Il trasferimento della salma del papa da casa santa marta alla basilica di san pietro rappresenta un momento di grande significato nel rito funebre pontificio. Questa cerimonia, ricca di simboli, coinvolge la tradizionale processione con la bara aperta trasportata dai sediari, le stesse figure che un tempo sollevavano il papa sulla sedia gestatoria. Il passaggio nella piazza segna il preludio ai soliti riti funebri che uniranno la città a un evento di portata mondiale.
ruolo e storia dei sediari nel trasporto della salma papale
I sediari che trasportano la bara del papa hanno un’antica tradizione che affonda le radici nei secoli scorsi. Questi uomini, che un tempo portavano il pontefice sulla celebre sedia gestatoria, oggi svolgono principalmente questo servizio durante il rito funebre della morte del pontefice. Dal pontificato di giovanni paolo ii, infatti, il loro compito si è limitato quasi esclusivamente a questa funzione di trasporto della salma, mentre in altre occasioni sono stati assegnati ad incarichi diversi. La presenza fisica dei sediari in questa occasione sottolinea la continuità delle pratiche tradizionali legate alla figura del papa, collegando passato e presente.
solennità e cerimonia nel trasferimento
Il trasporto avviene con grande solennità: la bara rimane scoperta e viene sollevata tra le braccia dei sediari, che si muovono con passo cadenzato lungo il percorso che dalla dimora pontificia conduce alla basilica di san pietro. Questo gesto ricorda l’antica relazione tra il papa e i suoi servitori più prossimi, ancora viva nel cerimoniale anche nel 2025.
il rito della traslazione: musica, silenzio e simbolismi
Durante la processione funebre, tutto si svolge nel rispetto di un rito stabilito da tempo. Le campane della basilica di san pietro suonano a morto, diffondendo un suono grave e profondo lungo la piazza. L’atmosfera è permeata da un silenzio solenne, interrotto solo dal canto dell’antifona del salmo 22, eseguita in latino. “Questo brano liturgico accompagna il corteo e richiama il tema della fede e della sofferenza, centrali nel contesto della morte nel cristianesimo.”
musica e parole liturgiche
La scelta della musica e delle parole liturgiche non è casuale. La liturgia accompagna il corpo del papa sul percorso che segna l’ultimo saluto della città al suo pontefice. Navigando tra le pietre di piazza san pietro, la processione diventa una narrazione silenziosa, un momento in cui fede, storia e memoria si intrecciano. Il rito ha lo scopo di preparare idealmente il pontefice alla deposizione nella basilica, ultimo luogo di riposo e omaggio.
il significato del percorso e la partecipazione della comunità
Il passaggio da casa santa marta a piazza san pietro rappresenta un momento carico di simbolismo per l’intera comunità cattolica. L’area è uno spazio dedicato agli eventi pubblici legati al papato, il cuore della cristianità che accoglie fedeli da ogni parte del mondo. La traslazione della salma sulla bara aperta, visibile a tutti, permette ai presenti di rendere omaggio al pontefice, rafforzando il senso di appartenenza a un evento condiviso.
un rito antico e collettivo
Il corteo apre una finestra sulla storia recente della chiesa, ricordando come la morte del papa sia un evento che coinvolge non solo la santa sede ma milioni di persone. Chi assiste alla processione si trova parte attiva di un rito antico, che rinnova la memoria della leadership spirituale e del legame tra la figura del papa e i suoi fedeli. Lungo tutto il percorso, il silenzio e le campane creano un’atmosfera che accompagna il passaggio da un momento di vita a quello della commemorazione definitiva.