La regione piemonte stanzia oltre 3 milioni per la rimozione amianto da edifici pubblici tra 2025 e 2027

La regione piemonte stanzia oltre 3 milioni per la rimozione amianto da edifici pubblici tra 2025 e 2027

La regione Piemonte approva un bando da 3,1 milioni di euro per la rimozione dell’amianto dagli edifici pubblici tra il 2025 e il 2027, con tecnologie avanzate e interventi mirati su siti a rischio.
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La Regione Piemonte ha approvato un bando da 3,14 milioni di euro per la rimozione dell’amianto dagli edifici pubblici nel triennio 2025-2027, puntando a interventi mirati e tecnologie avanzate per la bonifica e la tutela della salute. - Gaeta.it

La giunta della regione piemonte ha approvato un bando dedicato alla rimozione dell’amianto dagli edifici pubblici di comuni, province e della città metropolitana di torino. Il bando, con una copertura finanziaria di 3 milioni e 141mila euro, sarà disponibile entro luglio e interesserà il triennio 2025-2027 concentrando le risorse sulle situazioni di maggior rischio per la salute e l’ambiente.

Il bando regionale e i criteri per gli interventi di bonifica

Il bando regionale si rivolge soprattutto agli immobili di proprietà pubblica per i quali è stata effettuata una valutazione del rischio dettagliata. Questa analisi prende in considerazione sia lo stato di degrado degli edifici che il pericolo reale di esposizione all’amianto. Solo le strutture giudicate urgenti e necessarie per una bonifica potranno beneficiare dei contributi previsti dal programma.

Le procedure di selezione metteranno al primo posto gli interventi che migliorano la sicurezza degli spazi pubblici, evitando così potenziali danni per la salute dei cittadini. Il bando, previsto per partire entro luglio 2025, coprirà un arco temporale di tre anni, permettendo interventi pianificati e mirati sul territorio.

L’impegno della regione piemonte nella lotta all’amianto

Matteo Marnati, assessore all’ambiente ed energia della regione piemonte, ha dichiarato che “l’attività di bonifica va avanti da anni e rappresenta una priorità nei piani regionali.” Ha sottolineato l’importanza di proseguire con la mappatura continua dell’amianto, un procedimento che ora comprende tecniche più sofisticate come l’utilizzo di nuove tecnologie per migliorare la precisione delle rilevazioni.

Attraverso una riorganizzazione interna, la regione ha creato un settore specifico che si occuperà della redazione di un nuovo piano amianto, previsto a breve. Questo piano aggiornerà le strategie in vigore, inserendo metodi più avanzati per individuare e gestire i rischi derivanti dalla presenza di materiali contenenti amianto.

Tecnologie di mappatura e azioni sui siti a rischio

Dal 2004 la regione piemonte, anche con il supporto di Arpa Piemonte, si occupa di aggiornare la mappatura dell’amianto presente sul territorio. Nel dettaglio, si analizza l’amianto di origine antropica, in particolare la copertura degli edifici, grazie a tecniche di telerilevamento e reti neurali artificiali che permettono di identificarlo con maggiore precisione.

La regione partecipa inoltre al monitoraggio e alla bonifica dei siti di interesse nazionale compromessi dall’amianto, come il sito di casale monferrato, legato allo stabilimento eternit, e la cava di balangero, ex miniera situata nella provincia di torino. Questi interventi richiedono risorse e competenze specifiche, tenendo conto dell’estensione e della gravità delle contaminazioni.

Prospettive e incentivi per edifici privati e rinnovabili

Il comitato strategico amianto della regione ha già discusso nuovi obiettivi per i prossimi anni riguardo agli edifici privati. L’intenzione è incentivare la rimozione dell’amianto in ambito privato puntando anche all’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, in particolare i pannelli fotovoltaici.

Questa doppia misura mira sia a ridurre la presenza di materiali pericolosi sia a favorire una trasformazione energetica degli immobili. In questo modo, la regione unisce tutela ambientale e sviluppo di soluzioni sostenibili per abbattere i rischi legati all’amianto e promuovere nuove forme di energia pulita sul territorio.

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