Il Museo Medievale di Bologna ospita dal 24 maggio al 5 ottobre una mostra che mette al centro il rapporto tra i classici latini e l’arte contemporanea. L’esposizione, intitolata ‘Per Imagines. Classici latini e libri d’artista da Durer a Picasso’, esplora il dialogo tra testo e immagine, focalizzandosi su un aspetto poco conosciuto: il libro d’artista. Il percorso mette in luce come la letteratura latina abbia ispirato artisti di diverse epoche, mettendo assieme manoscritti, edizioni antiche e opere tactile contemporanee.
Un viaggio tra testo e immagine nella tradizione classica
La letteratura latina ha influenzato molte forme artistiche in Europa per secoli. Questa mostra propone una lettura diversa, osservando questo rapporto attraverso il libro d’artista contemporaneo. Il libro d’artista è uno spazio dove parola e immagine si incontrano direttamente, dando vita a un’esperienza visiva e sensoriale nuova. Qui il testo non è solo raccontato, ma interpretato e trasformato in segni, forme e colori, rendendo tangibile l’interazione fra arte e letteratura.
Accanto ai libri d’artista, la rassegna espone manoscritti miniati e antiche edizioni illustrate. Questi pezzi documentano la storia di come i classici latini sono stati rappresentati nel tempo, mostrando le diverse tecniche e stili adottati. L’effetto che si crea è quello di un confronto diretto tra passato e presente, con una serie di elementi in comune e di differenze che raccontano il cambiamento del rapporto tra parola scritta e immagine artistica.
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Opere da collezioni pubbliche e private per un percorso transmediale
La mostra si basa su un nucleo di opere provenienti da fonti diverse. Tra i prestiti figurano materiali della Biblioteca di Busseto di Cariparma, frutto della donazione di Corrado Mingardi, e della Biblioteca Universitaria di Bologna. Ci sono anche contributi di collezionisti privati, tutti selezionati per offrire un quadro ricco e variegato.
Questa rete di prestiti permette di creare un itinerario che attraversa epoche e stili molto diversi. Si trovano esempi di incisioni e illustrazioni di Durer e Picasso ma anche di altri artisti meno noti, tutti uniti dal filo che lega i testi classici latini alla reinterpretazione figurativa. L’approccio transmediale offerto dalla mostra fa emergere la continuità di un tema antico stagliato nelle diverse forme di comunicazione visiva e letteraria.
La rielaborazione artistica dei classici latini nei libri d’artista contemporanei
Molti artisti moderni e contemporanei hanno trovato nei classici latini materiale fertile per rielaborazioni artistiche. Non si tratta solo di riprodurre immagini associate ai testi, ma di creare nuove forme che dialogano con la tradizione letteraria. Gli artisti lavorano sul passaggio dal codice verbale al codice visivo, a volte modificando, traducendo o riscrivendo parti del testo originale. Questo processo trasforma i classici in opere nuove, che rispecchiano sfumature contemporanee.
Il libro d’artista appare così come un ambiente concreto dove sperimentare questa fusione. Le immagini non sono semplici illustrazioni, ma parti integranti della narrazione che cambia forma sul supporto materiale del libro. Questo rende evidente il rapporto fra letteratura e arte come un confronto vivo, in cui il classico non resta fermo ma acquisisce nuove dimensioni, visive e tattili.
Un percorso espositivo promosso da università e istituzioni culturali di bologna
L’organizzazione della mostra vede la collaborazione di Alma Mater Studiorum – Università di Bologna attraverso il Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica e il Centro Studi ‘La permanenza del classico’. Accanto a loro, hanno contribuito la Biblioteca Universitaria e il Settore Musei Civici Bologna-Musei Civici d’Arte Antica. Questa sinergia tra istituzioni accademiche e culturali ha permesso di mettere insieme un progetto che arricchisce l’offerta espositiva cittadina.
La mostra si inserisce nel contesto delle attività scientifiche e culturali di Bologna, città con una lunga tradizione nello studio dei classici e nell’arte. Il Museo Medievale, con il suo patrimonio storico, crea un ambiente ideale per questo tipo di confronto, dando spazio a esposizioni che uniscono storia e contemporaneità, dando al pubblico stimoli sia visivi che culturali importanti.