A Pescara è allestita la mostra fotografica “Women for Women against Violence” che raccoglie 21 scatti di donne con storie di sofferenza e riscatto legate alla violenza di genere e al tumore al seno. La collettiva di Tiziana Luxardo mette insieme testimonial note e meno note premiate con il Camomilla Award, dono simbolo di solidarietà. La rassegna è visibile fino al primo luglio nella sala consiliare del Comune di Pescara ed è arricchita da contenuti audio accessibili tramite QR code. L’evento gode di numerosi patrocini istituzionali e civili, sottolineando il valore sociale e civile che porta avanti.
Il legame tra violenza di genere e tumore al seno nelle fotografie di tiziana luxardo
Le 21 fotografie esposte misurano 140×200 centimetri e ritraggono diverse donne, molte delle quali note al pubblico per il loro lavoro nel mondo dello spettacolo o dello sport, come Rosanna Banfi, Carolyn Smith ed Eleonora Daniele. Tutte hanno ricevuto il Camomilla Award negli anni, riconoscimento rivolto a chi si impegna nel campo della solidarietà e della sensibilizzazione. La mostra è stata pensata per unire due temi apparentemente distanti ma legati dalla sofferenza personale: la violenza subita e la lotta contro il tumore al seno. Ogni immagine rispecchia quella doppia dimensione, restituendo l’immagine di donne resistenti che trasformano la propria fragilità in orgoglio.
Il progetto espositivo e la scelta della fotografia come mezzo
Il progetto espositivo è nato per celebrare il decimo anniversario di questa iniziativa che si avvale della fotografia come mezzo per raccontare storie reali di battaglie difficili. Gli scatti rappresentano la forza emotiva di chi ha affrontato dolori profondi, rendendo visibile ciò che spesso resta nascosto. Le fotografie, oltre all’impatto visivo, vogliono comunicare, tramite i QR code accanto a ogni opera, la voce delle protagoniste, che raccontano con parole personali la loro esperienza di violenza o malattia. Questa soluzione tecnologica offre uno spazio di narrazione diretto e intenso, capace di creare vicinanza con chi visita la mostra.
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Il sostegno istituzionale e civico a un progetto che unisce dolore e speranza
La mostra ha ottenuto il patrocinio di enti di rilievo come il Senato della Repubblica, la Regione Abruzzo e il Comune di Pescara, oltre alla Fondazione Italia Giappone, la Lega Italiana Lotta contro i Tumori e Confindustria Abruzzo Medio Adriatico. Un quadro di alleanze importanti che dimostra quanto la questione della violenza di genere e della salute femminile sia riconosciuta e considerata prioritaria dalle istituzioni e dalle organizzazioni locali. Il Comune di Pescara ha messo a disposizione la sala consiliare, rendendo l’evento accessibile al pubblico e rafforzando la sua funzione sociale.
Sinergia e coinvolgimento attivo del pubblico
La sinergia tra enti pubblici e associazioni ha permesso di creare un evento che non si limita a essere una semplice mostra, ma diventa un luogo di confronto, ascolto e sensibilizzazione. La presenza di voci autentiche, accessibili attraverso i codici, arricchisce la mostra di un livello esperienziale diretto e rende più difficile rimanere indifferenti. L’attenzione alla dignità delle persone ritratte e alla loro capacità di raccontare la propria esperienza rispecchia un’idea di cultura attiva, capace di interagire con il pubblico e promuovere un coinvolgimento concreto.
Donatella gimigliano e il principio alla base del progetto “women for women against violence”
Donatella Gimigliano, presidente dell’Associazione Consorzio Umanitas e anima del progetto, racconta che anni fa ha vissuto l’esperienza da paziente oncologica. La sua riflessione ha messo in luce le cicatrici, visibili e invisibili, che rimangono addosso a chi lotta contro un tumore. Ha poi notato somiglianze con le ferite, altrettanto profonde ma di natura diversa, di donne che hanno subito violenza. Da quel confronto è nato “Women for Women against Violence”, dedicato a celebrare ogni battaglia vinta, ogni donna aiutata.
Un messaggio di testimonianza e attenzione
L’idea portante è mostrare che dietro ogni ferita c’è una storia personale che merita attenzione e ascolto. Non si tratta solo di esporre immagini ma di dare voce a chi ha attraversato momenti duri, facendo emergere una realtà spesso nascosta. Ogni ritratto fotografico diventa, così, un punto di partenza per comprendere meglio le sofferenze e il riscatto che le protagoniste hanno incarnato. In questo modo si crea uno spazio di testimonianza che parla direttamente al cuore di chi guarda.
Il ruolo della lilt e le parole di marco lombardo alla presentazione della mostra
Marco Lombardo, presidente della Lilt Pescara, ha sottolineato come la mostra rifletta perfettamente lo spirito dell’associazione che rappresenta: raccontare storie vere. Durante la presentazione dell’iniziativa, ha ricordato che la Lilt si impegna a dare voce a donne che combattono contro malattie o violenze, creando una rete di sensibilizzazione che parte dalle testimonianze. Le immagini esposte aiutano chi osserva a vedere il dolore, capirne la gravità e partecipare al messaggio di solidarietà.
Una chiamata all’azione concreta e collettiva
Lombardo ha anche evidenziato come questa iniziativa sia una chiamata all’azione per chi guarda. Le storie raccontate diventano strumenti di conoscenza diretta e mostrano che insieme è possibile affrontare problematiche complesse. La mostra, quindi, non è solo un viaggio visivo, ma un modo per rafforzare la consapevolezza sulla violenza e sul tumore al seno, incoraggiando una risposta collettiva. Le voci narranti, legate alle immagini, fanno emergere quella forza comune a chi affronta battaglie difficili serve concreta a chi osserva i volti, rendendo tangibile la speranza e la determinazione.
L’esposizione rimane aperta fino al primo luglio nell’edificio comunale di Pescara, offrendo a tutti la possibilità di entrare in contatto con queste storie intense, amplificando un messaggio che vuole superare il silenzio sulla violenza e la malattia.