sostegno medico per la longevità delle imprese

Per questo motivo, spinge per una maggiore attenzione ai programmi di prevenzione, soprattutto attraverso la formazione continua e il sostegno medico. La longevità delle imprese agricole passa dall’attenzione verso chi lavora la terra ogni giorno, perché un ambiente di lavoro sano contribuisce alla produttività e rafforza la solidità del settore. Il progetto del nobile di Montepulciano rappresenta un esempio pratico da cui trarre spunti e adottare standard diffusi per tutti i consorzi italiani.

L’iniziativa di Equalitas inserisce la sicurezza dentro un percorso annuale di confronto chiamato “Vino e lavoro”, che ha già promosso in passato dialoghi e azioni concrete per un’agricoltura più integrata. Questo lavoro costante punta a trasformare il comparto vitivinicolo in un modello che sappia coniugare ambiente, economia e condizioni di lavoro. “Vino e sicurezza sul lavoro devono camminare insieme per garantire un futuro stabile al settore e ai suoi protagonisti.”

Conclusa la sperimentazione, i distretti vitivinicoli italiani potrebbero replicare questo modello, coinvolgendo circa 800 mila addetti in tutta Italia. Il cambio di passo appare quindi possibile, in un momento in cui la sicurezza dei lavoratori non può più essere trascurata in nessuna fase della produzione vitivinicola.

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