La procura di roma chiede il processo per 31 militanti di casapound per il saluto romano a acca larentia

La procura di roma chiede il processo per 31 militanti di casapound per il saluto romano a acca larentia

Nel 2024 a Roma, 31 membri di CasaPound sono indagati per il saluto romano durante la commemorazione di Acca Larentia, con richiesta di rinvio a giudizio per apologia di fascismo secondo le leggi Mancino e Scelba.
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Nel 2024 a Roma, 31 militanti di CasaPound sono stati accusati di apologia di fascismo per aver eseguito il saluto romano durante la commemorazione delle vittime di Acca Larentia, in violazione delle leggi Mancino e Scelba. - Gaeta.it

Nel 2024, durante la commemorazione a Roma per le vittime di Acca Larentia, 31 persone collegati a CasaPound hanno eseguito il saluto romano, gesto che ha fatto scattare un’indagine da parte della procura. I pubblici ministeri hanno avanzato la richiesta di rinvio a giudizio per questi individui, contestando la violazione delle leggi Mancino e Scelba contro l’apologia di fascismo.

Il caso della commemorazione a acca larentia e il ruolo di casapound

Il 7 gennaio del 2024, la commemorazione per ricordare i fatti di Acca Larentia ha attirato l’attenzione delle forze dell’ordine per alcune azioni specifiche compiute dai partecipanti. Tra questi, un gruppo di militanti di CasaPound ha eseguito il saluto romano, gesto vietato dalla legislazione italiana in quanto simbolo di ideologie fasciste. Secondo la procura di Roma, coordinata dal procuratore capo Francesco Lo Voi, la manifestazione non si è limitata a un semplice ricordo ma ha assunto i connotati di una vera e propria adunata di matrice fascista.

Dalle registrazioni video raccolte dagli investigatori, emergono immagini in cui i soggetti coinvolti hanno scandito la cosiddetta “chiamata del presente”, un richiamo tipico degli ambienti neofascisti. La procura ha quindi individuato questi comportamenti come violazioni delle misure che impediscono forme di apologia e propaganda fascista, portando avanti l’iter giudiziario per 31 persone distintamente identificate.

Le indagini della digos e il lavoro sui video delle adunanze

Le investigazioni sono state affidate alla Digos della questura di Roma e ai carabinieri. Questi reparti hanno analizzato numerosi filmati realizzati durante l’evento per riconoscere i singoli partecipanti e ricostruire l’esatta dinamica del saluto romano. Il lavoro di identificazione si è concentrato sulla “ripetizione insistita” del gesto e sul contesto in cui è avvenuto, elementi decisivi per definire la rilevanza penale del fatto.

Gli investigatori hanno sottolineato come la manifestazione seguisse lo schema di quelle del vecchio partito fascista, con rituali e simboli che richiamano direttamente quella stagione politica. Questo aspetto gioca un ruolo fondamentale nelle contestazioni, perché la legge antimafia e quelle contro l’apologia fascista puniscono proprio chi ricostruisce pubblicamente, anche con gesti, una forma di propaganda del regime.

La sentenza della cassazione sulle condotte legate al saluto romano

La decisione della procura arriva a seguito di un pronunciamento della corte di cassazione, che nel dicembre precedente ha definito i criteri per valutare la sussistenza del reato quando è coinvolto il saluto romano. I giudici hanno specificato che l’accertamento deve tener conto di diversi fattori concreti: innanzitutto l’ambiente in cui si svolge il gesto, il significato simbolico del luogo e l’eventuale ripetizione del saluto in modo organizzato e insistito.

L’importanza del contesto è centrale nel determinare se il comportamento costituisce apologia del fascismo e quindi reato. La corte ha anche indicato che per la condanna occorre provare il rischio che certi atteggiamenti possano essere emulati, quindi diffondere un messaggio che legittima o esalta ideologie e azioni illegali legate al passato regime.

Storia e significato della strage di acca larentia

La strage di Acca Larentia rappresenta un episodio drammatico della storia politica italiana. Nella notte del 7 gennaio 1978, a Roma, quattro militanti di estrema destra furono uccisi in due diverse azioni. Due giovani del Fronte della Gioventù persero la vita davanti alla sede del Movimento Sociale Italiano, in via Acca Larentia, nel quartiere Tuscolano. Qualche ora dopo, un terzo militante morì durante scontri con le forze dell’ordine nel corso di una manifestazione.

Questi fatti sono diventati un simbolo della violenza politica degli anni di piombo, alimentando tensioni durature tra estremismi contrapposti. Ogni anno la memoria di queste vittime richiama gruppi politici e militanti che, evidentemente, ancora oggi ne sfruttano l’eredità, come dimostrano le attività di CasaPound registrate nel gennaio 2024.

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