la provincia di imperia tra le basi operative della 'ndrangheta reggina con forti legami internazionali

la provincia di imperia tra le basi operative della ‘ndrangheta reggina con forti legami internazionali

La provincia di Imperia resta un nodo strategico per la ‘ndrangheta reggina nel 2024, con il locale di Ventimiglia al centro di traffici illeciti transfrontalieri e famiglie criminali attive a Bordighera e Diano Marina.
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La provincia di Imperia nel 2024 è un nodo strategico per le attività della 'ndrangheta reggina, con Ventimiglia, Bordighera e Diano Marina come centri chiave di traffici illeciti e legami transfrontalieri con la Francia, secondo la relazione della Dia. - Gaeta.it

La provincia di Imperia si conferma un punto nodale per le attività criminali della ‘ndrangheta reggina nel 2024. Secondo la relazione della Dia, la presenza di gruppi legati a pericolose cosche calabresi è evidente nelle città di Ventimiglia, Bordighera e Diano Marina, coinvolgendo reti italiane e straniere con influenza anche sulla vicina costa francese. Questo quadro coinvolge direttrici criminali transfrontaliere, con impatti sulla sicurezza locale e non solo.

La conferma del locale di ventimiglia come nodo centrale della ‘ndrangheta

La Direzione Investigativa Antimafia ha registrato un’attività rilevante del cosiddetto “locale” di Ventimiglia, una struttura organizzativa con funzioni di coordinamento delle ‘ndrine, cioè le cellule territoriali della ‘ndrangheta. Questo locale svolge il ruolo di punto di passaggio strategico, fungendo da collegamento fra le cosche calabresi e le proiezioni internazionali del gruppo. La regione confinante, la riviera francese, resta un’area sotto sorveglianza per la presenza di diramazioni criminali sofisticate, confermando il valore geopolitico del territorio imperiese.

Centro chiave per traffici illeciti

Il locale di Ventimiglia incarna quindi un centro chiave per la gestione di traffici e affari illeciti che si estendono oltre i confini nazionali. La sua connessione con la potente cosca Piromalli, attiva principalmente in provincia di Reggio Calabria, porta a un rafforzamento delle attività criminali. A quel punto, i legami con gruppi francesi e altre strutture ‘ndranghetiste diventano vitali per la movimentazione di risorse e persone, mantenendo l’area sotto observe costante delle forze di polizia.

Le famiglie criminali di bordighera e diano marina, radici calabresi e affari locali

Accanto a Ventimiglia, la zona di Bordighera rappresenta un altro centro di presenza della ‘ndrangheta. Le famiglie Barilaro-Pellegrino, gruppo riconducibile alla cosca Santaiti di Seminara, si affermano come punto di riferimento nella provincia. Il legame diretto con la Calabria dimostra come la rete criminale abbia mantenuto solidi rapporti anche a distanza, consolidando un’influenza locale attraverso attività economiche e relazioni personali.

Intrecci familiari e affaristici

La famiglia De Marte da Seminara, da tempo attiva a Diano Marina, si lega ai Barilaro-Pellegrino tramite connessioni familiari e affaristiche, rafforzando l’intreccio criminale nel territorio. Questa interconnessione tra clan e diverse località liguri indica una presenza radicata che va oltre il semplice controllo territoriale. L’attività si estende a settori come l’edilizia, il commercio e forse altri comparti dell’economia informale, come riscontrato in altre zone italiane con presenza ‘ndranghetista.

I rapporti di parentela tra i vari gruppi creano reti di sostegno e coordinamento che permettono di superare barriere geografiche e di operare con maggior efficacia. Il controllo di questi clan alimenta inoltre tensioni e dinamiche di potere che possono sfociare in episodi di violenza o conflitti interni, monitorati costantemente dagli inquirenti.

La dimensione transfrontaliera e la sorveglianza della dia nel 2024

La vicinanza di Imperia con la Francia tiene la provincia sotto osservazione particolare, vista la possibilità che il traffico di droga, armi o altri beni illeciti si sviluppi attraverso i confini. Il locale di Ventimiglia funge quindi da fulcro di un sistema criminale esteso che intreccia interessi italiani e francesi. L’attenzione delle autorità si concentra sulle rotte di passaggio, sulle strategie di infiltrazione nel tessuto economico, e sui legami fra cosche calabresi e organizzazioni straniere.

La relazione della Dia del 2024 mette in evidenza le difficoltà dell’apparato investigativo nel tagliare questi flussi, dato che il crimine organizzato adatta le proprie strategie per eludere le operazioni di polizia. Le connessioni familiari e territoriali rimangono una delle maggiori sfide per contrastare la presenza mafiosa in Liguria, considerando anche il rilievo delle attività illecite che impattano su vari settori legali dell’economia locale.

Gli interventi mirati, il monitoraggio puntuale e la collaborazione con le autorità francesi costituiscono alcuni strumenti concretamente messi in campo. Delineare con precisione le reti di influenza dei locali della ‘ndrangheta permette di limitare la proiezione delle cosche e indirizzare risorse investigative verso i punti maggiormente critici del territorio.

Il quadro che emerge ribadisce come la provincia di Imperia conservi un ruolo chiave nelle dinamiche criminali, difficili da scalfire, che oggi attraversano confini e coinvolgono famiglie di ‘ndrangheta con radici antiche ma operative nel presente, al centro di un contesto che richiede attenzione costante.

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