La riforma del diritto sportivo: convegno a roma tor vergata sulle nuove norme e i cambiamenti futuri

La riforma del diritto sportivo: convegno a roma tor vergata sulle nuove norme e i cambiamenti futuri

Il convegno al Salone d’onore del Coni a Roma approfondisce la riforma del diritto sportivo, il nuovo profilo giuridico del lavoratore sportivo e le implicazioni per professionisti, dilettanti e volontari.
La Riforma Del Diritto Sportiv La Riforma Del Diritto Sportiv
Un convegno a Roma ha approfondito la riforma del diritto sportivo, in particolare il nuovo inquadramento giuridico del lavoratore sportivo, tra professionismo, dilettantismo e volontariato, con focus su occupazione, normative e giustizia sportiva. - Gaeta.it

Un importante convegno ha preso il via questa mattina al Salone d’onore del Coni a Roma, dedicato alla riforma del diritto sportivo e alle sue implicazioni. L’evento è promosso dai docenti Pasquale Passalacqua e Antonio Leonardo Fraioli, esperti di diritto del lavoro presso l’università degli Studi di Roma Tor Vergata. Tra i partecipanti, presenti anche autorevoli rappresentanti istituzionali e accademici per discutere le trasformazioni del quadro legislativo sui rapporti di lavoro nel mondo dello sport.

L’evento a roma: organizzazione e ospiti di rilievo al coni

Il convegno si svolge il 27 aprile 2025 presso il Salone d’onore del Coni in piazza Lauro De Bosis, 15. Sono intervenuti con saluti ufficiali Nathan Levialdi Ghiron, rettore dell’università di Roma Tor Vergata, Venerando Marano, direttore del dipartimento di Giurisprudenza dello stesso ateneo, e Giovanni Malagò, presidente del Coni.

L’iniziativa nasce da un progetto didattico e di ricerca coordinato dai professori Passalacqua e Fraioli, che da anni operano nel campo del diritto sportivo e del lavoro. L’incontro ha l’obiettivo di approfondire la riforma legislativa del lavoro sportivo e i suoi molteplici effetti, toccando temi chiave come l’evoluzione normativa e le nuove figure giuridiche introdotte. La scelta della sede è significativa, perché il Coni rappresenta il cuore istituzionale dello sport italiano e un importante interlocutore per le politiche sportive nazionali.

Durante la mattinata, si sono alternati interventi che hanno messo a fuoco la complessità del settore sportivo dal punto di vista legislativo, alimentando un dibattito tra accademici, operatori e rappresentanti del mondo sportivo e giuridico. Sono stati esaminati i profili giuridici del nuovo quadro normativo, con un’attenzione particolare sulle criticità e le opportunità derivanti dalla legislazione entrata in vigore a partire dal 2021.

I numeri dello sport in italia e europa: occupazione, tesserati e ricavi

Secondo i dati presentati da Antonio Leonardo Fraioli, in Europa operano più di 1,5 milioni di persone nel settore sportivo, con una crescita dell’occupazione dell’11% tra il 2021 e il 2023. L’Italia segue questa tendenza con circa 400.000 lavoratori impiegati in ambito sportivo. Non mancano segnali di aumento nella partecipazione femminile, un dato che riflette un cambiamento graduale nella composizione del lavoro sportivo.

Il volume d’affari generato in Italia sfiora i 100 miliardi di euro ogni anno. In questo calcolo rientrano non solo gli atleti professionisti, ma anche tecnici, dirigenti, ufficiali di gara e altri operatori coinvolti nelle attività sportive. Il numero complessivo di tesserati alle federazioni e agli enti di promozione sportiva supera ormai i 15 milioni, inclusi sportivi dilettanti, dirigenti, tecnici e volontari.

Questi dati aiutano a comprendere l’estensione e la complessità del mondo sportivo italiano, segnando il contesto in cui si inserisce la nuova regolamentazione. Lo sport, infatti, non si limita alla semplice attività fisica, ma si configura come un settore di lavoro articolato che coinvolge diverse figure con status e diritti differenti.

La riforma del diritto sportivo e la nuova figura del lavoratore sportivo

Il decreto legislativo 36/2021, al centro del convegno, rivoluziona i rapporti di lavoro nello sport introducendo la figura unitaria del “lavoratore sportivo“. Questo concetto abbraccia sia il professionista che il dilettante, comprendendo anche la prestazione del volontario, fino a ora priva di regolamentazione specifica.

Viene superata la tradizionale distinzione tra sportivo professionista e dilettante. Il nuovo profilo giuridico si basa sulla prestazione di lavoro con compenso; tuttavia, permane la distinzione tra lavoro subordinato per gli atleti e lavoro autonomo, rappresentato da collaborazioni coordinate e continuative, per chi opera nel dilettantismo.

Questa soluzione segna una svolta nel diritto del lavoro sportivo, perché riconosce concretezza e varietà alle diverse figure lavorative del settore. Il lavoratore sportivo non è più un concetto generico, ma un soggetto con diritti e doveri precisi, con un inquadramento giuridico definito.

Differenze giuridiche tra professionismo e dilettantismo nel nuovo quadro normativo

La legge distingue i due ambiti in base alla finalità dell’attività sportiva: quella lucrativa, propria del professionismo, e quella che rientra in una logica altruistica, tipica del dilettantismo. Di fatto, tutta l’attività sportiva deve considerarsi lavoro se vi è remunerazione, ma resta una netta linea di separazione tra sport professionistico e volontariato.

Nel caso del professionismo, la prestazione si configura come lavoro subordinato, con un contratto che regola tempi, modalità e retribuzione. Nel dilettantismo, invece, la collaborazione assume più frequentemente forme autonome, senza i tradizionali vincoli del rapporto di lavoro subordinato.

Questa impostazione vuol tutelare la specificità dello sport amatoriale senza stravolgerne la natura, ma dando comunque una copertura giuridica a chi svolge queste attività in modo continuativo. La legge prova a bilanciare esigenze di tutela con la necessità di mantenere viva la struttura del volontariato sportivo.

Gli aspetti processuali e il vincolo sportivo tra giustizia e normativa

Una parte importante del convegno è stata dedicata alla giustizia sportiva, ovvero al sistema dedicato alla risoluzione delle controversie proprie del mondo sportivo. La riforma contiene novità anche su questo fronte, puntando a definire modalità più chiare e rapide per affrontare i conflitti lavorativi.

Altro tema significativo è il vincolo sportivo, ovvero l’obbligo degli atleti a rimanere legati a una società per una certa durata. La nuova normativa cerca di chiarire i confini di questa disciplina, garantendo diritti e responsabilità a entrambe le parti.

Si è parlato, anche, dell’apprendistato sportivo, una forma di inserimento lavorativo che si applica ai giovani atleti. Questo strumento mira a conciliare formazione e pratica sportiva, assicurando un percorso strutturato e regolamentato.

Infine, il convegno ha affrontato più volte il tema dell’attività del volontariato sportivo. La legge riconosce questa figura come parte integrante del sistema sportivo, inserendo la sua prestazione nel quadro complessivo del lavoro sportivo e facendola emergere da una situazione di vuoto normativo che durava da tempo.

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