La ricostruzione del museo del wyoming in the last of us seconda stagione e il taglio inaspettato delle scene

La ricostruzione del museo del wyoming in the last of us seconda stagione e il taglio inaspettato delle scene

La seconda stagione di The Last of Us su HBO ha ricreato con cura il museo del Wyoming, ma molte scene sono state tagliate per esigenze narrative, suscitando reazioni contrastanti tra i fan del gioco e della serie.
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La seconda stagione di *The Last of Us* ha ricostruito con grande cura il museo del Wyoming, un luogo chiave del gioco, ma molte scene girate lì sono state tagliate per esigenze narrative, suscitando reazioni contrastanti tra i fan. - Gaeta.it

la seconda stagione di the last of us sulla HBO ha dedicato un notevole impegno alla realizzazione di un set fondamentale tratto dal gioco originale: il museo del Wyoming. questo luogo, già amato dai giocatori, è stato riprodotto con cura estrema, ma ciò che è emerso in fase di montaggio ha sorpreso molti fan. la maggior parte delle scene girate al museo è stata infatti eliminata. scopriamo cosa è successo dietro le quinte e come questa scelta abbia influenzato la messa in scena complessiva.

La fedeltà del set del museo del Wyoming nella produzione della serie

per gli appassionati di the last of us parte ii, il museo del Wyoming rappresenta un momento delicato, intriso di emozioni, in cui il protagonista ellie vive un ricordo prezioso con joel durante il suo sedicesimo compleanno. la produzione della seconda stagione ha preso questa scena particolarmente sul serio. hanno costruito un set integrale, ricreando l’ambientazione con straordinaria precisione, come confermato dal co-showrunner neil druckmann.

Emozioni dietro il set

secondo druckmann, gli oggetti e gli allestimenti erano identici a quelli mostrati nel videogioco. racconta che, dopo aver mostrato la capsula spaziale a due membri di naughty dog, lo studio dietro il gioco, questi si sono commossi fino alle lacrime. la tensione e l’emozione palpabili mostrano quanto fosse sentito loro questo tributo visivo. un dettaglio che riversa nel set un’atmosfera quasi sacra, fatta di rispetto e attenzione per la storia e i personaggi.

anche halley gross, sceneggiatrice della serie, ha sottolineato l’impatto emotivo di trovarsi in quel luogo. ha descritto la scenografia come la più immersiva e toccante esperienza durante le riprese. ogni elemento era stato costruito per far riconoscere agli spettatori gli oggetti familiari del gioco: dal rover lunare all’atrio con scheletri di dinosauro. il set avrebbe anche permesso un’interazione fedele, come ellie che mette cappelli sulle esposizioni, simile al comportamento dei giocatori dentro il videogame.

Decisioni narrative dietro il taglio delle scene nel museo

nonostante la cura dedicata alla costruzione del museo, la versione trasmessa in televisione mostra poche scene ambientate al museo, quasi a voler accorciare questa parte fondamentale. neil druckmann ha spiegato che questa scelta è stata dettata dalle esigenze di ritmo della narrazione televisiva. il montaggio ha richiesto un taglio che responsabilmente ha sacrificato molto materiale girato, per mantenere la fluidità dell’episodio.

Il difficile equilibrio creativo

la decisione non è stata semplice né indolore per gli autori. druckmann ha spiegato che il lavoro su queste sequenze ha richiesto anni e ha coinvolto legami profondi con quei luoghi e quei momenti. aggiunge che la ricostruzione andava oltre l’aspetto tecnico: rappresentava un omaggio personale e simbolico. al punto che vedere quel set realizzato è paragonato alla celebrazione di qualcosa di molto caro, quasi come onorare un affetto.

questo spiega perché il montaggio finale sia risultato più breve rispetto alle attese, ma ha mantenuto almeno un’eco di quella sensazione. restano dunque dettagli importanti sul percorso creativo e sulle difficoltà di adattare un videogioco, con tutte le sue pause ed esplorazioni, a un racconto televisivo più serrato.

L’impatto sul pubblico e i fan: tra attese e sorprese

la scelta della produzione ha diviso i fan del gioco e della serie. per chi ha giocato a the last of us parte ii, il viaggio al museo è uno dei momenti più commoventi contribuendo ad approfondire il legame tra ellie e joel. molti si sono detti sorpresi che questo momento sia stato quasi del tutto ridotto in versione TV, vedendo le immagini di un museo intero costruito ma poi praticamente escluso.

l’entità del set e la cura per i dettagli sono stati apprezzati soprattutto dagli appassionati più attenti, grazie agli spoiler rivelati durante il podcast ufficiale. la consapevolezza del sacrificio creato con il montaggio ha portato a una riflessione sulla differenza tra media: il videogioco permette più lentezza e interazione, mentre la serie punta a un racconto più stringato.

Piccole attenzioni che parlano al cuore dei fan

tra i riferimenti accennati, il fatto che ellie potesse interagire con oggetti come cappelli sulle esposizioni sottolinea quanto fosse pensata l’ambientazione per mantenere l’anima del gioco. anche se gran parte di questi momenti sono stati lasciati fuori, rimane comunque traccia della volontà della produzione di rispettare e celebrare il materiale originale.

la ricostruzione del museo — anche se poco vista — rappresenta un lavoro straordinario e un omaggio sincero, testimonianza di quanto la serie abbia cercato di mantenere intatta l’anima del videogioco, pur dovendo adattarla a un nuovo formato narrativo.

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