Rubavano auto con sistema keyless copiando il segnale delle chiavi, preso trio al Fleming

Rubavano auto con sistema keyless copiando il segnale delle chiavi, preso trio al Fleming

Tre arresti al Fleming per furto di auto con chiavi keyless, grazie alla clonazione del segnale digitale; il XV distretto Ponte Milvio blocca la banda dopo una fuga e restituisce l’auto alla proprietaria.
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Tre persone sono state arrestate al Fleming per furto di auto con chiavi keyless, utilizzando dispositivi per clonare il segnale digitale e avviare le vetture senza effrazione. - Gaeta.it

Tre persone sono state arrestate al Fleming per aver messo in atto un furto di automobili sfruttando una tecnica che ruba il segnale delle chiavi senza bisogno di forzare porte o vetri. I ladri utilizzavano dispositivi specifici per replicare il codice digitale emesso dalle chiavi con avviamento keyless, riuscendo ad aprire e avviare auto senza lasciare segni di effrazione. Questo tipo di furto, veloce e silenzioso, è stato intercettato dagli agenti del XV distretto Ponte Milvio, che li hanno bloccati in una manovra durante una fuga ad alta velocità.

Il meccanismo del furto senza scasso con chiavi keyless

Il sistema messo in atto dai tre malviventi prendeva di mira auto dotate di chiavi keyless, ovvero quelle che permettono di avviare il motore senza inserire la chiave nella serratura. In pratica, i ladri utilizzavano un apparecchio capace di captare e copiare il segnale radio emesso dalla chiave digitale, anche quando questa era conservata all’interno dell’abitazione o in altri punti vicini. Questo stratagemma permette di “clonare” il codice e sbloccare la vettura all’insaputa del proprietario.

Una volta replicata la frequenza, i ladri potevano salire in macchina e partire senza dover forzare nulla, rendendo il furto rapido e molto difficile da rilevare. Gli investigatori hanno accertato che questo procedimento durava meno di un minuto, trasformando una normale sosta in un’occasione preziosa per agire. I dispositivi rinvenuti durante l’arresto erano stati studiati proprio per questo tipo di “clonazione” del segnale, caratteristica che rende il furto invisibile e pulito.

Le fasi della cattura e i movimenti dei ladri

Gli agenti del XV distretto Ponte Milvio hanno fermato la banda dopo aver seguito i suoi movimenti per circa mezz’ora in auto. I sospetti erano partiti a velocità sostenuta dal Fleming per poi dirigersi verso la zona di via Colli della Farnesina. Qui, due dei tre complici sono scesi dal veicolo e hanno cominciato a muoversi a piedi tra le auto parcheggiate, mentre l’altro rimaneva alla guida. Questa circostanza ha aumentato i sospetti delle forze dell’ordine. Poi, la stessa auto, seguita da un’altra vettura, si è diretta verso lo stadio Olimpico, come se i malviventi stessero tentando di seminare gli inseguitori.

Nonostante la lunga fuga, la polizia ha monitorato spostamenti e veicoli. Alla fine i ladri hanno cercato di nascondersi in un vicolo cieco, ma questa scelta ha permesso agli agenti di bloccarli senza rischi maggiori. All’alt della polizia, i tre hanno dovuto fermarsi e sono stati identificati come responsabili di un furto di un’auto poco prima. Nel loro mezzo sono stati trovati gli strumenti che permettevano la clonazione delle frequenze delle chiavi.

Il valore probatorio e la restituzione dell’auto alla proprietaria

Durante le verifiche, le forze dell’ordine hanno recuperato il kit elettronico utilizzato per il furto all’interno del veicolo rubato. Questi strumenti consentivano di copiare e riprodurre i segnali digitali delle chiavi keyless, confermando la modalità del reato. La vettura è stata poi riconsegnata alla legittima proprietaria, che non aveva notato alcun segno di effrazione o danni.

Il caso si inserisce in una serie di furti simili segnalati nelle grandi città italiane, dove la tecnologia senza chiave è diventata un punto vulnerabile se mal protetto. Per questo motivo le forze dell’ordine stanno intensificando i controlli con particolare attenzione a questo tipo di segnalazioni. In questo episodio, la collaborazione tra agenti e l’attenzione alle targhe sospette ha permesso di interrompere rapidamente una banda attiva e determinata. I tre arrestati dovranno rispondere di furto aggravato in concorso.

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