La moneta storica detta Carlino d’argento, coniata a Catanzaro nel Cinquecento, sarà sottoposta a un restauro urgente per recuperare la sua leggibilità e conservare il valore storico. L’iniziativa coinvolge importante collaborazione tra la soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Catanzaro e Crotone e il museo Marca, che insieme operano per la cura del patrimonio artistico della regione.
Collaborazione tra soprintendenza di catanzaro e museo Marca per la tutela del patrimonio locale
La decisione di intervenire sul Carlino d’argento nasce da un percorso di cooperazione consolidata tra la soprintendenza e il museo Marca, realtà che gestiscono e valorizzano varie testimonianze culturali del territorio. La soprintendenza, che opera sulle province di Catanzaro e Crotone, insieme al museo Marca promuovono costantemente progetti volti a catalogare, conservare e restaurare opere di particolare rilievo storico e artistico.
Questa cooperazione si traduce in cantieri di restauro avviati in sinergia, dove le competenze tecniche e scientifiche vengono messe a frutto per intervenire su reperti significativi, mantenendo al centro l’identità culturale locale. Il Carlino d’argento rientra nei beni su cui si concentra ora l’attenzione di questi due istituti, con l’obiettivo di garantire la durata e la fruibilità dell’opera per i visitatori del museo e per gli studiosi.
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Il museo Marca e il patrimonio materiale della zona
Il museo Marca, che conserva e valorizza gran parte del patrimonio materiale della zona, rappresenta il luogo naturale dove molti di questi reperti trovano una casa e una visibilità adeguata. Grazie alla collaborazione con la soprintendenza, il museo amplia le possibilità di intervento, accesso a finanziamenti e competenze specializzate, anche in vista di esposizioni e iniziative culturali sul territorio di Catanzaro.
Le condizioni del carlino d’argento e la necessità di un restauro immediato
Il Carlino d’argento coniato a Catanzaro è un pezzo raro ed emblematico della storia locale, ma recentemente la superficie della moneta ha mostrato segni evidenti di degrado. La formazione di patine scure ha reso difficoltosa la lettura dei dettagli impressi sulla moneta, compromettendo la fruizione e la conservazione del reperto.
Queste alterazioni chimiche e fisiche sono comuni per materiali metallici esposti a particolari condizioni ambientali o durante raccolte e passaggi non controllati, ma nel caso della moneta si è manifestata in modo sensibile, tanto da rendere necessario un intervento specialistico. Senza un restauro, il rischio è quello di perdere tracce fondamentali per la comprensione e la valorizzazione del Carlino, che rappresenta un simbolo storico della città.
Un restauro tempestivo evita il peggioramento delle condizioni e consente di fermare i processi di ossidazione e corrosione, con tecniche mirate che riportino parte dello splendore originario senza aggredire la materia. Grazie a trattamenti specifici e alla competenza del restauratore, la moneta potrà tornare leggibile e conservare le peculiarità della sua coniazione originale.
Patine scure e processi di corrosione
La superficie con patine scure compromette la leggibilità del metallo e rappresenta un elemento che necessita di interventi delicati per evitare danni ulteriori. Il restauro mira a rimuovere queste patine senza impattare negativamente sulla materia originale.
I dettagli dell’intervento: sede, finanziamento e figure coinvolte nel restauro
Il restauro del Carlino d’argento sarà condotto all’interno della nuova sede della soprintendenza, situata a palazzo Alemanni a Catanzaro. Questa struttura rappresenta un punto di riferimento per il recupero delle opere d’arte nella provincia, dotata di spazi adeguati per lavori di conservazione e restauro con le tecnologie necessarie.
Il finanziamento della soprintendenza per l’arte, il paesaggio e l’archeologia coprirà tutti i costi dell’intervento, garantendo così un lavoro accurato e professionale a tutela del bene culturale. Il progetto di restauro ha la direzione scientifica della funzionaria Chiara Giuffrida, che coordinerà le fasi delicate e garantirà la conformità tecnica del processo.
Esecuzione lavori e professionalità coinvolte
Giacomo Perna, restauratore specializzato, eseguirà materialmente i lavori sul Carlino, applicando metodi specifici per rimuovere le patine scure e restituire leggibilità al metallo senza danneggiare ulteriormente la moneta. L’esperienza di Perna con reperti analoghi e la supervisione scientifica valorizzano la sicurezza del risultato, in modo che il reperto possa tornare presto accessibile al pubblico.
Terminato il restauro, la moneta sarà riconsegnata al museo Marca, dove sarà messa in mostra. Questa riconsegna segna la fine di un percorso di tutela che coinvolge istituzioni e professionisti, e consente di conservare un pezzo autentico della storia locale riconoscibile e apprezzabile soprattutto per le sue caratteristiche originarie.