La panchina arcobaleno di calendasco imbrattata con scritte omofobe poche ore dopo l'inaugurazione

La panchina arcobaleno di calendasco imbrattata con scritte omofobe poche ore dopo l’inaugurazione

a Calendasco una panchina arcobaleno simbolo dei diritti LGBTQ+ è stata vandalizzata con scritte offensive, scatenando indagini e una mobilitazione della comunità e delle associazioni locali come Arcigay Piacenza.
La Panchina Arcobaleno Di Cale La Panchina Arcobaleno Di Cale
A Calendasco (Piacenza) una panchina arcobaleno simbolo LGBTQ+ è stata vandalizzata con scritte offensive; la comunità e le autorità rispondono con solidarietà e iniziative contro l’odio e la discriminazione. - Gaeta.it

Nel piccolo comune di Calendasco, in provincia di Piacenza, una panchina arcobaleno installata sabato scorso in un parco giochi è stata imbrattata con scritte offensive e poi coperta con vernice bianca nel giro di due giorni. L’episodio ha acceso un dibattito sulla presenza dell’odio e della discriminazione sul territorio locale. Le autorità hanno avviato subito le indagini, mentre la comunità e le associazioni locali si mobilitano per rispondere a questo atto vandalico.

La panchina arcobaleno e la sua funzione simbolica a calendasco

Sabato 18 gennaio 2025, a Calendasco, è stata inaugurata una panchina decorata con i colori dell’arcobaleno, simbolo riconosciuto per i diritti LGBTQ+. La scelta è stata voluta dall’amministrazione comunale per rappresentare inclusione e apertura verso tutte le identità. La panchina si trova in un parco giochi frequentato dalle famiglie del paese, proprio sulle rive del Po, di fianco a Piacenza.

Pochissime ore dopo l’installazione, due persone incappucciate hanno cosparso la superficie con vernice bianca, cancellando la decorazione. Sul terreno accanto è comparsa una scritta con parole offensive contro omosessuali e transessuali. Il gesto è stato percepito come una provocazione e un segnale di ostilità verso chi sostiene i diritti della comunità LGBTQ+.

Il sindaco Filippo Zangrandi ha spiegato che la panchina voleva celebrare la diversità come un valore condiviso da tutti. L’arcobaleno, ha detto, è il simbolo di come ognuno può trovare il proprio colore senza dividerlo dagli altri. L’atto vandalico in piena notte dimostra quanto il tema delle discriminazioni resti sensibile nelle comunità italiane, anche in luoghi piccoli e apparentemente tranquilli.

Le reazioni del comune e la mobilitazione dei cittadini

Dopo la scoperta del danneggiamento, il sindaco di Calendasco ha espresso il suo disappunto pubblicamente e ha sottolineato la necessità di una legge più efficace contro l’odio e le discriminazioni nel nostro paese. Per rispondere al gesto, ha annunciato l’organizzazione di un’iniziativa pubblica chiamata “coloriamola tutti” prevista per il giorno seguente alle 18.30.

L’evento punta a coinvolgere non solo le istituzioni locali ma anche i cittadini di tutte le età, invitando ognuno a partecipare attivamente alla riconquista della panchina. L’idea è quella di rifare la decorazione insieme, senza paura dei colori e con la voglia di ribadire che la diversità fa parte del tessuto sociale. Un gesto collettivo per contrapporsi all’intimidazione e riaffermare i diritti delle persone.

Tra i messaggi raccolti dal sindaco, c’è quello di un anziano residente che ha commentato con entusiasmo la bellezza dell’arcobaleno, mostrando come questo simbolo abbia un valore universale, indipendentemente dall’età o dal vissuto personale.

Indagini e posizione delle associazioni lgbt locali

I carabinieri di Calendasco hanno identificato due sospetti grazie alle telecamere di sorveglianza già installate presso il parco giochi. I militari sono al lavoro per raccogliere elementi utili a chiarire le responsabilità degli autori del gesto. Spesso, atti di questo tipo vengono compiuti sotto copertura, agendo nel buio per evitare di essere riconosciuti.

La comunità LGBTQ+ locale, rappresentata da Arcigay Piacenza, ha condannato fermamente il vandalismo. L’associazione ha definito l’episodio come un atto vile e ha chiesto una reazione collettiva da parte della società civile. Ha ribadito che sul territorio non esistono spazi per chi vuole intimidire o cancellare la diversità.

Arcigay ha inoltre auspicato che il prossimo Piacenza Pride possa registrare una partecipazione ancora più vasta e decisa, per dimostrare il radicamento e la presenza della comunità. I lavoratori e le lavoratrici della sede hanno dichiarato che difenderanno con ogni mezzo la libertà di espressione e autodeterminazione delle persone, rispondendo a qualsiasi tentativo di ostilità.

L’episodio di Calendasco mette in evidenza una problematica ancora presente in molte realtà italiane. Le forme di intolleranza contro le minoranze richiedono attenzione e interventi concreti, a partire da iniziative sul territorio che chiamino in causa non solo le istituzioni, ma l’intera cittadinanza.

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