La stagione 2025-2026 dei teatri Oscar e degli Angeli a Milano si concentra su un tema intenso e attuale: la pace. Coordinata da Gabriele Allevi, Luca Doninelli e Giacomo Poretti, questa serie di spettacoli punta a far riflettere sulle molte sfumature della parola pace, attraverso storie, personaggi e riflessioni che attraversano l’attualità e la storia. Le rappresentazioni coinvolgeranno attori di rilievo nazionale e offriranno appuntamenti dedicati anche ai giovani e alle realtà più inclusive, con una proposta ricca e variegata che si snoda tra ottobre 2025 e marzo 2026.
Il significato di pace nella proposta teatrale di milano
Il tema scelto per questa stagione, “la pace che cerchiamo“, rappresenta una sfida dentro un contesto complesso. Giacomo Poretti, una delle voci guida della stagione, ha ricordato come il teatro resti un mezzo capace di sollecitare il pensiero critico e il confronto tra persone. La pace qui non è solo un termine astratto, ma un faro da cui partire per interrogarsi sui conflitti, sugli incontri, sulle paure e i desideri che animano la società.
Le due sale milanesi coinvolte, il teatro Oscar e il teatro degli Angeli, propongono spettacoli che declinano questo concetto in vari modi, spaziando da testi classici a produzioni contemporanee. L’obiettivo è quello di far emergere tensioni che custodiamo dentro, ma anche momenti di leggerezza, attraverso forme e linguaggi diversi. Il teatro diventa così un luogo di riflessione ma anche di azione culturale, in grado di accendere dialoghi e abbattere distanze.
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Eventi clou e protagonisti al teatro oscar
Tra gli appuntamenti più attesi al teatro Oscar ci sarà l’incontro con Toni Servillo. Il noto attore, il 15 ottobre, leggerà un capitolo fondamentale dei Promessi Sposi: l’incontro tra don Abbondio e il cardinal Borromeo dopo la resa dell’Innominato. Questo episodio rappresenta un momento cruciale di conversione e riflessione sul bene e il male, perfettamente in sintonia con il filo conduttore della pace.
Prima di questa data, dal 7 all’11 ottobre, andrà in scena Il Triduo del Giullare, un happening con figure note della comicità italiana come Max Angioni, Federico Basso, Gioele Dix e Angelo Pintus. La comicità, articolata su tre serate, approfondirà temi legati alla mente umana, un campo strettamente connesso con la capacità di convivere e accettare l’altro.
La stagione proseguirà a novembre con La fregatura di avere un’anima scritto e interpretato da Giacomo Poretti, che racconta le difficoltà di essere genitori e guidare i figli nella crescita emotiva e sociale. Altri titoli attesi sono Io, Alessandro Bergonzoni a gennaio e Perlasca. Il coraggio di dire no, uno spettacolo dedicato alla Giornata della Memoria, con Alessandro Albertin come interprete.
La programmazione innovativa al teatro degli angeli
Il teatro degli Angeli aprirà le porte il 1 ottobre con Walter Malosti che presenterà Shakespeare/Poemetti, una rivisitazione poetica di alcuni testi del grande drammaturgo inglese. L’attenzione alle tradizioni si intreccia con la volontà di portare in scena nuove voci: a gennaio 2026 esordiranno Francesco Maruccia, Anna Manella e Leonardo Castellani con Mai più Majorana, una produzione inedita.
Questo spazio non si limita a ospitare spettacoli, ma svolge un ruolo formativo importante. La scuola del teatro degli Angeli coinvolge giovani attori e attori con disabilità, un progetto che crea occasioni di partecipazione e inclusione. Tra gli spettacoli di questa sezione, spicca La Buca di Carlo De Leonardo e Maurizio Lupinelli, che esplora le atmosfere Beckettiane con delicatezza e profondità.
Appuntamenti speciali e incontri sul palco
La stagione al teatro degli Angeli riserva anche eventi intimi e significativi. Il 24 e 25 marzo del 2026 andrà in scena Giacomo Poretti, Agostino e Ambrogio, uno spettacolo che narra l’incontro tra Ambrogio, vescovo di Milano di origine tedesca, e Agostino, insegnante di retorica dall’Africa. Questo dialogo tra culture e tempi diversi illustra momenti di incontro e confronto, richiamando il senso ampio della pace.
Le scelte di programmazione testimoniano quindi una linea coerente che lega storia, letteratura e attualità a esperienze personali e collettive. Entrambi i teatri mirano a coinvolgere pubblici diversi, affiancando iniziative per tutti, dal grande spettacolo alle attività didattiche e inclusive. Questa attenzione rende la stagione un momento fertile per riflettere sui nodi della convivenza con occhi sempre nuovi.