La ricchezza totale accumulata nel mondo ha continuato a espandersi anche in un quadro di segnali economici incerti. Nel 2024 il valore complessivo, misurato in dollari, ha registrato un aumento del 4,6% rispetto all’anno precedente. Questo dato emerge dal Global Wealth Report 2025 di Ubs, che ha preso in esame una selezione di 56 mercati, coprendo oltre il 90% dei patrimoni mondiali. Le dinamiche di crescita evidenziano forti differenze territoriali, con le Americhe in prima fila nel progresso e le aree di Europa, Medio Oriente e Africa ferme praticamente sul posto.
La crescita della ricchezza nelle americhe rispetto al resto del mondo
Il continente americano si è imposto nel 2024 come l’area con la crescita più significativa del patrimonio complessivo, segnando un incremento superiore all’11% in dollari. Questo risultato riflette le performance positive dei mercati azionari e immobiliare, oltre a una ripresa degli investimenti privati e commerciali. Sotto la spinta dei progressi economici in paesi come Stati Uniti, Canada e Brasile, il patrimonio detenuto da famiglie e investitori ha raggiunto valori record. Questo aumento ha contribuito a consolidare il ruolo delle Americhe nel contesto globale della ricchezza.
Al contrario, l’area che raggruppa Europa, Medio Oriente e Africa ha mostrato una crescita molto modesta, poco sopra lo 0,4%. L’andamento pressoché stabile indica un quadro di incertezze legate a fattori geopolitici, rallentamenti economici e tensioni sui mercati energetici. Per molti paesi europei, la crescita contenuta segnala un momento di consolidamento, ma anche di ristagno nel patrimonio privato delle famiglie e degli investitori istituzionali. La differenza netta tra le due macro-aree rimarca le diverse velocità con cui viaggiano i flussi di ricchezza a livello globale.
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La posizione dell’Italia nel contesto globale della ricchezza privata
L’Italia, pur inserita in questo quadro di modesta espansione europea, si distingue per la resilienza mostrata nell’ultimo anno. Secondo il report di Ubs, nel nostro paese il numero di milionari in dollari è salito a 1,3 milioni. Questo incremento testimonia la capacità di accumulare patrimonio nonostante un contesto economico complesso. Il dato positivo è sostenuto dalla posizione finanziaria netta italiana verso l’estero, che si attesta intorno al 15% del Pil; un valore superiore alla media europea.
Questo equilibrio deriva in larga parte dall’alto tasso di risparmio delle famiglie italiane, tradizionalmente più elevato rispetto a quello di altre economie sviluppate. Questi capitali, spesso reinvestiti in attività finanziarie o immobiliari, contribuiscono a mantenere saldo il tessuto patrimoniale nazionale. Tuttavia, la crescita del numero di milionari non è sempre accompagnata da una maggiore gestione consapevole. Il dato di Ubs è una fotografia del presente, ma lascia aperta la necessità di affrontare sfide più complesse per il futuro.
Le sfide della gestione patrimoniale nel contesto attuale
Matteo Ramenghi, chief investment officer di Ubs Global Wealth Management, sottolinea come “la sola crescita quantitativa del patrimonio non basti a produrre risultati duraturi.” L’aumento della ricchezza va accompagnato da un incremento della consapevolezza finanziaria. La gestione del patrimonio si fa oggi più articolata. I rapidi cambiamenti nel contesto geopolitico ed economico aumentano la complessità nella tutela e valorizzazione degli asset.
Le famiglie e gli investitori devono affrontare un mercato che richiede strategie precise per proteggersi da rischi crescenti, come l’inflazione o la volatilità dei mercati. “Non è più sufficiente conservare la ricchezza, serve pianificarne un utilizzo efficiente e la trasmissione alle generazioni future.” Ubs evidenzia quindi l’esigenza di sviluppare competenze specifiche in materia di investimento, pianificazione fiscale e gestion patrimoniale. Questo aspetto diviene cruciale per garantire che la ricchezza creata oggi possa mantenere e accrescere il proprio valore.
La necessità di una maggiore educazione finanziaria
Il rapporto presenta un quadro in cui la ricchezza globale si espande, ma parallelamente cresce anche l’importanza di un approccio più sofisticato ed esperto. Nel 2024, i numeri segnalano opportunità, ma anche la necessità di rivedere gli strumenti e le conoscenze nella gestione dei capitali privati. La strada per affrontare queste sfide passa attraverso una maggiore educazione finanziaria e un’attenta pianificazione.