La motovela mare nostrum dike a Palermo ospiterà 200 studenti per parlare di legalità nel 33esimo anniversario di Capozi

La motovela mare nostrum dike a Palermo ospiterà 200 studenti per parlare di legalità nel 33esimo anniversario di Capozi

A Palermo, circa 200 studenti partecipano a un evento sulla legalità con la motovela Mare Nostrum Dike, simbolo di lotta contro l’illegalità e memoria della strage di Capaci.
La Motovela Mare Nostrum Dike La Motovela Mare Nostrum Dike
A Palermo, la motovela Mare Nostrum Dike, confiscata a trafficanti di migranti, ospita 200 studenti per un incontro sulla legalità, in memoria della strage di Capaci, promuovendo la tutela del mare e la lotta contro le illegalità. - Gaeta.it

A Palermo, il molo trapezoidale si prepara ad accogliere circa 200 studenti di ogni ordine e grado per un incontro dedicato al tema della legalità. L’evento coinciderà con il 33esimo anniversario della strage di Capaci, che ha segnato la storia italiana con la morte del magistrato Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli agenti di scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. La motovela Mare Nostrum Dike sarà protagonista della giornata, simbolo tangibile di lotta contro l’illegalità e di tutela del mare.

La storia della motovela confiscata agli scafisti e il suo ruolo nel progetto mare nostrum dike

La motovela protagonista si chiama Mare Nostrum Dike, ma prima di far parte del progetto ha avuto una storia complessa. L’imbarcazione, originariamente un Oceanis 473 Clipper, è stata confiscata alle organizzazioni dedite all’immigrazione clandestina, catturate durante una tratta dalla Turchia. Após il sequestro, la barca è stata destinata a una nuova missione, trasformando un mezzo usato per attività illecite in uno strumento di educazione e sensibilizzazione alla legalità. Nel corso della giornata di domani, la motovela accoglierà gli studenti per raccontare questa trasformazione e il significato che ha assunto nel contesto attuale.

Un viaggio difficile: la tratta dei migranti dalla tunisia e le condizioni a bordo dell’imbarcazione

La motovela veniva utilizzata per trasportare migranti dalla Tunisia verso l’Italia, eppure la sua capacità era stata ampiamente superata rispetto alle necessità delle organizzazioni criminali. Francesca Esposito, responsabile del progetto Mare Nostrum, ha spiegato che l’imbarcazione partiva con a bordo circa 110 persone, molto più del limite di una dozzina previsto per quella barca. Le condizioni a bordo erano estremamente precarie e disumane, con gli occupanti stipati in spazi ristretti e senza le necessarie misure di sicurezza. Dopo una traversata difficile, i migranti sono stati fatti sbarcare a Pozzallo, portando allo scoperto le pratiche abusive di queste organizzazioni che sfruttano il mare e la disperazione di chi cerca una vita migliore.

Il messaggio di legalità attraverso le tappe nel sud italia: campania, sicilia e calabria

Il progetto Mare Nostrum Dike intende diffondere un messaggio chiaro di tutela e responsabilità. La motovela sta compiendo un giro che coinvolge tre regioni particolarmente colpite dalla presenza delle eco-mafie: Campania, Sicilia e Calabria. Queste zone non solo affrontano problemi legati alle organizzazioni criminali tradizionali, ma subiscono anche gli effetti della contaminazione ambientale e dello sfruttamento illegale delle risorse naturali. La presenza della motovela in queste aree serve a ribadire che il mare deve essere protetto da ogni forma di abuso, compresi i traffici illeciti e l’inquinamento. Durante le tappe in queste regioni, studenti e cittadini hanno la possibilità di confrontarsi con storie e materiali concreti che restituiscono il valore della legalità e della difesa dell’ambiente.

L’appuntamento di Palermo assume un rilievo particolare proprio nel giorno in cui la memoria della strage di Capaci richiama al dovere civile e alla responsabilità sociale per contrastare ogni tipo di illegalità. La motovela Mare Nostrum Dike, con il suo passato legato a pratiche criminali e il suo presente dedicato all’educazione, rappresenta un segnale tangibile e concreto per chi vuole impegnarsi in questa battaglia. “Una testimonianza viva di come la legalità possa trasformare anche ciò che nasce dall’illegalità”, sottolineano gli organizzatori.

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