La preghiera ecumenica per il nuovo vescovo di Roma invocata dal consiglio mondiale delle chiese

La preghiera ecumenica per il nuovo vescovo di Roma invocata dal consiglio mondiale delle chiese

La comunità cristiana internazionale, guidata da Taizé e papa Francesco, unisce diverse confessioni in una preghiera ecumenica per sostenere i cardinali nella scelta del nuovo vescovo di Roma, promuovendo unità e solidarietà.
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Una rete ecumenica di preghiere sostiene i cardinali chiamati a scegliere il nuovo papa, promuovendo unità e dialogo tra diverse confessioni cristiane ispirata dall'iniziativa di una pastora battista e dal dialogo ecumenico di papa Francesco. - Gaeta.it

La comunità cristiana internazionale ha attivato una rete di preghiere e invocazioni per sostenere i cardinali chiamati a scegliere il prossimo vescovo di Roma. Questa iniziativa è nata da un gesto inatteso che ha coinvolto diverse confessioni cristiane, spingendo a una preghiera condivisa che attraversa confini denominazionali e nazionali, nell’attesa della scelta che segnerà i futuri passi della chiesa cattolica.

L’origine della preghiera ecumenica dal gesto di una pastora battista a parigi

Il via a questa catena di preghiera è venuto da una richiesta specifica, partita proprio dal cuore di Parigi. Una pastora battista ha contattato la comunità monastica ecumenica di Taizé in seguito ai funerali di papa Francesco, esprimendo il desiderio che si preparasse una preghiera dedicata ai cardinali riuniti in conclave. La comunicazione, inviata a nome della federazione protestante francese, ha sorpreso la comunità di Taizé, ma ha trovato pronta risposta da parte del priore, frère Matthew.

La risposta della comunità di taizé e la diffusione al consiglio mondiale delle chiese

Frère Matthew ha raccolto la richiesta senza esitazioni, componendo un’orazione che è stata diffusa al consiglio mondiale delle chiese, organismo che si occupa di mantenere vivo il dialogo tra le diverse chiese cristiane. L’iniziativa dimostra un raro momento di unità e dialogo tra confessioni differenti, che si sono mosse insieme per accompagnare spiritualmente un evento decisivo per la chiesa cattolica e per il cristianesimo nel suo complesso.

La sorpresa non è stata solo nell’iniziativa, ma anche nella sua rapidità e intensità di diffusione. L’orazione è stata diffusa in molte comunità cristiane, segno evidente di un desiderio condiviso di sostenere il processo di scelta con umiltà e speranza.

Il significato profondo della preghiera invocata sul conclave e sui cardinali

La preghiera inviata dal priore di Taizé si concentra sull’azione dello Spirito Santo, invocando saggezza, umiltà e un cuore aperto all’ascolto per tutti i cardinali coinvolti nella decisione cruciale. La richiesta non si limita ai soli elettori, ma si estende a tutte le persone impegnate nella preparazione del conclave, riconoscendo il peso spirituale e umano di questo momento.

L’orazione sottolinea un unico scopo: la ricerca di un servitore capace di guidare la chiesa verso l’unità e di farsi testimone di pace e speranza nel mondo. Questo servitore, infatti, dovrà saper prestare attenzione ai più deboli, agli umili e agli esclusi, temi cari al pontificato di papa Francesco e che restano al centro della missione della chiesa cattolica.

Solidarietà senza confini e collaborazione tra comunità cristiane

La preghiera richiama anche alla solidarietà senza confini, richiamando una dimensione di collaborazione tra le comunità cristiane e oltre. In un momento delicato come la scelta del papa, il richiamo a una testimonianza che valorizzi la famiglia umana e il regno di Dio appare una nota forte, che invita a superare divisioni e a guardare oltre le singole appartenenze.

La radice dell’iniziativa nel dialogo ecumenico alimentato da papa francesco

Frère Matthew interpreta la preghiera come un frutto immediato della veglia ecumenica di Taizé, presieduta da papa Francesco il 30 settembre 2023 a piazza san pietro. Quell’incontro aveva come tema la chiesa in cammino tra comunione, partecipazione e missione. È stato un momento di forte impatto per cristiani di diverse confessioni, perché per la prima volta un pontefice aveva chiesto una preghiera comune per un evento strettamente cattolico.

Questa novità ha lasciato un segno reale, spingendo più confessioni cristiane a unirsi davanti alla fase cruciale del conclave. Nel consiglio mondiale delle chiese a Ginevra, la preghiera di frère Matthew è stata recitata pubblicamente e poi diffusa attraverso canali online per raggiungere una platea più ampia. Anche la federazione luterana mondiale ha partecipato a questa iniziativa, sottolineando come la scelta del nuovo papa interessi l’intera comunità cristiana e sproni alla richiesta dello Spirito Santo.

Un terreno fertile per la condivisione spirituale

Il dialogo promosso da papa Francesco ha creato quindi un terreno fertile e inatteso per una condivisione spirituale tra differenti gruppi cristiani, rafforzando relazioni e mostrando un volto della chiesa meno frammentato.

L’umiltà di papa francesco come motore di un nuovo cammino ecumenico

Frère Matthew attribuisce a papa Francesco la capacità di toccare i cuori e di riunire la famiglia cristiana intorno a un mistero comune, quello della chiesa come corpo unito. Senza la testimonianza del pontefice, osserva il priore, la situazione sarebbe stata molto diversa, con meno apertura e meno collaborazione tra differenti comunità.

L’umiltà di Francesco rappresenta un punto di riferimento concreto per il cammino verso una piena unità visibile, percorso ancora lungo ma avviato. La preghiera condivisa da più confessioni ha proprio questo senso: riconoscere l’impegno reciproco e la volontà di pregare gli uni per gli altri, invocando lo Spirito Santo come guida.

Dimensione spirituale e partecipazione attiva

Il priore di Taizé mette in luce la dimensione spirituale di questo processo, che include la convivenza pacifica e la partecipazione attiva di diverse chiese nel percorso di crescita e rinnovamento. Questo aiuto reciproco, espresso attraverso la preghiera, rimane un tassello fondamentale su cui si costruiscono ponti dentro il cristianesimo.

La preghiera per i cardinali e la menzione delle comunità anglicane e dei poveri

Nel testo dell’orazione, accanto all’invocazione per i cardinali che dovranno scegliere il nuovo vescovo di Roma, esiste spazio per ricordare i volti più fragili a cui era vicino papa Francesco. La preghiera fa riferimento esplicito ai poveri, ai migranti, agli ultimi e ai diseredati, sottolineando come la nuova guida della chiesa debba mantenere al centro di ogni azione proprio queste persone.

Non solo, si estende la supplica anche alla chiesa d’Inghilterra e alla comunione anglicana, in particolare per la nomina dell’arcivescovo di Canterbury, figura di rilievo nell’evangelizzazione anglicana. Questo gesto include riconoscimento e rispetto per le altre tradizioni cristiane e il loro cammino, espressione di un dialogo che riguarda tutte le comunità impegnate nell’annuncio del vangelo.

Questa invocazione più ampia definisce l’orazione come una preghiera aperta all’intero popolo di Dio e alle diverse missioni che sono affidate alle chiese, in una dinamica di attenzione e collaborazione attiva entro la famiglia cristiana e oltre i suoi confini istituzionali.

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