La mostra “stese al sole” tra design sostenibile e creatività degli studenti al quasar institute di roma

La mostra “stese al sole” tra design sostenibile e creatività degli studenti al quasar institute di roma

A roma il Quasar Institute presenta “Stese al sole – design che respira”, una mostra multidisciplinare che unisce arte, sostenibilità e riuso creativo attraverso installazioni e workshop partecipativi.
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A Roma, il Quasar Institute presenta “Stese al sole – design che respira”, una mostra multidisciplinare che unisce arte, sostenibilità e riuso creativo di tessuti, coinvolgendo studenti in un percorso di consapevolezza ambientale e partecipazione collettiva. - Gaeta.it

La città di roma ospita un evento che unisce arte e impegno ambientale, portando alla luce opere nate dal riciclo e dalla progettazione consapevole. Il quasar institute lancia una mostra dove tessuti recuperati e idee fresche entrano in dialogo con lo spazio urbano, trasformando aule e corridoi in un piccolo cortile all’aperto. L’iniziativa coinvolge studenti di diverse discipline del design, dando voce a una nuova estetica che risponde alle sfide del presente. Gli elementi esposti non sono solo oggetti, ma racconti visivi cuciti con memoria e creatività.

Il contesto della mostra “stese al sole” e il richiamo al design responsabile

La mostra “stese al sole – design che respira” apre al pubblico lunedì 7 luglio, alle 19, presso la sede di via crescenzio 17A, nel cuore di roma. L’evento nasce in un clima dove la questione ecologica non è più rimandabile. Le opere presentate approfittano di materiali già esistenti, puntando su tessuti usati e abiti ripensati, con l’intento di ridare vita a quanto sarebbe diventato scarto. Questo gesto si carica di significato: esporre le creazioni su fili da bucato richiama scene familiari di un tempo, dettagli semplici della vita quotidiana che qui si trasformano in momenti di consapevolezza e riflessione.

Empatia e dialogo con i visitatori

L’allestimento inizia così un percorso di empatia con i visitatori. L’idea è di abbattere la distanza tra fruitori e opere, con la volontà di condividere temi urgenti come il riuso e la circolarità. Non si tratta di una semplice esposizione: le creazioni diventano simboli tangibili di come si può agire concretamente contro l’inquinamento e lo spreco. La scelta di allestire la mostra dentro spazi scolastici amplifica questo messaggio, perché mescola educazione, vita quotidiana e arte in un’unica esperienza.

Le discipline coinvolte e i linguaggi del design in mostra

Il progetto ha un’anima multidisciplinare forte, grazie all’apporto di studenti iscritti a corsi molto diversi tra loro. Graphic design, visual & multimedia design, interior design e garden design si incontrano, portando ogni settore a esprimere il proprio modo di interpretare la sostenibilità. Da un lato la grafica manifesta temi sociali e ambientali attraverso immagini e parole per catturare l’attenzione. Dall’altro il multimedia anima superfici che raccontano storie con video e contenuti digitali, donando ulteriore profondita allo spazio espositivo.

Installazioni e spazi da vivere

Gli studenti di interior design invece creano vere e proprie installazioni sospese, trasformando le aule in ambienti da attraversare. Queste strutture evocano lo spirito del cortile, ma dentro un edificio scolastico, e invitano a osservare la relazione tra oggetti, spazi e chi li vive. Il garden design completa il quadro, inserendo elementi naturali che portano dentro memorie di paesaggio, coltivando l’idea che la natura è una presenza viva anche tra le mura urbane. Questo mix rende la mostra un luogo di confronto tra materiali e idee, ma anche di azione concreta.

L’evento inaugurale e il laboratorio collettivo per coinvolgere il pubblico

La serata di apertura vuole essere anche una chiamata a partecipare attivamente. Dopo il taglio del nastro, il quasar institute propone un workshop aperto a studenti, docenti e visitatori. Qui ogni partecipante potrà lasciare un segno, scritto o disegnato, su tessuti e materiali messi a disposizione dagli organizzatori. Questa attività nasce con l’obiettivo di generare un’opera collettiva, un simbolo condiviso che sintetizza l’immaginario di chi abita e attraversa quel luogo.

Un processo creativo condiviso

L’esperienza intende rinsaldare il legame tra pubblico e creazioni esposte, trasformando la mostra in un processo vivo e in divenire. Le mani che si muovono a tracciare parole e colori su stoffe tracciano una rete di storie personali intrecciate nel progetto. Il risultato sarà visibile tra i fili su cui sono appesi gli abiti e le tavole, completando l’allestimento con una dimensione corale fatta di segnali e suggestioni diverse. Un richiamo a quanto siano importanti gli atti individuali nel costruire un futuro sostenibile.

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