Con l’arrivo dell’estate 2025 e il progressivo aumento delle temperature, la Regione Lazio ha introdotto un divieto specifico per i lavoratori esposti al sole. L’ordinanza, firmata dal presidente Francesco Rocca, impone il divieto di svolgere attività lavorative all’aperto nelle ore più calde della giornata, per mitigare i rischi legati al caldo intenso. La misura interessa particolari settori, in vista di un periodo caratterizzato da frequenti ondate di calore.
Orario di divieto e ambiti di applicazione nel lazio
L’ordinanza prevede che, su tutto il territorio regionale, nelle giornate in cui la situazione climatica segnala un livello di rischio alto per l’esposizione solare, il lavoro all’aperto sia vietato dalle 12.30 alle 16. Questo limite temporale copre le ore di picco del caldo, quando i raggi del sole sono più forti e il pericolo di colpi di calore aumenta. Il divieto si applica a chi opera nei settori agricolo, florovivaistico, dei cantieri edili e affini, nonché nelle cave e nelle aree esterne adiacenti.
La soglia di rischio viene monitorata e comunicata attraverso la mappa presente sul portale www.worklimate.it, dove viene indicato il livello di pericolo per i lavoratori esposti al sole. Solo quando il rischio è segnalato come “Alto” scatta il divieto nel periodo indicato dell’anno. Questa scelta assicura un intervento mirato, limitando le restrizioni ai soli giorni con condizioni climatiche pericolose.
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Esclusioni previste dall’ordinanza per pubblica utilità e emergenze
Il divieto non coinvolge le attività svolte dalle pubbliche amministrazioni e dai concessionari di servizi pubblici quando si tratta di interventi legati alla pubblica utilità o a esigenze di protezione civile. Anche negli appalti di questi enti che incidano sulla salvaguardia dell’incolumità pubblica, i lavori possono procedere. In questi casi però è obbligatorio adottare misure organizzative specifiche per abbassare il rischio di esposizione al caldo.
Questo significa che, nel caso di urgenze o lavori indispensabili, il lavoro non si ferma ma richiede accorgimenti particolari per tutelare chi opera sotto il sole. Tra queste misure potrebbero rientrare pause più frequenti, fornitura di acqua fresca, spazi ombreggiati e turni di lavoro ridotti. L’ordinanza riconosce quindi l’importanza di garantire l’operatività in settori critici, bilanciandola però con la salvaguardia della salute dei lavoratori.
Dichiarazioni del presidente rocca sulla tutela dei lavoratori dal caldo estremo
Il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca ha motivato l’ordinanza sottolineando la necessità di tutelare chi lavora all’aperto, soprattutto nei settori più esposti al sole durante le ore calde. Ha richiamato i nuovi scenari climatici, con ondate di calore più frequenti e intense, che richiedono risposte concrete e tempestive per prevenire rischi significativi come colpi di calore e disidratazione.
Rocca ha definito la disposizione come “un atto di responsabilità, non solo un provvedimento di buon senso.” Ha inoltre confermato che l’andamento delle temperature sarà seguito con attenzione, con la possibilità di intensificare in futuro le misure di tutela. Il presidente ha voluto ribadire l’impegno della Regione a proteggere i lavoratori più vulnerabili da condizioni ambientali pericolose, riconoscendo il rapporto diretto tra emergenza climatica e salute sul lavoro.
Monitoraggio delle condizioni climatiche e prossimi interventi previsti
L’ordinanza prevede un monitoraggio costante delle condizioni meteorologiche tramite strumenti specializzati, in particolare basandosi sui dati relativi all’esposizione solare. La consultazione della mappa su www.worklimate.it permette di identificare con precisione le giornate a rischio elevato per i lavoratori. Solo in questi giorni scatterà il divieto di lavoro all’aperto nelle ore critiche.
La Regione ha fatto sapere che, se l’andamento climatico dovesse aggravarsi o manifestarsi con più frequenza, non esclude di adottare provvedimenti più rigidi. Il controllo sui dati climatici supporterà le decisioni future, con la possibilità di ampliare l’area di applicazione o modificare gli orari del divieto.
Questa impostazione consente una gestione dinamica della sicurezza, adeguata alle variazioni del clima e alle esigenze dei lavoratori. L’obiettivo resta evitare esposizioni prolungate a condizioni estreme, attraverso un sistema che combina regole precise con un’analisi puntuale delle condizioni reali. La Regione, quindi, resta vigile e pronta a intervenire secondo l’evoluzione del fenomeno caldo.