La popolarità del presidente Trump cala su economia, inflazione, Gaza e politica estera ma resta alta sul tema migratorio

La popolarità del presidente Trump cala su economia, inflazione, Gaza e politica estera ma resta alta sul tema migratorio

Donald Trump perde consenso su economia, inflazione, tariffe e politica estera, ma mantiene forte supporto grazie alla riduzione significativa degli ingressi migratori negli Stati Uniti nel 2025.
La Popolaritc3A0 Del Presidente T La Popolaritc3A0 Del Presidente T
Donald Trump registra un calo di popolarità su economia e politica estera, ma mantiene consenso grazie alla sua rigida gestione dell’immigrazione, che ha portato a un drastico calo degli ingressi negli Stati Uniti. - Gaeta.it

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sta affrontando un periodo complesso dal punto di vista della sua popolarità. Sondaggi recenti mostrano un calo evidente nel gradimento dei cittadini su vari temi chiave come economia, inflazione, tariffe commerciali, gestione della crisi a Gaza e politica estera. Tuttavia, il profilo del presidente continua a mantenere consensi sulla gestione della questione migratoria, un ambito che sta attirando particolare attenzione a livello nazionale. I dati sugli ingressi di migranti confermano un drastico calo in questi mesi, elemento che sembra tradursi in un consenso significativo tra gli elettori.

La crisi di popolarità di trump su economia e politica estera

Nei primi mesi del 2025, l’immagine di Donald Trump agli occhi della popolazione americana si è indebolita notevolmente. Real Clear Politics, che aggrega diversi sondaggi indipendenti, evidenzia una crescente insoddisfazione su tematiche fondamentali per un presidente Usa. L’economia, con una pressione inflazionistica ancora presente e problemi legati ai dazi, sta pesando sull’opinione pubblica che percepisce una gestione non all’altezza. Parallelamente, la politica estera, soprattutto in relazione alla complessa crisi a Gaza, continua a generare dubbi e critiche diffuse. Questi elementi hanno contribuito a far scendere i tassi di gradimento, rendendo più difficile per Trump consolidare un consenso ampio.

Molti cittadini testimoniano difficoltà nel vedere risultati concreti sul fronte economico, come rallentamenti nella crescita e costi della vita sempre alti. Le tensioni commerciali con altri Paesi sono viste come un’incognita in più, mentre la situazione al confine mediorientale aggiunge un motivo di preoccupazione. L’immagine istituzionale del presidente appare dunque vulnerabile, almeno su questi grandi dossier. Questi fattori complicano ulteriormente la sua posizione politica, già messa alla prova nelle ultime elezioni di midterm.

Il consenso intorno alla gestione dell’immigrazione

In netto contrasto con la debolezza sul piano economico e internazionale, la gestione dei flussi migratori rappresenta l’unico ambito in cui Trump conserva un forte consenso. La sua strategia è riconosciuta dagli elettori come efficace nel bloccare ingressi irregolari e nel rendere più severi i controlli alle frontiere. Questa linea dura, che prevede misure restrittive per dissuadere le migrazioni, sembra tradursi in numeri concreti. Il numero di migranti autorizzati a entrare negli Stati Uniti si è ridotto drasticamente nei primi mesi del 2025.

I dati dell’US Customs and Border Protection indicano che tra febbraio e aprile sono stati poco più di 90mila gli ingressi registrati. Un calo notevole, se confrontato con lo stesso periodo degli anni recenti: nel 2022, sempre tra febbraio e aprile, gli ingressi avevano superato i 700mila; nel 2023 sfioravano i 750mila; nel 2024 sono rimasti attorno ai 740mila. La differenza è evidente: circa otto volte in meno gli accessi negli ultimi mesi. Questo risultato alimenta il sostegno tra una parte consistente della popolazione, che premia le politiche volte a ridurre la pressione migratoria.

Le politiche di frontiera e i risultati sul terreno

Le misure adottate dal governo Trump per contenere la migrazione nei confronti degli Stati Uniti si basano su controlli più serrati, investimenti nelle infrastrutture di confine e una comunicazione chiara e decisa verso chi tenta di entrare nel Paese irregolarmente. Questi interventi hanno avuto ricadute sul numero di arrivi, soprattutto in località strategiche come il confine con il Messico. Il calo dei flussi migratori si riflette non solo nelle registrazioni ufficiali, ma anche nei dati sulle intercettazioni e sulle espulsioni.

Questa tendenza ha modificato il quadro del fenomeno migratorio Usa, contribuendo a un clima di maggiore controllo percepito dai cittadini. Le associazioni umanitarie evidenziano però che la riduzione degli ingressi non è priva di costi, legati a situazioni di sofferenza per i migranti e ai rischi affrontati durante il viaggio. Nel panorama politico, le azioni su questo dossier contribuiscono a una certa stabilità di consenso per Trump, una leva importante in un periodo segnato da difficoltà su altri fronti.

Impatto della politica migratoria sulle dinamiche interne e internazionali

Il calo degli arrivi migratori ha ripercussioni dirette anche sulla politica interna degli Stati Uniti. La riduzione dei flussi si traduce in minor pressione sui servizi e sulle amministrazioni locali nelle aree di confine. Inoltre, questo risultato rafforza la linea politica difesa da Trump e dai suoi sostenitori, che puntano a un controllo più rigoroso e a un’interpretazione restrittiva delle normative sull’immigrazione.

Sul piano internazionale, la politica migratoria rappresenta un tema delicato che coinvolge relazioni con paesi vicini e altre nazioni interessate ai movimenti di persone. La diminuzione degli ingressi non elimina però le tensioni diplomatiche legate al fenomeno migratorio, in particolare con Paesi dell’America Centrale da cui partono molti migranti. L’approccio Usa, molto incentrato sul contrasto e sul controllo, continua a suscitare dibattiti e reazioni nelle sedi internazionali.

I numeri sul calo delle migrazioni confermano che la politica adottata produce effetti visibili. Per Trump, questo risultato rappresenta un elemento di forza in uno scenario complesso e poco favorevole su altri dossier. Gli sviluppi nei prossimi mesi saranno osservati con attenzione, sia da chi valuta l’efficacia delle strategie adottate, sia da chi cerca di misurare le ripercussioni politiche di queste scelte su scala nazionale e globale.

Change privacy settings
×