Angela Corradi, una figura controversa e affascinante, è scomparsa all’età di 73 anni, al pari del noto bandito Renato Vallanzasca, che ha trascorso gran parte della sua vita dietro le sbarre. La sua storia è segnata da ribellione, violenza e redenzione, un viaggio che ha catturato l’attenzione e l’immaginazione di molti, sottolineando i tumultuosi anni ’70 a Milano. La sua vita riflette l’epopea di una generazione, intrisa di ombre e luci, di scelte sbagliate e di un profondo desiderio di cambiamento.
Le origini di Angela Corradi: dalla famiglia circense alla malavita
Angela Corradi nacque e crebbe nel quartiere di Affori, un tempo caratterizzato da forti disagi sociali e una significativa disgregazione urbana. Proveniente da una famiglia circense, Angela si trovò presto a vivere un’esistenza segnata da esperienze turbolente. La sua vita professionale iniziò come modella, ma ben presto il suo percorso la portò a diventare una figura chiave nella malavita milanese, conosciuta come “la pupa della banda Vallanzasca”. Le strade della città erano segnate da rapine e scontri tra bande, e Angela, spinta da un’irrefrenabile voglia di ribellione, si unì al gruppo di Vallanzasca, infiltrandosi tra i ranghi di una banda di gangster che la vide divenire la sola donna tra i loro membri.
Il suo ingresso nel mondo del crimine fu l’esito di una ricerca di identità e di appartenenza, tanto che sui suoi tatuaggi erano impressi simboli e segni di quella ribellione. Angela si dimostrò non solo una compagna ma anche una leader, capace di mantenere il controllo tra le personalità più turbolente e aggressive dei criminali milanesi. La sua indole da criminale le permise di navigare in un ambiente difficile, dove la violenza era all’ordine del giorno.
Questo periodo della sua vita, raccontato nei dettagli da Piero Colaprico, metteva in evidenza una personalità complessa, che era in grado di affrontare il pericolo con coraggio e determinazione. Con il passare degli anni, la figura di Angela Corradi divenne sinonimo di una tragedia più ampia, quella di una società che lottava contro le proprie oscurità.
Il viaggio di conversione di Angela Corradi: un incontro con Dio
Il sorprendente cambiamento di Angela Corradi avvenne con la sua conversione religiosa, un evento che, come affermato dallo stesso autore Colaprico, segnò una profonda svolta nella sua vita. Durante un incontro al Meeting di Rimini nel 1983, Angela raccontò il momento preciso in cui percepì la presenza di Dio. Secondo le sue parole, “non fu un’apparizione, ma una vocè che ebbe un impatto indelebile su di lei.” “Quando il Signore è venuto da me – raccontò – non avevo nessuna intenzione di cambiare”. Questo cambiamento, avvenuto mentre stava vivendo una vita di violenza e illegalità, segnò un prima e un dopo nella sua esistenza.
Dopo la conversione, Angela intraprese un percorso di redenzione, dedicando la sua vita ai più deboli. Non più gangster, ma una suora laica, trovò una nuova missione nel servire i poveri e i detenuti – un impegno che la portò a parlare apertamente delle condizioni carcerarie e della dignità umana. “Dire che il carcere è un inferno è semplicistico”, affermò durante una delle sue numerose testimonianze, evidenziando che la vera sfida era affrontare le domande esistenziali e le fragilità umane in quel luogo, spesso dimenticato dalla società.
Il suo operato, dedicato in gran parte ai detenuti, contribuì a sostenere la sua notorietà ben oltre il suo passato criminale. Mentre l’immagine di Angela Corradi era ancora legata a quella dei suoi anni come gangster, la sua nuova vita di servizio presupponeva un profondo impegno umano ed etico, rendendola una figura emblematica di cambiamento e resistenza.
La triste conclusione: l’eredità di Angela Corradi e la vita di Renato Vallanzasca
La vita di Angela Corradi si intreccia indissolubilmente con quella di Renato Vallanzasca, entrambi protagonisti di un’epoca violenta e di un’esistenza segnata da decisioni estreme. Mentre Angela affrontava il suo cammino di redenzione, la vita di Vallanzasca continuava a essere un vaso di pandora di crimine, caos e contraddizioni. I due si erano già separati, ma la loro storia rimaneva legata in un indissolubile tessuto di eventi condivisi. Il passare del tempo e i gravi problemi di salute di Renato segnarono un epilogo a dir poco triste per entrambi.
Angela, nel suo ultimo atto di vita, portò con sé il peso della sua storia e una ricca testimonianza di rinascita. Venuta a mancare nello stesso periodo in cui Vallanzasca affrontava la sua battaglia contro una malattia neurodegenerativa, la sua morte porta con sé una riflessione profonda sulla vita, l’umanità e sulla possibilità di cambiamento a dispetto di un passato problematico. I funerali di Angela a Santa Giustina, avvenuti con il pieno rispetto delle sue scelte e della sua nuova identità, segnarono un’ultima celebrazione della sua vita.
Alla fine, la storia di Angela Corradi è quella di una donna che, nonostante le sue origini difficili e un passato di criminalità, riuscì a ritrovare sé stessa, dimostrando che l’amore e la fede possono trasformare le vite più tormentate.