La riforma del lavoro sportivo al centro del convegno a roma tor vergata

La riforma del lavoro sportivo al centro del convegno a roma tor vergata

L’università degli Studi di Roma Tor Vergata ha ospitato un convegno al Salone d’Onore del Coni per discutere la riforma del diritto sportivo, focalizzandosi su volontariato, dilettantismo e professionalismo.
La Riforma Del Lavoro Sportivo La Riforma Del Lavoro Sportivo
L’Università di Roma Tor Vergata ha ospitato un convegno sul futuro del diritto sportivo, focalizzato sulla riforma delle norme che regolano il lavoro sportivo, con particolare attenzione a volontariato e distinzione tra attività dilettantistica e professionistica. - Gaeta.it

L’università degli Studi di Roma Tor Vergata ha ospitato un confronto importante sul futuro del diritto sportivo. Il focus è stato la riforma delle norme che regolano il lavoro dentro lo sport, con particolare attenzione al volontariato e alla distinzione tra attività dilettantistica e professionistica. Il dibattito si è concentrato sulle implicazioni giuslavoristiche di queste differenze, in vista di una regolamentazione più chiara e coerente.

Il ruolo del convegno nella discussione sulla riforma del diritto sportivo

Il convegno dal titolo “La riforma del diritto sportivo: novità e prospettive” si è svolto al Salone d’Onore del Coni, luogo simbolico per gli affari legati allo sport italiano. Organizzato dai professori Pasquale Passalacqua e Antonio Leonardo Fraioli, docenti del dipartimento di Giurisprudenza di roma tor vergata, l’evento ha chiamato a raccolta giuristi e addetti ai lavori per esaminare in dettaglio le novità normative proposte. Il confronto ha riguardato soprattutto la necessità di aggiornare la disciplina vigente, che spesso fatica a tenere il passo con le evoluzioni del mondo sportivo.

L’obiettivo dichiarato era di costruire una normativa organica capace di orientare tanto l’attività dilettantistica quanto quella professionistica. La complessità nasce proprio dalla molteplicità delle figure coinvolte e dalle diverse tipologie di impegno richieste negli ambiti sportivi. Un punto chiave del dibattito è stato il modo di interpretare il lavoro volontario, che rappresenta una componente tradizionale ma al tempo stesso delicata, sotto il profilo legale, all’interno delle associazioni sportive.

Distinzione tra dilettantismo e professionalismo: aspetti giuslavoristici

Durante l’incontro, il rettore Nathan Levialdi Ghiron ha sottolineato che il tema del volontariato non può essere affrontato senza considerare la netta differenza tra attività dilettantistica e professionistica. Dal punto di vista del diritto del lavoro, questa distinzione produce effetti importanti sulle tutele e sugli obblighi contrattuali a cui gli operatori sportivi sono sottoposti. Per esempio, discutere della regolamentazione giuslavoristica significa capire quando un atleta o un collaboratore devono essere riconosciuti come lavoratori subordinati o meno, e quali diritti debbano essere garantiti.

La riforma, quindi, dovrà riesaminare i confini tra queste due categorie, evidenziando le caratteristiche che le differenziano. Il volontariato, di solito, si basa su rapporti non retribuiti e con finalità di promozione sociale e sportiva. Il lavoro sportivo professionale necessita invece di un inquadramento più strutturato, sia sotto il profilo contrattuale che previdenziale. Questi aspetti, se trascurati, possono generare contenziosi e incertezze, che rendono più complicata la gestione delle società sportive.

Verso un quadro normativo organico per lo sviluppo dell’attività sportiva

Secondo Levialdi Ghiron, solo un intervento normativo ampio e coordinato potrà garantire uno sviluppo coerente dell’attività sportiva in tutte le sue forme. Questo significa dotare il sistema giuridico di uno strumento capace di rispondere alle esigenze concrete degli operatori, riconoscendo i diversi profili giuridici coinvolti. Creare un quadro esaustivo richiede una valutazione delle pratiche attuali e delle esigenze emergenti, bilanciando le specificità del settore sportivo con i principi del diritto del lavoro.

Il risultato atteso è una legge capace di armonizzare regole e tutele, salvaguardando la passione e il contributo del volontariato e al tempo stesso riconoscendo il valore economico e sociale del lavoro professionale. Un quadro ben definito aiuterà anche ad evitare confusioni e applicazioni disomogenee, migliorando la sicurezza giuridica per tutte le figure coinvolte in ambito sportivo.

Il convegno ha rappresentato un primo momento di confronto importante per discutere queste questioni. Seguiranno iniziative per delineare proposte concrete e valutare l’impatto delle modifiche regolamentari, in vista di nuove normative che sappiano sostenere il mondo dello sport in modo più chiaro e realistico.

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