La sesta edizione del Lush spring prize premia 19 progetti di rigenerazione ambientale da tutto il mondo

La sesta edizione del Lush spring prize premia 19 progetti di rigenerazione ambientale da tutto il mondo

Il Lush spring prize 2025 premia 19 iniziative globali da Guatemala, Madagascar, Sud Corea, Ucraina e Brasile impegnate nella tutela degli ecosistemi e nel sostegno alle comunità locali per la rigenerazione ambientale.
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Il Lush Spring Prize 2025 premia 19 iniziative globali che promuovono la tutela e rigenerazione degli ecosistemi, sostenendo comunità locali impegnate nella difesa ambientale e dei diritti della natura. - Gaeta.it

Il Lush spring prize 2025 ha riconosciuto 19 iniziative internazionali impegnate nella tutela degli ecosistemi e nella ricostruzione di territori fragili. Da paesi come Guatemala, Madagascar, Sud Corea, Ucraina e Brasile arrivano storie di comunità capaci di resistere e rigenerare l’ambiente nonostante difficoltà e conflitti. Il premio, giunto alla sesta edizione, è uno degli appuntamenti più importanti a livello globale per chi opera sul campo in settori legati alla sostenibilità e ai diritti della natura.

Un premio dedicato alle comunità che agiscono per il cambiamento ambientale dal basso

Il Lush spring prize è nato per valorizzare progetti concreti che lavorano su rigenerazione, resilienza e tutela degli ecosistemi. Mentre in molti paesi politiche ambientali subiscono rallentamenti o inversioni di rotta, questa iniziativa si concentra sulle comunità, tagliando fuori lobby e istituzioni lente nel cambiare. Mark Constantine, cofondatore del marchio Lush, ha ricordato alla cerimonia a Poole, Inghilterra, che il premio vuole “celebrare chi agisce per trasformazioni profonde”. Il brand inglese, celebre per la cosmesi cruelty free e senza imballaggi superflui, fin dagli esordi ha intrecciato il proprio percorso con impegni sociali e ambientali. Quest’anno ha destinato ai vincitori circa 250.000 sterline.

La cifra riflette una volontà non solo simbolica ma anche di concreto sostegno economico a chi cerca di modificare realtà spesso marginalizzate. Tra i vincitori si trovano attivisti, comunità indigene e gruppi di agrobiodiversità, tutti impegnati nella cura della terra e nella difesa di diritti legati all’ambiente.

Candidature e finalisti: la presenza italiana e il coinvolgimento globale

L’edizione 2025 del premio ha ricevuto più di 600 candidature provenienti da tutto il pianeta. Tra queste spiccano 58 progetti selezionati come finalisti. Tra i gruppi scelti c’è Auletta Casa Mia, dal sud Italia, un comitato di giovani di Salerno che difende i beni comuni e si oppone a discariche illegali e pratiche estrattive inquinanti. È esempio di lotta ambientale in contesti urbani e periferici.

Dal Sud America arrivano realtà come Agro-Peublos, associazione indigena colombiana dedicata alla governance territoriale dei Kamentsa, e Nu’u Ndito, un collettivo messicano che protegge il cotone autoctono, evitando l’uso di ogm. Dal Madagascar, Natiora Defenders si concentra sulla salvaguardia degli oceani, primo gruppo nazionale a farlo.

In Libano l’associazione Buzuruna Juzuruna promuove la sovranità alimentare recuperando semi tradizionali. A completare il panorama ci sono realtà come Land in Our Names, collettivo africano che usa la connessione con la terra per affrontare questioni di giustizia razziale e climatica, e Battmug, gruppo sudcoreano che lavora sulla sostenibilità territoriale.

Focus da poole: la battaglia per i diritti naturali e il ruolo delle donne indigene

A Poole, città dove è nato il brand Lush, si è svolta la cerimonia di premiazione. Erano presenti rappresentanti della comunità Kukama, popolazione indigena peruviana che da anni si confronta con la minaccia delle attività estrattive nel proprio territorio. Nel 2024 sono riusciti a ottenere una vittoria legale storica: il fiume Marañón è stato riconosciuto come un essere vivente dotato di diritti. Una battaglia fondamentale per la tutela della natura nei tribunali.

Le donne Kukama hanno svolto un ruolo centrale in questa lotta, evidenziando l’importanza del protagonismo femminile all’interno delle comunità indigene in difesa dell’ambiente.

Sempre a Poole è stata premiata anche la ong Permaculture Ukraine, attiva nel paese martoriato dalla guerra. Il conflitto, iniziato nel 2022 con l’invasione russa, ha causato crisi umanitarie e gravi danni ambientali. Questa organizzazione fornisce supporto a sfollati e soldati in riabilitazione, oltre a operare per bonificare e ripristinare terreni contaminati o distrutti dagli scontri.

Lush festeggia 30 anni e conferma l’impegno per cosmetica etica e sostenibile

Il riconoscimento internazionale arriva in un anno simbolico per Lush, che nel 2025 celebra i suoi primi trent’anni. La società britannica ha rivoluzionato il settore della cosmetica offrendo prodotti freschi, fatti a mano e vegani, adottando il concetto di “sapone nudo”, senza packaging, molto prima che queste pratiche diventassero moda.

Lush definisce sé stessa una ong che agisce tramite attività commerciali con un forte impegno verso cause sociali e ambientali. Le donazioni costanti a progetti nel mondo mostrano come il brand abbia mantenuto saldo questo obiettivo negli anni.

Il Lush spring prize è il momento clou di questa strategia, dedicato specificamente a chi opera dal basso con idee solide e reali soluzioni per riparare e rigenerare ecosistemi danneggiati. L’edizione 2025 l’ha reso evidente mettendo sotto i riflettori storie provenienti da paesi molto diversi, accomunate dalla volontà di proteggere la terra e i diritti delle comunità locali.

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