La Norvegia approva una tassa di soggiorno del 3% per frenare l’overtourism in alcune aree

La Norvegia approva una tassa di soggiorno del 3% per frenare l’overtourism in alcune aree

La Norvegia introduce una tassa di soggiorno del 3% per combattere il sovraffollamento turistico, migliorare infrastrutture e servizi locali, e valutare un’imposta anche sulle navi da crociera nei porti.
La Norvegia Approva Una Tassa La Norvegia Approva Una Tassa
La Norvegia ha introdotto una tassa di soggiorno del 3% nelle località più turistiche per ridurre il sovraffollamento e finanziare il miglioramento delle infrastrutture locali. - Gaeta.it

La Norvegia ha introdotto una nuova tassa di soggiorno pari al 3% per i pernottamenti nelle località maggiormente colpite dall’afflusso turistico. Questa misura, approvata dal parlamento norvegese nel giugno 2025, mira a contrastare i problemi legati al sovraffollamento delle destinazioni più popolari. La crescita del turismo negli ultimi anni ha superato la capacità delle infrastrutture locali, mettendo a dura prova servizi pubblici, parcheggi e strutture ricettive.

Contesto e motivazioni della nuova tassa in norvegia

Il turismo in Norvegia ha vissuto un incremento significativo, soprattutto grazie alle sue notevoli bellezze naturali, climi più freschi durante l’estate e una valuta nazionale che favorisce l’appeal internazionale. Nel 2024 il paese ha registrato un record con quasi 38,6 milioni di pernottamenti, di cui più di 12 milioni attribuiti ai turisti stranieri. Questo rappresenta un aumento del 4,2% rispetto al 2023, segno di un interesse in crescita verso il territorio.

Tuttavia, molte delle mete più frequentate si sono trovate a dover fronteggiare infrastrutture non adeguate all’aumento della domanda. Hotel e alloggi privati, come Airbnb, spesso non riescono a soddisfare il numero di visitatori, generando congestioni e disagi sia per i residenti sia per i turisti. Parcheggi insufficienti e servizi pubblici sotto pressione hanno spinto il governo a intervenire con misure concrete per gestire meglio il flusso turistico e salvaguardare la qualità dell’esperienza di visita.

Modalità di applicazione della tassa di soggiorno e criteri di approvazione

La legislazione appena varata consente ai comuni di alcune zone particolarmente afflitte dal turismo di imporre una tassa del 3% per ogni notte trascorsa in alberghi o sistemazioni private come Airbnb. Per poter applicare questa imposta, i singoli comuni devono dimostrare che le loro strutture turistiche attuali non sono sufficienti a garantire un’accoglienza adeguata.

Questi enti locali dovranno inoltre presentare piani dettagliati, che dovranno essere approvati dal governo centrale prima che la tassa entri in vigore. L’obiettivo è far utilizzare il gettito esclusivamente per migliorare servizi e infrastrutture pubbliche strettamente legate al turismo, come la manutenzione delle strade, l’ampliamento dei parcheggi e il potenziamento degli spazi comuni.

In aggiunta alla tassa sui pernottamenti, è allo studio l’estensione di una simile imposta anche alle navi da crociera che fanno scalo nei porti norvegesi. Questa proposta nasconde l’intento di limitare l’impatto ambientale e turistico che le grandi imbarcazioni possono avere sulle città costiere già sovraffollate.

Impatto atteso e sfide per le comunità locali

La nuova tassa rappresenta uno strumento per bilanciare le esigenze di sviluppo turistico con la protezione delle comunità e del territorio. Nei comuni coinvolti, si prevede di convogliare le risorse raccolte verso interventi immediati che possano alleviare la pressione sulle strutture esistenti e migliorare la vivibilità delle aree interessate.

Non si tratta solo di un’entrata economica aggiuntiva, ma di un modo per responsabilizzare i visitatori e distribuire in modo più equo gli oneri legati al turismo di massa. Il controllo dell’overtourism appare oggi un tema centrale anche in Norvegia, dove la bellezza dei paesaggi naturali rischia di essere compromessa da un afflusso eccessivo e poco gestito.

L’applicazione dell’imposta sulle crociere sarà particolarmente delicata, visto il ruolo economico che questo tipo di turismo riveste in alcune città portuali. Sarà fondamentale monitorare gli effetti e adattare le strategie di intervento per evitare ripercussioni pesanti sul settore turistico e sull’economia locale.

Confronto con altre destinazioni e scenari futuri

Molti altri paesi europei e non solo hanno introdotto forme di tassa di soggiorno o misure simili per contenere i problemi legati all’afflusso turistico in piccole realtà o aree naturali sensibili. La Norvegia si inserisce in questo filone con una soluzione che combina imposta locale e obblighi di progettazione concretamente verificabili.

L’evoluzione del turismo post-pandemia porta sempre più a una riflessione sulla sostenibilità e sulla qualità dell’accoglienza, piuttosto che sulla quantità di visitatori da attrarre. Nei prossimi mesi sarà possibile valutare gli effetti di questa imposta, sia in termini di entrate per i comuni, sia in merito alle risposte effettive in termini di servizi e infrastrutture migliorate.

Il bilanciamento tra sviluppo turistico e tutela ambientale costituisce una sfida costante a livello globale, e la Norvegia prova a mettere in campo un approccio che responsabilizzi gli operatori e i visitatori, cercando di assicurare piacevolezza e ordine nelle mete più ambite. Il tempo dirà se questa strada sarà praticabile anche per altri territori con caratteristiche simili.

Change privacy settings
×