Nel cuore di Napoli, in piazza del Plebiscito, si è svolta l’ottava giornata del lavoro promossa da Confsal. Tra i protagonisti, Elvira Serafini, segretaria generale dello Snals, ha puntato i riflettori su una realtà spesso trascurata: il mondo della scuola. Dietro banchi e lezioni, spiega, si costruisce il futuro della società, ma chi lavora in questo settore riceve poco riconoscimento e si trova a fronteggiare contratti scaduti e condizioni pesanti. La mobilitazione lancia una richiesta netta: includere il comparto istruzione nel patto nazionale del lavoro e affrontare con urgenza i nodi vitali per insegnanti, personale e dirigenti.
Il ruolo centrale della scuola nella formazione del lavoro e della cittadinanza
La scuola non è solo un luogo dove si imparano nozioni, ma rappresenta la base per costruire competenze concrete, costruire la coscienza collettiva e formare i cittadini di domani. Elvira Serafini ha sottolineato proprio questo punto durante l’incontro a Napoli, mettendo in luce come spesso il lavoro svolto dentro le aule e nei corridoi delle scuole venga dimenticato o sottovalutato. Il personale scolastico, dagli insegnanti ai dirigenti, lavora per dare strumenti e consapevolezza fondamentali. Ma il riconoscimento sociale e professionale non segue. La mancanza di risposte adeguate si traduce in un senso di penalizzazione che mina la motivazione e riduce la tenuta del sistema.
Una visione rinnovata sul lavoro nella scuola
A quel punto, diventa fondamentale rinnovare la visione su quello che significa il lavoro nella scuola. Da troppo tempo, le criticità accumulate tra contratti scaduti, carichi di lavoro e burocrazia rallentano la capacità di rinnovare l’offerta formativa e accompagnare i giovani in modo efficace. Lo sguardo va rivolto con urgenza ai lavoratori: bisogna valorizzare il loro contributo e rendere più sostenibili le condizioni di lavoro dentro le strutture scolastiche italiane.
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Snals chiede l’inserimento del comparto istruzione nel patto del lavoro nazionale
La richiesta principale portata avanti da Snals riguarda l’inserimento del mondo della scuola all’interno del patto del lavoro per il lavoro. A tal proposito, Serafini ha evidenziato l’esigenza di riconoscere in modo concreto il valore sociale e professionale di chi svolge ruoli educativi. “In un contesto dove la tecnologia e le competenze digitali cambiano rapidamente, è necessario formare gli operatori per affrontare il cambiamento senza esporli a rischi di precarietà o esclusione.”
Il rinnovo dei contratti, infatti, costituisce una priorità urgente. Serafini ha ribadito la volontà dello Snals di sostenere un contratto serio, valido, che garantisca dignità economica e professionale. Le condizioni attuali sono insostenibili, le scadenze ormai superate mettono in difficoltà tutto il sistema scolastico. Parallelamente, ci sono spinte forti per alleggerire la burocrazia che grava su insegnanti e personale, così da permettere di concentrarsi maggiormente sull’attività formativa e sul supporto agli studenti.
Urgenza e prospettive nella trattativa contrattuale
Dal punto di vista logistico e organizzativo, la trattativa sul contratto rappresenta un’urgenza che chiede risposte chiare e rapide, per evitare un’ulteriore frammentazione e tensioni. Solo così sarà possibile assicurare un ambiente di lavoro più stabile e proteggerne il valore umano e sociale.
La necessità di garantire una scuola inclusiva e formazione continua
Nel suo intervento Serafini ha rivolto l’attenzione anche all’importanza di una scuola aperta e accessibile a tutti, senza barriere o esclusioni. Il diritto all’istruzione deve valere a ogni livello e per ogni categoria, con strutture e servizi pensati per favorire l’inclusione di ogni studente. Ma questo obiettivo si realizza solo se c’è una formazione continua e garantita per gli operatori scolastici. L’aggiornamento non può gravare sui singoli lavoratori, ma deve essere un compito dello Stato, che deve metterci risorse e impegno.
L’istruzione, sottolinea la segretaria generale, “non è un costo da tagliare.” Spesso, infatti, ai bilanci vengono dedicate tutele ridotte, invece che investimenti. Spostare lo sguardo su questo aspetto significa riconoscere che la scuola rappresenta un investimento per il futuro, non una spesa da limitare. È un punto chiave in una stagione in cui la crisi economica e le difficoltà sociali mettono a rischio proprio la funzione educativa.
Il lavoro nella scuola tra essenzialità e delicatezza
Il lavoro nella scuola rimane essenziale e delicato. Non si mostra con immediatezza all’esterno, ma dà forma a una base solida per la crescita collettiva. La manifestazione di Napoli è stata l’occasione per ricordare questa verità e chiedere che venga trattata con la dignità e la determinazione che merita.