La nuova edizione del festival cinematografico “al di là della visione – afragola film festival” si svolgerà dal 18 al 22 novembre 2025 presso il teatro cinema gelsomino. L’evento quest’anno assume un significato particolare dopo la tragica morte di martina carbonaro, ragazza di 14 anni vittima di femminicidio ad afragola lo scorso maggio. Il festival si propone come spazio di riflessione e sensibilizzazione sulle tematiche sociali, con un’attenzione speciale al pubblico giovane e al territorio.
Un festival che si apre nel segno della memoria e del rispetto
La scomparsa di martina carbonaro rappresenta un colpo che ha colpito profondamente la comunità di afragola. La ragazza è diventata simbolo di una generazione che reclama ascolto, protezione e rispetto. “al di là della visione si impegna a tradurre questo dolore in un’occasione educativa, trasformando il lutto in un messaggio collettivo.” Nel corso dei cinque giorni di programmazione il festival intende rafforzare il legame con le nuove generazioni e con il tessuto locale, promuovendo una cultura che rifiuta ogni forma di violenza e discriminazione.
Gli organizzatori hanno rivisitato la missione del festival inserendovi un’attenzione rinnovata alle problematiche civili e sociali. La scelta di aprire l’edizione 2025 proprio con questo spirito si collega alla volontà di creare momenti di dialogo e partecipazione attiva. In questo modo, il ricordo di martina diventa motore di un percorso condiviso che mette al centro la prevenzione e l’educazione.
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Il ruolo del festival come spazio di confronto e crescita culturale
Da anni, “al di là della visione” si contraddistingue per una selezione di film che coniuga rigore artistico a coinvolgimento del pubblico, specie dei giovani. Il direttore artistico valerio caprara sottolinea che il festival vuole stimolare una maggiore consapevolezza culturale e sociale, invitando a riflettere sulle relazioni con il territorio e sulle questioni attuali. In una fase storica caratterizzata da tensioni sociali crescenti, l’evento si pone come strumento per rilanciare valori di tolleranza e rispetto.
Secondo caprara, “è urgente sostenere azioni che contrastino il deterioramento della convivenza civile.” Il festival offre così una piattaforma senza pregiudizi, libera da odio e prepotenze, dove la passione per il cinema si fa veicolo di conoscenza e trasformazione. Questo approccio ribadisce l’utilità della cultura come mezzo per costruire spazi di inclusione e per alimentare un dibattito aperto sulle sfide della società.
Programma dell’edizione 2025 e attenzione ai temi sociali
La quinta edizione del festival promette un programma intensamente dedicato ai giovani, con proiezioni, incontri e laboratori che affrontano temi come l’educazione affettiva, la prevenzione della violenza e il rispetto reciproco. Queste attività sono pensate per intercettare il pubblico adolescente, coinvolgendolo in modo diretto e partecipato.
L’aspetto didattico del festival si unisce a quello artistico, contribuendo a creare sensibilità civile e a far nascere un pensiero critico attraverso il cinema. Questi contenuti vengono veicolati anche con eventi accessibili alle scuole e alle comunità locali, per coinvolgere più livelli della società. Il festival vuole così “restituire ai ragazzi un luogo nel quale possano sentirsi protagonisti e liberi di esprimersi, facendo proprie storie capaci di parlare sia alla mente che al cuore.”
L’impegno degli organizzatori tra cultura e responsabilità sociale
Promosso da gianluigi osteri e sebastiano paciello, con direzione artistica affidata a valerio caprara, il festival si conferma un punto di riferimento per chi punta a un cinema impegnato e consapevole. Gianluigi osteri, imprenditore attivo nella cultura, sottolinea il desiderio di dare voce ai giovani delle periferie, offrendo loro strumenti per crescere in ambienti più inclusivi.
Il progetto è maturato anche alla luce delle difficoltà sociali e culturali di territori come afragola. Osteri evidenzia che il festival cerca di rappresentare un’opportunità concreta per i ragazzi, lontano da contesti di marginalità e violenza. La scelta delle tematiche e il coinvolgimento diretto delle nuove generazioni vogliono fare del cinema un linguaggio di cambiamento e di sviluppo personale.
L’evento mantiene così saldo il suo obiettivo di collegare la cultura con la partecipazione attiva, ricordando come l’impegno contro le ingiustizie passa anche attraverso la valorizzazione di spazi culturali aperti e accoglienti.