La questura di bologna diffonde foto e nome del marocchino ricercato dopo fuga dall’aeroporto Marconi

La questura di bologna diffonde foto e nome del marocchino ricercato dopo fuga dall’aeroporto Marconi

Mohamed Elmehdaoui, marocchino di 29 anni, è fuggito dall’aeroporto Marconi di Bologna durante una procedura di espulsione; la polizia ha diffuso nome e foto per facilitarne il rintraccio e continua le ricerche.
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Un uomo marocchino, Mohamed Elmehdaoui, è fuggito dall’aeroporto di Bologna mentre era sotto custodia per un decreto di espulsione, causando un incendio per sfuggire alla polizia, che ora lo sta ricercando intensamente. - Gaeta.it

Un uomo di nazionalità marocchina è riuscito a fuggire dall’aeroporto di Bologna sabato pomeriggio, prima che venisse eseguito un decreto di espulsione emesso dal prefetto di Venezia. La polizia ha subito avviato le ricerche e ha reso pubblici il suo nome e la sua immagine per facilitarne il rintraccio. Ecco i dettagli sulla fuga e le operazioni messe in campo per catturare il soggetto.

La fuga dall’aeroporto marconi: come è riuscito a scappare

Il 29enne Mohamed Elmehdaoui si trovava all’aeroporto Marconi di Bologna sotto l’accompagnamento degli agenti della questura di Gorizia. Era stato trasferito dal centro di permanenza per i rimpatri di Gradisca in attesa di rimpatrio, su ordine del prefetto di Venezia.

Sabato nel tardo pomeriggio, mentre le procedure erano in corso, Elmehdaoui ha approfittato di un momento di distrazione e si è allontanato lungo una delle piste dell’aeroporto. La fuga è avvenuta superando la recinzione di protezione che delimita l’area dei voli, un gesto insolito ma efficace per scappare rapidamente e uscire dalla zona vigilata.

Questa azione ha messo subito in allarme le forze di polizia che hanno dato l’allarme per la sua ricerca immediata. L’aeroporto, luogo molto sorvegliato e con sistemi di sicurezza moderni, ha visto questa fuga come un fatto grave e pericoloso per la sicurezza pubblica e la regolarità del traffico aereo.

I metodi usati da elmehdaoui per seminarli agenti

Durante la fuga Elmehdaoui ha cercato di ostacolare le forze dell’ordine in inseguimento. Per rallentare la polizia, ha appiccato un incendio alle sterpaglie secche presenti in un’area limitrofa alla pista. Il rogo, non lontano dalla recinzione, ha richiesto l’intervento immediato dei vigili del fuoco per essere domato e limitare rischi maggiori.

L’incendio aveva lo scopo di creare confusione e ostacolare visivamente l’avanzata della polizia, una manovra che dimostra come il ricercato abbia pianificato di sfuggire con un comportamento rischioso e deliberato.

Fortunatamente le squadre antincendio hanno circoscritto il fuoco rapidamente, impedendo danni a strutture o persone. L’episodio ha aumentato la tensione nella giornata di sabato e messo in evidenza la determinazione di Elmehdaoui a evitare la cattura.

Le ricerche della polizia e la diffusione del nome e della foto

Dopo la fuga, la questura di Bologna ha immediatamente iniziato a coordinare ricerche sul territorio per rintracciare l’uomo. Per facilitare l’identificazione e coinvolgere la cittadinanza, è stata diffusa una nota con il nome completo e la foto di Mohamed Elmehdaoui.

Le forze dell’ordine hanno invitato chiunque lo vedesse a contattare subito le autorità. Visto il suo tentativo di eludere un provvedimento di espulsione, la sua permanenza sul territorio presenta profili di rischio rilevanti.

La scelta di divulgare i dati personali, non comune in molti casi di questo genere, testimonia la gravità dell’episodio e l’urgenza di fermare una persona considerata pericolosa.

Il contesto e le implicazioni della fuga

Mohamed Elmehdaoui era sotto custodia proprio perché coinvolto in una procedura di espulsione già in corso. I centri come quello di Gradisca ospitano migranti e persone che devono lasciare l’Italia secondo il diritto amministrativo.

La sua fuga dall’aeroporto è una sfida diretta all’autorità dello Stato, in un luogo simbolico come Marconi, punto di accesso internazionale. L’azione ha scandagliato i punti deboli del sistema di sorveglianza e ha dato il via ad una mobilitazione intensa delle forze dell’ordine locali.

Il caso apre anche una riflessione sulle misure di controllo e sicurezza negli aeroporti italiani, luoghi dove, pur con controlli rigorosi, possono verificarsi eventi di questo tipo che mettono a rischio la sicurezza generale.

L’esito delle ricerche rimane incerto al momento, con la polizia che prosegue le indagini e la caccia all’uomo. Il nome e la foto restano pubblici per allertare cittadini e operatori che possono trovarsi a incrociare il ricercato.

L’episodio è avvenuto nella seconda metà del 2025, e tutto testimonia come la dinamica dell’immigrazione e dell’ordine pubblico resti uno dei temi più complicati da gestire nell’Italia contemporanea.

“La fuga dall’aeroporto Marconi rappresenta un evento grave che richiede la massima attenzione da parte delle forze dell’ordine e della cittadinanza.”

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