La nuova fase dell’osservatorio regionale sulle periferie: a potenza si lavora per il rilancio socioeconomico della basilicata

La nuova fase dell’osservatorio regionale sulle periferie: a potenza si lavora per il rilancio socioeconomico della basilicata

L’Osservatorio regionale sulle periferie di Basilicata, guidato dal prefetto Michele Campanaro a Potenza, monitora disagio sociale e degrado per promuovere interventi mirati e migliorare la qualità della vita.
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La prima riunione dell’Osservatorio regionale sulle periferie in Basilicata, guidato dal prefetto Campanaro, ha avviato un sistema di monitoraggio e intervento per migliorare le condizioni di disagio e marginalità nelle aree periferiche della regione. - Gaeta.it

La prima riunione dell’Osservatorio regionale sulle periferie si è svolta oggi a Potenza, sotto la guida del prefetto Michele Campanaro. Questo organismo nasce con l’obiettivo di mappare e intervenire sulle condizioni di disagio e marginalità presenti nelle aree periferiche della Basilicata. Il progetto punta a creare un sistema di monitoraggio costante, in linea con l’osservatorio nazionale, per sviluppare soluzioni concrete e precise che migliorino la qualità della vita nelle zone più delicate della regione.

L’osservatorio regionale: composizione e obiettivi

L’organismo, presieduto dal prefetto Campanaro, è formato da un gruppo eterogeneo di oltre 30 membri. Non si tratta solo di rappresentanti istituzionali: all’interno trovano spazio anche figure del mondo privato e del volontariato. Questa scelta vuole garantire un approccio ampio e partecipativo alla problematica delle periferie, coinvolgendo competenze diverse e promuovendo un dialogo costante tra enti pubblici e realtà locali.

Riunioni e mandato

L’Osservatorio si riunirà ogni quattro mesi, così da mantenere un flusso di lavoro regolare e aggiornato. Il suo mandato principale è di analizzare in profondità le realtà socioeconomiche critiche, individuando i fenomeni di esclusione sociale, degrado urbano, crisi economica e criminalità. A tal fine sono stati predisposti gruppi di lavoro tematici, incaricati di occuparsi in modo specifico dei diversi aspetti collegati alle periferie, dalla situazione demografica alla sicurezza, passando per il lavoro e l’istruzione.

Monitoraggio e indicatori: strumenti per leggere i territori

Ogni gruppo di lavoro ha il compito di definire indicatori quantitativi e qualitativi. Questi parametri servono per misurare lo stato di salute delle zone periferiche e segnalarne le emergenze. Saranno raccolti dati aggiornati sulle condizioni socioeconomiche e ambientali, un punto di partenza necessario per orientare le azioni di intervento.

Questi indicatori permetteranno di riconoscere gli ambiti in cui si concentrano i problemi maggiori, così da formulare risposte mirate e di carattere operativo. La raccolta e l’analisi sistematica delle informazioni vogliono evitare soluzioni generiche, ma proporre misure su misura per ogni area e contesto.

La visione del prefetto campanaro: periferie come laboratori di resilienza

Il prefetto Campanaro, alla fine della prima riunione, ha richiamato le parole del presidente della repubblica sul valore delle periferie. Questi territori non devono rimanere “non luoghi”, spazi di abbandono e isolamento. Al contrario, devono diventare esempi in cui emergono capacità di resistenza e recupero. L’Osservatorio ha l’ambizione di stimolare processi di recupero e miglioramento attraverso un lavoro costante di ascolto dei segnali del territorio.

Non solo monitoraggio, quindi, ma anche promozione di iniziative capaci di invertire la rotta. Si punta a trasformare le periferie in punti di riferimento per pratiche sociali e culturali positive. L’attenzione resta alta sulle situazioni di più forte disagio, da contrastare con misure concrete e coordinate dai gruppi tematici.

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