La mostra "un viaggio da fare" porta a milano l'arte del novecento friuliana fino al 15 giugno

La mostra “un viaggio da fare” porta a milano l’arte del novecento friuliana fino al 15 giugno

La mostra a Milano a palazzo Morando celebra l’arte del Novecento friuliano con opere di Afro, Leonor Fini e Basaldella, valorizzando la cultura del Friuli Venezia Giulia attraverso eventi e dialoghi interdisciplinari.
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A Milano, a Palazzo Morando fino al 15 giugno, la mostra "Un viaggio da fare" celebra l’arte del Novecento friuliano, con opere di grandi maestri e eventi culturali dedicati al legame tra storia, territorio e contemporaneità. - Gaeta.it

Milano ospita fino al 15 giugno la mostra “un viaggio da fare. paesaggi dell’arte in Friuli Venezia Giulia fra storia e contemporaneità” a palazzo Morando. L’esposizione riunisce opere di maestri del novecento friuliano, mettendo in luce la ricchezza artistica di un territorio di frontiera. I visitatori possono ammirare capolavori di artisti come Afro, Leonor Fini, Basaldella e altri, attraverso un percorso che collega storia e modernità, con opere provenienti da collezioni pubbliche e private.

L’allestimento e le opere esposte a palazzo morando

L’esposizione si sviluppa sia all’esterno che all’interno di palazzo Morando, situato nel cuore di Milano. All’entrata, è visibile l’opera “L’estate del ’36” dell’artista Marcello Mascherini, che introduce al visitatore le atmosfere e le tematiche dell’arte del novecento friulano. Proseguendo, l’interno del palazzo ospita una serie di lavori di rilievo, tra cui quelli di Luigi Spazzapan, la cui arte si lega al movimento déco, molto presente nella scena culturale milanese con la mostra parallela a Palazzo Reale intitolata “Art déco, il trionfo della modernità”.

Arazzi di valore e artisti centrali

Tra gli altri pezzi esposti spiccano due arazzi di notevole valore, realizzati da Luigi Spacal e Bogdan Grom, il cui “Carnevale” rappresenta un momento simbolico della tradizione artistica regionale. La selezione comprende inoltre capolavori di artisti conosciuti come Afro Basaldella, Armando Pizzinato e Giuseppe Zigaina, figure centrali dell’arte italiana del Novecento, che contribuiscono a definire il carattere e le suggestioni di questo evento.

Le radici culturali del friuli venezia giulia nell’arte e la visione curatoriale

La Regione autonoma Friuli Venezia Giulia sostiene questa iniziativa, promossa dall’assessorato alla cultura. Massimiliano Finazzer Flory firma la direzione artistica, mentre Lorenzo Michelli cura la selezione delle opere e l’organizzazione dell’evento. Lo stesso Michelli ha sottolineato come la mostra voglia raccontare il percorso di ricerca e di sviluppo creativo che ha attraversato il secolo scorso, evidenziando come la produzione artistica del Friuli Venezia Giulia si inserisca in un contesto di scambi e interazioni culturali tipiche di un territorio di frontiera.

Le opere scelte provengono da varie collezioni, sia pubbliche che private, e propongono visioni che si aprono sul mondo, riflettendo l’identità complessa della regione. La mostra guidata da Michelli offre uno sguardo approfondito sul modo in cui l’arte si è evoluta nel corso del novecento, mantenendo un forte legame con la propria dimensione geografica e culturale.

Eventi collaterali e la partecipazione di gabriele salvatores

Palazzo Morando non sarà solo l’allestimento delle opere, ma anche spazio per un calendario di incontri ed eventi per il pubblico. Tra questi spicca la presenza del regista Gabriele Salvatores che, il 29 maggio alle 11, terrà un incontro sul progetto “Corti senza confine”. Questa iniziativa si lega alla designazione di Nova Gorica-Gorizia come capitale europea della cultura nel 2025 e offre uno sguardo sulle produzioni audiovisive legate a tematiche di confine e identità.

Dialogo tra arte e cinema

L’evento in programma intende approfondire i rapporti culturali della regione e approfondire come l’arte, in tutte le sue forme, possa rappresentare strumenti per raccontare storie di confine, di incontro e confronto. L’incontro con Salvatores rappresenta un momento di dialogo tra arti visive e cinema, all’interno di un contesto che valorizza la stratificazione storico-culturale del Friuli Venezia Giulia.

L’importanza della mostra per la valorizzazione culturale del friuli venezia giulia

Questa mostra a Milano permette di mettere in luce un’area geografica che ha influenzato fortemente la cultura italiana del novecento, attraverso un racconto che passa dalle opere ai territori. Il legame tra arte e paesaggio culturale emerge dalla varietà degli artisti ospitati e dalla scelta di opere capaci di rappresentare diverse fasi creative e storiche.

A dimostrare l’importanza di questa iniziativa, c’è il coinvolgimento della Regione e di figure di spicco del mondo dell’arte e della cultura, impegnate nell’offrire al pubblico occasioni di conoscenza che superano i confini regionali. Il percorso espositivo a palazzo Morando mette in evidenza come la memoria artistica possa dialogare con la contemporaneità, approfondendo i temi che riguardano l’identità di un territorio riconosciuto sia per la sua storia che per la sua capacità di guardare oltre.

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