la paziente racconta le pressioni del medico dopo un intervento andato male a milano

la paziente racconta le pressioni del medico dopo un intervento andato male a milano

Una donna di Milano racconta le pressioni ricevute dal medico per non denunciare complicazioni dopo un intervento costoso, evidenziando problemi nei rapporti medico-paziente e nelle tutele legali.
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Una donna di Milano racconta di aver subito complicazioni dopo un intervento chirurgico, senza denunciare il medico a causa di pressioni e promesse, evidenziando le difficoltà nel rapporto medico-paziente e la necessità di maggiori tutele per i pazienti. - Gaeta.it

Una donna che si è sottoposta a un intervento chirurgico racconta di non aver denunciato il medico malgrado i problemi riscontrati. La paziente afferma di aver ricevuto pressioni e promesse dal medico, che l’avrebbe convinta a non procedere per vie legali con la speranza di risolvere la situazione. Questa storia, avvenuta a Milano, apre spunti sulle dinamiche tra medico e paziente in caso di complicazioni chirurgiche.

La richiesta di non denunciare e le promesse rivelate dalla paziente

Secondo la testimonianza della donna, il medico l’avrebbe implorata di non presentare denuncia. Avrebbe detto cose come “Non lo fare, ti prego” e cercato di rassicurarla sulle conseguenze dell’intervento. In particolare, la paziente racconta che il medico la contattava spesso, promettendole viaggi a Dubai come soluzione ai problemi della ferita. Le spiegava che, dopo il viaggio, la ferita si sarebbe chiusa e lui avrebbe messo tutto a posto. Queste parole hanno indotto la donna a non rivolgersi subito alle autorità competenti, giocando sulla fiducia e la speranza di risolvere.

I costi elevati dell’intervento e il tentativo di nuovo intervento

La donna conferma di aver speso circa 10mila euro per l’operazione iniziale. Dopo nove anni, il medico avrebbe proposto di sistemare il danno con un ulteriore intervento, chiedendo 5mila euro. La paziente, convinta dalla fama e dall’eloquenza del medico, ha accettato di nuovo. L’intervento è stato effettuato il 5 marzo, ma ha portato effetti peggiori. È stato riscontrato un buco nella zona operata, elemento che ha aggravato la situazione sanitaria e causato ulteriori disagi.

Reazione del medico e richiesta di rimborso della paziente

Dopo il secondo intervento fallito, la donna ha chiesto al medico il rimborso dei soldi spesi e un nuovo intervento per sistemare il danno. Altrettanto importante, a quel punto la risposta del medico si è fatta tesa e aggressiva. La paziente descrive come il medico abbia cambiato atteggiamento, rifiutando le richieste e assumendo una posizione più difensiva e ostile. La donna si è quindi trovata in difficoltà non solo per lo stato della ferita, ma anche per la mancanza di un supporto professionale e umano.

Implicazioni legali e rapporti tra paziente e medico dopo complicazioni

Situazioni come questa evidenziano una problematica non rara: la difficoltà nel gestire rapporti medico-paziente quando insorgono complicazioni gravi dopo interventi costosi. La pressione a non denunciare spesso nasce dalla volontà di evitare scandali o trascinamenti giudiziari, ma rischia di lasciare il paziente senza tutele reali. I medici hanno responsabilità etiche e professionali nel garantire assistenza corretta, parte di cui è anche il confronto aperto e onesto quando qualcosa va storto.

Riflessioni sulle procedure di tutela e accesso a risarcimenti

Nel caso specifico di Milano, la vicenda solleva punti sui percorsi di tutela per i pazienti che si trovano davanti a interventi fallimentari. Il caso invita a riflettere su quanto strumenti concreti per fare valere i propri diritti siano facilmente raggiungibili. Servirebbe una maggiore informazione e supporto, anche fuori dai circuiti legali stretti, per evitare che pazienti spendano somme ingenti e debbano affrontare anni di incertezza e sofferenze. Anche la comunicazione sincera e priva di pressioni da parte di professionisti può fare molto per mantenere rapporti di fiducia ed evitare tensioni ulteriori.

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