La povertà tra i giovani a torino cresce anche tra occupati e cittadini nati all’estero nel 2024

La povertà tra i giovani a torino cresce anche tra occupati e cittadini nati all’estero nel 2024

Nel 2024 a Torino cresce la povertà, soprattutto tra i giovani e lavoratori con reddito stabile; la Caritas Diocesana evidenzia l’insufficienza delle misure pubbliche e chiede interventi urgenti.
La Povertc3A0 Tra I Giovani A Tor La Povertc3A0 Tra I Giovani A Tor
Nel 2024 a Torino la povertà cresce, colpendo soprattutto giovani e lavoratori con reddito insufficiente; la Caritas evidenzia l'insufficienza delle misure pubbliche e chiede interventi più efficaci e coordinati. - Gaeta.it

La situazione della povertà a Torino si fa più complessa e diffusa nel 2024, con segnali preoccupanti che riguardano soprattutto i giovani e coloro che pur lavorando vivono condizioni economiche difficili. Il dato emerge dal terzo rapporto dell’Osservatorio delle Povertà e delle Risorse della Caritas Diocesana di Torino, presentato nella città piemontese. Tra i numeri di quest’anno spicca il ruolo crescente di chi si rivolge ai servizi per la prima volta, un fenomeno che marca una realtà in cambiamento nel tessuto sociale locale.

Aumento dei nuovi poveri giovani e cittadini italiani

Nel 2024, la rete della Caritas nel torinese ha fornito assistenza a 47.456 persone, un incremento sostanziale rispetto al passato recente. Di queste, il 30% è entrato in contatto per la prima volta con le attività di supporto, senza precedenti richieste di assistenza. Questo dato indica l’emergere di nuove fasce di popolazione in difficoltà economica. Il 61% di queste persone ha meno di 25 anni e il 60% è nato in Italia. Numeri che evidenziano come la povertà abbia penetrato gruppi giovanili più ampi rispetto al passato.

I problemi dettati dalla povertà giovanile

La presenza rilevante di giovani in condizioni di disagio segnala problemi che vanno oltre la semplice mancanza di risorse immediate. Questi dati riflettono uno stato della società torinese che vede molte nuove generazioni faticare a costruire stabilità economica e sociale. Per le istituzioni e gli enti del sociale si tratta di una sfida rinnovata, perché la povertà giovanile ostacola possibilità di emancipazione e crescita. Il rapporto mette in luce che non solo si assiste a una quantità maggiore di persone in difficoltà, ma anche la qualità della povertà si è modificata, diventando più diffusa e radicata in fasce di popolazione tradizionalmente considerate meno vulnerabili.

Povertà tra chi lavora e insufficienze delle misure pubbliche

Uno degli aspetti più rilevanti del rapporto riguarda la presenza di persone in condizioni di povertà che hanno un lavoro, molti con contratto a tempo indeterminato. Oltre il 27% di chi si è rivolto alla Caritas nel 2024 apparteneva a questa categoria, un dato che suggerisce una difficoltà concreta a vivere dignitosamente anche avendo un reddito stabile. Questo fenomeno indica l’esistenza di situazioni lavorative che, pur garantendo un’occupazione formale, non riescono più a sostenere le spese quotidiane o a garantire un tenore di vita minimo.

Dichiarazioni di pierluigi dovis

Pierluigi Dovis, referente della Caritas Diocesana di Torino, sottolinea come le misure pubbliche a supporto delle fasce più vulnerabili risultino ormai largamente insufficienti, incapaci di contenere la crescita della povertà reale. La presenza di lavoratori poveri dimostra che l’attuale sistema di tutele economiche e sociali non risponde alle necessità di molte famiglie, costringendo un numero crescente di persone a cercare aiuto presso organismi di solidarietà. La situazione impone a enti pubblici e privati di ripensare strategie di intervento e forme di protezione per far fronte a queste nuove richieste.

Ruolo della caritas e necessità di nuovi interventi sul territorio torinese

La Caritas Diocesana di Torino, con la sua rete di assistenza, si conferma punto di riferimento per decine di migliaia di persone ogni anno, evidenziando come la povertà non sia un problema isolato ma un fenomeno radicato nella città. I dati 2024, con l’aumento del 28% rispetto all’anno precedente, mostrano una crescita costante delle richieste, in particolare di nuovi utenti. Questo fa emergere la domanda di aiuto in modo sempre più urgente e diffuso.

Strategie di intervento suggerite dal rapporto

Il rapporto suggerisce l’esigenza di rafforzare la collaborazione tra le istituzioni pubbliche e le organizzazioni del terzo settore per rispondere alle diverse forme di disagio economico-sociale. Sul piano concreto, ciò potrebbe tradursi in servizi ampliati, sostegni economici più mirati, percorsi di accompagnamento verso l’autonomia e modalità innovative per intercettare chi si trova, per la prima volta, in difficoltà. La questione delle nuove povertà giovanili e della povertà tra gli occupati impone un aggiornamento degli strumenti usati finora per offrire risposte efficaci e tempestive alle persone più fragili.

In questo contesto, la città di Torino si trova ad affrontare una realtà sociale sempre più composita, in cui le fragilità economiche si intrecciano a dinamiche demografiche e lavorative che richiedono un’attenzione continua e un impegno concreto per evitare che l’aumento delle persone in condizione di povertà diventi irreversibile.

Change privacy settings
×