Il festival dell’economia di Trento ha ospitato uno degli interventi più significativi sul tema della ricerca e dell’università in Italia. Anna Maria Bernini, ministra per l’università e la ricerca, ha delineato chiaramente la strategia che l’Italia intende portare avanti nel 2025, puntando su apertura e attrazione di intelligenze internazionali per contrastare il fenomeno della fuga di cervelli e rilanciare il sistema accademico.
La sfida di attrarre talenti dall’estero e la battaglia contro la fuga di cervelli
Bernini ha sottolineato un netto cambio di rotta rispetto a politiche adottate in alcuni altri Paesi, citando in modo implicito l’amministrazione Trump negli Stati Uniti. L’obiettivo del nostro governo è diverso: occorre attrarre ricercatori e studenti da tutto il mondo invece di chiuderci in politiche restrittive. La ministra ha posto l’accento sul fatto che ricerca, università e formazione devono essere spazi trasversali, privi di barriere, aperti alla collaborazione internazionale. Ha spiegato come questa apertura rappresenti una premessa fondamentale per la crescita scientifica e culturale di tutto il Paese.
Bernini ha riconosciuto che la perdita di cervelli italiani all’estero resta una ferita aperta per il Paese. Negli ultimi anni, infatti, il saldo tra studiosi e ricercatori che lasciano l’Italia rispetto a quelli che rientrano rimane negativo. Questo fenomeno impoverisce il nostro sistema scientifico e limita il potenziale di innovazione nazionale. La soluzione individuata dalla ministra è chiara: creare infrastrutture di ricerca all’avanguardia e offrire opportunità di lavoro e studio competitive per incentivare il ritorno di chi ha scelto di andare all’estero.
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Università libera e cosmopolita, senza spazio per la violenza
Nell’intervento al festival, Bernini ha evidenziato il valore della libertà accademica e del pluralismo intellettuale come elementi fondamentali dell’università italiana. Ha insistito sul fatto che l’università non può chiamarsi tale se non garantisce la libertà di partecipazione e l’espressione di qualunque pensiero. Il pluralismo deve rimanere un pilastro, unico limite ammesso la presenza di violenza che non può trovare spazio nei contesti accademici.
Questa posizione si inserisce nell’idea di un’università cosmopolita, luogo di scambio e arricchimento culturale tra persone provenienti da ambienti diversi. La ministra ha difeso l’idea di un ambiente scientifico dove la contaminazione di idee non solo è permessa, ma rappresenta la linfa per il progresso.
Le prospettive concrete: infrastrutture e strategie per richiamare studenti e ricercatori
Bernini ha richiamato l’attenzione sulle azioni concrete necessarie per invertire le sorti della ricerca in Italia. Per riuscire a portare nel nostro Paese un numero maggiore di studenti stranieri e incentivare il ritorno di ricercatori, serve una ristrutturazione delle infrastrutture. Queste devono essere moderne, dotate di attrezzature adeguate e capaci di offrire un ambiente stimolante per la ricerca scientifica.
La ministra ha anche posto l’attenzione sulla necessità di creare condizioni favorevoli sotto il profilo lavorativo e formativo per i ricercatori italiani. Offrire percorsi di carriera stabili e prospettive di crescita concrete rappresenta uno dei nodi chiave per fermare il fenomeno dell’esodo.
Bernini ha evidenziato che, attualmente, il numero di cervelli che abbandonano l’Italia supera nettamente chi decide di tornare, generando un saldo negativo che impatta direttamente sulla capacità produttiva e sull’innovazione nazionale. L’aumento degli studenti stranieri, secondo la ministra, può aiutare a riequilibrare questa situazione, portando idee fresche e competenze da altre realtà internazionali.
L’intervento di Bernini al festival di Trento mostra un’Italia che prova a mettersi alle spalle una fase di isolamento e riflette con determinazione su come rilanciarsi nel quadro globale della ricerca, puntando sulla mobilità e la collaborazione transnazionale. Il discorso della ministra è una spinta verso un sistema accademico aperto, accessibile e fertile di opportunità.