La russia non consegna il memorandum promesso dopo lo scambio di prigionieri, zeldensky annuncia nuovi negoziati a istanbul

La russia non consegna il memorandum promesso dopo lo scambio di prigionieri, zeldensky annuncia nuovi negoziati a istanbul

La russia non ha consegnato il memorandum promesso dopo lo scambio di prigionieri con l’ucraina, mentre a istanbul si preparano nuovi negoziati mediati dalla turchia per cercare una soluzione pacifica.
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La tensione tra Russia e Ucraina persiste senza tregua, mentre la mancata consegna del memorandum da parte russa alimenta sfiducia. Nuovi negoziati si terranno a Istanbul, con la Turchia protagonista come mediatore. - Gaeta.it

La situazione tra russia e ucraina resta tesa, senza segnali di tregua. Nonostante le numerose richieste internazionali, la russia non ha interrotto le ostilità e continua a provocare vittime. Dopo lo scambio di prigionieri avvenuto di recente, il governo russo non ha ancora fornito il documento promesso noto come “memorandum”. A pochi giorni dalla nuova tornata di colloqui diretti, la questione resta senza risposte concrete.

La mancata consegna del memorandum e le tensioni aperte

Da oltre una settimana, la russia non ha inviato il documento che aveva garantito di preparare subito dopo lo scambio di prigionieri tra i due Paesi. Si trattava di uno scambio importante: 1.000 prigionieri ucraini liberati in cambio di 1.000 russi rilasciati dall’ucraina. Il memorandum, secondo le intenzioni iniziali, avrebbe dovuto contenere accordi o intese importanti a favore del cessate il fuoco e del progresso nel dialogo. Eppure, fino a oggi, né l’ucraina né la turchia, che ha mediato nel processo, hanno ricevuto alcun documento ufficiale.

Crescono sospetti e sfiducia da kyiv

Questa mancanza ha aumentato i sospetti e alimenta la sfiducia soprattutto da parte del governo di kyiv, che denuncia come la russia continui a violare gli appelli internazionali al cessate il fuoco ignorando gli inviti a interrompere la violenza e a cercare una soluzione pacifica. Gli omicidi e gli attacchi, infatti, proseguono senza sosta, dimostrando come, malgrado le dichiarazioni ufficiali, la situazione resti instabile e pericolosa.

Nuovi negoziati diretti previsti a istanbul

Per provare a riaprire un dialogo, è stata fissata una nuova tornata di negoziati in programma lunedì 3 febbraio a istanbul. La città turca continua a fungere da punto d’incontro cruciale per le trattative tra russia e ucraina. Il presidente ucraino volodymyr zelensky ha confermato l’appuntamento tramite il suo profilo X, lanciando un messaggio chiaro: “la volontà di continuare a trattare e di trovare un compromesso per raggiungere la pace.”

L’importanza della turchia come mediatore

Questi negoziati arrivano in un momento difficile, ma rappresentano una delle poche occasioni rimaste per provare a bloccare le ostilità in corso. Il coinvolgimento della turchia, sempre più protagonista come mediatore, mira a creare un ambiente neutrale in cui le due parti possano discutere senza pressioni dirette del conflitto armato.

Il ruolo della turchia e la collaborazione con kyiv

Nel corso di un incontro a istanbul fra zelensky e hakan fidan, il ministro degli esteri turco, il presidente ucraino ha voluto rivolgere un ringraziamento particolare alla turchia e al presidente recep tayyip erdoğan. Ha sottolineato come ankara stia supportando gli sforzi per arrivare a una pace stabile e giusta attraverso la mediazione costante.

La turchia sta offrendo un contributo concreto nel facilitare il dialogo tra le due nazioni, ospitando i round negoziali e mantenendo una posizione di equilibrio politico. Nel contesto del conflitto, il ruolo turco è cruciale per mantenere aperti i canali di comunicazione, provando così a evitare un’escalation ulteriore delle tensioni.

Attenzione alta su istanbul

Alla luce delle ultime notizie, l’attenzione su istanbul si fa sempre più alta. I prossimi incontri sul fronte diplomatico saranno decisivi nel definire se sarà possibile impostare una trattativa più concreta oppure se la situazione continuerà sulla strada delle ostilità senza compromessi.

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