La mostra omissioni a roma esplora assenze e presenze invisibili attraverso arte contemporanea

La mostra omissioni a roma esplora assenze e presenze invisibili attraverso arte contemporanea

La mostra “Omissioni” a Roma presso studio giga dal 4 al 25 giugno esplora con le opere di Diana Pintaldi e Raimondo Coppola il rapporto tra visibilità e invisibilità nella vita urbana e quotidiana.
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La mostra "Omissioni" a Roma, presso Studio Giga dal 4 al 25 giugno, esplora visibilità e invisibilità nella città attraverso le opere di Diana Pintaldi e Raimondo Coppola, che riflettono su assenze e tracce nascoste nella vita urbana e sonora. - Gaeta.it

La mostra “Omissioni” apre a roma dallo studio giga dal 4 al 25 giugno, mettendo a confronto la visibilità e l’invisibilità di elementi spesso trascurati nella vita quotidiana e urbana. Con le opere di Diana Pintaldi e Raimondo Coppola, la rassegna propone una riflessione sul vuoto e sulle tracce sommerse, invitando a una lettura più profonda di ciò che non si vede ma è presente e resistente.

La catalogazione delle assenze come forma d’arte

“Omissioni” nasce da un’idea curata da Matteo Peretti e Bianca Catalano. Il progetto mira a raccogliere quelle realtà che sfuggono alla narrazione comune o che non hanno ancora trovato un’identità riconosciuta. Diana Pintaldi e Raimondo Coppola costruiscono il loro lavoro intorno allo spazio invisibile, a quell’assenza piena di significati che si manifesta in forme sottili e dimenticate.

Il processo espositivo si basa su un’azione di catalogazione, simile a un archivio, dove segni e presenze nascoste vengono portati alla luce. Non si tratta solo di mostrare oggetti ma di creare uno spazio per l’ascolto, per riflettere su cosa rimane nondimeno anche se escluso o trascurato. L’idea suggerisce un dialogo fra visibile e invisibile che fa parte della nostra esperienza urbana e sociale.

Gli interventi di diana pintaldi: voci che si fanno forma e colore

Diana Pintaldi presenta due installazioni intitolate “Lilith” e “Dimmi, che colore ha la tua voce?”. Attraverso queste opere, l’artista affronta il tema del suono e delle sue trasformazioni, guardando al rapporto tra voce e percezione visiva. La sua ricerca si concentra sulla “corporeità” della voce, considerando come timbro, ritmo e intensità possano tradursi in forme e colori.

In “Lilith”, la voce diventa materia visibile capace di dialogare con lo spazio circostante. Pintaldi costruisce un’esperienza sensoriale dove il pubblico può percepire il suono non solo come un fenomeno acustico, ma come una realtà che prende forma. L’opera invita a riflettere sulle modalità con cui comunichiamo e su ciò che resta nascosto dietro ogni parola pronunciata.

“Dimmi, che colore ha la tua voce?” aiuta a comprendere il suono come un elemento fluido e concreto che si trasforma in una dimensione visiva. Questa indagine attraversa confini tra linguaggio e percezione, spaziando dal fisico al simbolico, e offre un modo originale di guardare alla comunicazione umana. In questo senso, la mostra si arricchisce di un’importante prospettiva sensoriale, dove l’assenza diventa presenza attraverso l’esperienza sonora.

Raimondo coppola e la documentazione delle specie vegetali invisibili in città

L’opera “Stato di Emergenza” di Raimondo Coppola propone un’analisi legata all’assenza partendo dal mondo naturale urbano. L’artista focalizza l’attenzione sulle piante spontanee che si sviluppano in contesti metropolitani e che spesso vengono ignorate, considerate infestanti o marginali.

Attraverso questa ricerca, Coppola ha creato un archivio digitale che raccoglie costantemente dati e immagini delle specie vegetali non ufficialmente riconosciute nella città. Il database è aperto alla partecipazione di cittadini interessati a contribuire con nuove osservazioni e aggiornamenti. L’idea di questa raccolta non si limita a una mera lista biologica, ma rende visibile ciò che il sistema urbano tende a escludere, ponendo in rilievo forme di vita che resistono e si adattano in spazi insospettati.

La presenza di queste piante diventa così una forma di resistenza silenziosa, un segnale che richiama l’attenzione sul modo in cui la città si trasforma e sull’interazione con elementi naturali spesso messi da parte. Coppola mette in risalto come questa invisibilità sia un elemento da osservare, documentare e discutere, aprendo nuove domande sul rapporto tra ambiente costruito e biodiversità urbana.

Un dialogo tra assenza e presenza nel contesto cittadino

La mostra “Omissioni” crea un ponte tra realtà nascoste e dimensioni percepibili, attraverso un dialogo che coinvolge pubblico, artisti e città. Lo spazio espositivo di studio giga a roma diventa così il luogo dove il vuoto e l’assenza trovano una loro forma concreta e interpretata.

L’interazione tra opere di Pintaldi e Coppola sottolinea come l’invisibile sia parte integrante del nostro vivere quotidiano, sia nelle pieghe del linguaggio sia negli angoli della natura urbana. Il lavoro di catalogazione e di ricerca presentato porta a rivalutare ciò che ignoriamo o scartiamo, invitando a un’attenzione più profonda sul tempo presente e su quali forme di vita e comunicazione sopravvivono ai margini.

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