La scuola di architettura di Napoli raccontata attraverso gli scatti di mario ferrara in mostra a villa pignatelli

La scuola di architettura di Napoli raccontata attraverso gli scatti di mario ferrara in mostra a villa pignatelli

Un progetto fotografico di Mario Ferrara celebra i maestri della scuola di architettura di Napoli con una mostra a villa Pignatelli, valorizzando il patrimonio urbano e culturale della città attraverso immagini e documenti.
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La mostra fotografica di Mario Ferrara a Villa Pignatelli celebra i maestri della scuola di architettura di Napoli, evidenziandone l’impatto storico e culturale sull’urbanistica partenopea attraverso immagini e documenti critici. - Gaeta.it

Un progetto fotografico firmato Mario Ferrara mette sotto i riflettori il lavoro dei maestri della scuola di architettura di Napoli. La mostra, ospitata nella casa della fotografia di villa Pignatelli mercoledì 4 giugno alle 15.30, chiude un ciclo di eventi che ha chiamato a raccolta architetti, docenti e studiosi. L’obiettivo è far emergere l’importanza culturale e progettuale di questi protagonisti che hanno segnato l’urbanistica partenopea.

La mostra come occasione di confronto sulla tradizione architettonica

La rassegna organizzata a villa Pignatelli non è solo una raccolta di immagini ma il momento conclusivo di sette incontri dedicati allo studio e al dibattito intorno alle figure che hanno fatto scuola a Napoli. Questi appuntamenti, svoltisi nei mesi scorsi, hanno coinvolto anche urbanisti e testimoni, in un dialogo costruito attorno a opere e visioni che raccontano l’evoluzione della città moderna. Mercoledì sarà anche l’occasione per presentare i quaderni FOAN, pubblicati da Thymos Books e curati da Lorenzo Capobianco e Vincenzo Corvino, testimoniando così il legame tra fotografia e documentazione storico-critica.

Uno sguardo critico alla città stratificata

Questo sistema di incontri e documenti mette a disposizione del pubblico non solo dati tecnici ma uno sguardo critico sulle architetture e i pensieri che le hanno generate. Napoli, città dalla storia stratificata, si apre così a una lettura attenta del passato recente, fatta di corpi edilizi e progetti urbani spesso poco noti ma fondamentali per la configurazione attuale.

Mario ferrara e la sua visione della scuola di architettura

Le fotografie esposte nascono dal lavoro personale di Mario Ferrara, docente e fotografo che ha costruito un racconto visivo attraverso immagini che travalicano la mera registrazione. I suoi scatti propongono una lettura poetica delle architetture, accentuando dettagli, ombre e luci che fanno emergere la materia e lo spirito degli edifici. “Questo approccio permette di scorgere Napoli sotto una luce diversa,” mettendo in evidenza gli aspetti moderni del suo patrimonio urbano, spesso mescolati con le stratificazioni storiche.

Un progetto estetico e documentale

Il progetto visivo di Ferrara non è solo estetico ma anche documentale, con la volontà di stimolare chi osserva a riconsiderare queste architetture come tessere fondamentali di un racconto più ampio, fatto di maestri, maestranze, insegnamenti e città. Le immagini spingono il pubblico a riflettere sull’eredità lasciata da questi architetti e sul loro ruolo nella trasformazione del paesaggio napoletano.

Gli architetti protagonisti in mostra

Nel cuore della mostra ci sono dodici architetti che hanno influenzato la città con i loro progetti. Tra loro Michele Capobianco, figura di riferimento della scuola, insieme ad altri professionisti come Aldo Loris Rossi, Riccardo Dalisi e Stefania Filo Speziale. Le opere e le esperienze di Alfredo Sbriziolo, Nicola Pagliara, Agostino Renna, Salvatore Bisogni, Elena Mendia, Alberto Izzo, Sirio Giametta, Ezio De Felice ed Eirene Sbriziolo completano questa raccolta.

Plurale e riconoscibile

Questi architetti, con stili e approcci differenti, hanno contribuito a modellare Napoli nel corso del Novecento, introducendo elementi di modernità e attenzione urbana. La mostra mette in rilievo il rapporto tra progettazione e tessuto della città, evidenziando i dettagli che rendono il lavoro di ciascuno unico e riconoscibile. La scelta di includere figure così differenti offre una panoramica ampia, capace di raccontare le diverse anime della scuola di architettura partenopea.

Patrocinio e organizzazione dell’evento

L’iniziativa si svolge grazie alla collaborazione tra la fondazione dell’ordine degli architetti di Napoli e provincia, l’ordine degli architetti p.p.c. e la regione Campania. La direzione generale governo del territorio della regione ha fornito il sostegno necessario per realizzare la rassegna in un luogo di grande valore storico e culturale come villa Pignatelli. Un contesto ideale per approfondire la storia e il valore della scuola, attraverso l’interpretazione fotografica e la documentazione scritta.

Una sinergia istituzionale per valorizzare il patrimonio

La sinergia tra enti e personale qualificato ha permesso di organizzare un evento che si rivolge sia agli addetti ai lavori sia al pubblico più ampio, confermando l’interesse verso le radici dell’architettura napoletana e il ruolo dei protagonisti del Novecento. Questo sostegno istituzionale evidenzia l’importanza culturale riconosciuta a un patrimonio poco esplorato, ma fondamentale per consolidare la memoria urbana.

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