La parola rispetto scelta come tema centrale della maturità 2025 e la sua nuova valenza sociale

La parola rispetto scelta come tema centrale della maturità 2025 e la sua nuova valenza sociale

La parola “rispetto”, scelta da Treccani come termine dell’anno 2024, torna centrale nell’esame di maturità 2025 per promuovere un valore etico fondamentale nelle relazioni sociali e nella convivenza civile.
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L'articolo evidenzia come la parola "rispetto", scelta da Treccani come termine dell’anno 2024, sia centrale nel dibattito sociale e culturale attuale, sottolineando l'importanza di riscoprirne il valore etico e pratico, soprattutto tra le nuove generazioni. - Gaeta.it

La parola “rispetto”, indicata da treccani come termine dell’anno 2024, è stata al centro della seconda traccia della tipologia B, testo argomentativo, dell’esame di maturità svolto il 18 giugno 2025. Questo termine antico, pur conservando il suo significato originario, ha acquistato una rinnovata rilevanza nel contesto sociale attuale, segnato da tensioni e divari. Il voto finale della scelta e il tema affidato agli studenti riflettono l’urgenza di riportare l’attenzione su un valore che attraversa più livelli della convivenza civile.

La parola dell’anno secondo treccani e la campagna #leparolevalgono

Treccani ha indicato “rispetto” come parola dell’anno 2024 a causa della sua crescente importanza etica e sociale. L’osservatorio della lingua italiana, diretto da Valeria Della Valle e Giuseppe Patota, ha promosso questa scelta nell’ambito della campagna di comunicazione #leparolevalgono, sottolineando il ruolo simbolico di questo termine. “Rispetto”, che deriva dal latino “respectus”, richiama un’attitudine di stima e considerazione verso persone, culture e istituzioni. La definizione del dizionario treccani parla di un “sentimento e atteggiamento di stima, attenzione, riguardo”, evidenziando come questo possa manifestarsi sia nelle parole che nei comportamenti.

L’attenzione verso questo termine intreccia la sua dimensione linguistica con quella etica, indicando che il rispetto dovrebbe essere un elemento fondante nelle relazioni da quelle familiari a quelle internazionali. La riflessione dei responsabili dell’osservatorio rimarca che va insegnato fin dalla prima infanzia e coltivato in ogni ambito della società, segnalando una necessità sentita in epoca contemporanea.

Il valore attuale del rispetto nelle relazioni sociali e culturali

In un’epoca caratterizzata da forti tensioni sociali, polarizzazioni e crescente intolleranza, la mancanza di rispetto è spesso causa di conflitti e violenze. Lo scenario contemporaneo presenta episodi di offese verbali, discriminazioni verso le minoranze, attacchi alle istituzioni, e una scarsa tutela della natura e degli animali. Secondo treccani, riportare il rispetto al centro dell’attenzione serve a contrastare queste derive.

La parola diventa così un richiamo a riflettere sulle nostre azioni quotidiane. Nel discorso pubblico e privato, nel mondo del lavoro o della politica, passare dal riconoscimento del rispetto come semplice formalità a una reale pratica può contribuire a ridurre i contrasti. Questo spiega la scelta di proporre il rispetto come tema di un esame così importante come quello di maturità, rivolto a giovani chiamati a formulare un ragionamento critico e consapevole su valori condivisi.

Come i linguisti interpretano l’uso e il significato del termine rispetto

Gli studi linguistici di Valeria Della Valle e Giuseppe Patota mostrano che l’italiano possiede numerose espressioni derivate da “rispetto”: “avere rispetto”, “mancare di rispetto”, “di tutto rispetto”, “col rispetto dovuto”. Queste formule rivelano la complessità del concetto, capace di assumere sfumature diverse secondo il contesto.

D’altra parte, alcune locuzioni popolari come “con tutto il rispetto” vengono spesso usate per introdurre critiche o attacchi, specie in contesti politici o polemici. Qui il termine perde il suo senso originario, trasformandosi in un espediente retorico. Lo stesso vale per l’espressione “uomini di rispetto”, richiamo a un uso ambiguo, che evoca riferimenti mafiosi e mette in luce i rischi di svuotare il termine del suo valore etico.

L’analisi linguistica rivela quindi una situazione complessa, in cui il termine rispetto oscilla tra sincerità e strumentalizzazione. Questo rende ancora più urgente l’appello della treccani a riscattare il termine, riportandolo al “significato originario” e facendolo diventare un fondamento della convivenza civile.

Il ruolo della scuola e delle nuove generazioni nella diffusione del rispetto

Inserire il tema del rispetto tra le tracce dell’esame di maturità non è un caso. Il richiamo a questo valore si rivolge in modo particolare alle nuove generazioni. Tramite la scuola si cerca di stimolare un confronto autentico su un termine che riguarda molti aspetti della vita sociale.

Il lavoro intellettuale che si chiede agli studenti consiste nel riflettere su come il rispetto possa diventare una pratica quotidiana e un principio guida nella società. Il confronto con questa parola, oggi più che mai, è un modo per promuovere un’educazione che vada oltre la semplice conoscenza, spingendo verso un’etica concreta.

Così ogni ragazzo può assumere consapevolezza del ruolo che abitualmente ricopre nelle relazioni con gli altri, riconoscendo la centralità del rispetto anche nelle piccole azioni. La scuola si fa luogo in cui la parola si fa gesto, diventando una risposta utile a tensioni che attraversano la vita pubblica dei cittadini.

La parola rispetto resta al centro del dibattito pubblico, riacquistando spazi di importanza e ricordandoci che il modo in cui comunichiamo determina la qualità della convivenza civile. Treccani invita a non disperdere questa eredità, chiamando tutti a misurarsi con il significato autentico di rispetto, un compito che nel 2025 si dimostra ancora più urgente e necessario.

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