La sicurezza a trento sotto la lente: commercianti chiedono più controlli e presenza in città

La sicurezza a trento sotto la lente: commercianti chiedono più controlli e presenza in città

a Trento cresce la criminalità nei negozi del centro e dei quartieri, commercianti chiedono più controlli della Polizia Locale e interventi coordinati tra Comune, Questura e associazioni per garantire sicurezza urbana.
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A Trento, l’aumento di furti e danneggiamenti nei negozi spinge i commercianti a chiedere un maggiore presidio delle forze dell’ordine e misure integrate di sicurezza, con il sostegno del Comune e delle istituzioni. - Gaeta.it

La città di Trento si trova a fronteggiare un aumento di episodi di criminalità, soprattutto nei negozi del centro storico e nei quartieri. I commercianti denunciano furti, danneggiamenti e spaccate che stanno mettendo a dura prova la rete commerciale locale. Questa situazione ha spinto l’Associazione commercianti al dettaglio a chiedere interventi concreti alle autorità, sollecitando un maggiore presidio e strategie coordinate tra le forze dell’ordine e il Comune.

La posizione dei commercianti e la richiesta di maggiori controlli

Massimo Piffer, presidente dell’Associazione commercianti al dettaglio di Trento, ha espresso con chiarezza le preoccupazioni della categoria. Al centro delle sue richieste c’è soprattutto la necessità di un impegno più consistente della Polizia Locale, con un presidio efficace durante le ore critiche della giornata, mattina e sera. Secondo Piffer, attualmente gli agenti sono concentrati prevalentemente sulla gestione della viabilità, con un rapporto di 80 a 20 rispetto a quelli che si occupano della sicurezza urbana. Chiede che questa proporzione venga invertita, privilegiando la presenza delle forze dell’ordine sul territorio per prevenire i reati anziché intervenire dopo che sono stati commessi.

Il presidente sottolinea l’importanza di una presenza pubblica costante, non solo per reprimere i crimini, ma anche per instaurare un dialogo con commercianti e cittadini. Sottolinea che il problema non riguarda la mancanza di sistemi di sicurezza come inferriate o assicurazioni, ma l’insufficiente controllo reale del territorio, che lascia spazio all’attività dei ladri e alla diffusione di insicurezza. La sua posizione è netta: la sicurezza è un diritto che va garantito a tutti e non può diventare argomento di divisioni politiche.

Il confronto istituzionale con il sindaco

Durante un incontro tra i rappresentanti dei commercianti e il sindaco di Trento, Franco Ianeselli, sono state affrontate apertamente le criticità segnalate. Il sindaco ha riconosciuto la gravità dei fatti e ha mostrato disponibilità al dialogo per individuare soluzioni condivise. Ha parlato della città come distante poco dall’adottare forme di ronde spontanee, fenomeno che deve essere evitato con una strategia coordinata.

Ianeselli ha proposto un lavoro in rete tra Comune, Questura, associazioni di categoria e volontariato per gestire la sicurezza senza lasciare spazio a iniziative improvvisate. Ha messo in evidenza la necessità di azioni concrete e concertate, per garantire un controllo efficace evitando che il senso di insicurezza porti i cittadini ad affidarsi all’autodifesa. Questo confronto ha posto le basi per un intervento strutturato del territorio, intervenendo sia con maggiori risorse umane sia con strumenti tecnologici.

Proposte operative per rafforzare il presidio urbano

Tra le soluzioni presentate nel corso dell’incontro si segnala l’intenzione di potenziare la presenza sul territorio con figure come gli Street Tutor, agenti specializzati nel monitoraggio delle strade e nel dialogo con la comunità. Questo sistema punta a aumentare la percezione di sicurezza senza ricorrere solo all’intervento repressivo.

Un’altra proposta riguardava l’adozione di sistemi di videosorveglianza avanzata, che potrebbero integrare l’intelligenza artificiale per migliorare la prevenzione e l’analisi degli episodi criminosi. Questi strumenti permetterebbero di individuare comportamenti sospetti in tempo reale, facilitando un intervento rapido da parte delle forze dell’ordine.

Sostegno diretto ai commercianti

Infine si è discusso di attivare un fondo, possibilmente a livello provinciale, per aiutare i commercianti a migliorare le misure passive di sicurezza nei loro locali. Questo sostegno sarebbe rivolto all’installazione di sistemi protettivi non solo per limitare i danni dopo un atto criminoso, ma anche per scoraggiare eventuali tentativi di furto o vandalismo. Queste proposte indicano una volontà di agire su più fronti, tra tecnologia, presenza sul territorio e sostegno diretto a chi rischia di più.

Il valore della sicurezza urbana come diritto condiviso

Massimo Piffer ha ribadito che la sicurezza non può essere trattata come questione politica, dividendo destra e sinistra. Secondo lui va considerata come un diritto fondamentale, sia per i cittadini che per gli imprenditori, senza distinzioni. Ha richiamato l’attenzione sul patto implicito che lega chi lavora e la comunità che dovrebbe proteggerlo, sottolineando che questo patto si rompe quando manca una tutela sufficiente.

Ha respinto l’idea che la responsabilità possa essere attribuita ai commercianti per le carenze nelle misure di protezione passiva, come inferriate o polizze assicurative. Secondo lui, il problema principale resta la scarsa presenza pubblica affidabile sul territorio, che favorisca la prevenzione e la repressione dei fenomeni criminosi. La sua posizione invita a concentrarsi sull’organizzazione e l’impegno delle istituzioni per evitare che l’insicurezza diventi la norma nel tessuto urbano di Trento.

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