La messa di inizio pontificato di Leone XIV attira capi di stato e delegazioni ufficiali in piazza San Pietro

La messa di inizio pontificato di Leone XIV attira capi di stato e delegazioni ufficiali in piazza San Pietro

La cerimonia di inizio pontificato di papa Leone XIV a piazza San Pietro riunisce 156 delegazioni internazionali, con la presenza di J.D. Vance e Volodymyr Zelensky, favorendo dialoghi diplomatici per la pace.
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La cerimonia di inizio pontificato di papa Leone XIV a piazza San Pietro vedrà una vasta partecipazione internazionale, con focus su dialoghi diplomatici per la pace, in particolare tra Stati Uniti e Ucraina, confermando il ruolo attivo del Vaticano nella mediazione globale. - Gaeta.it

La cerimonia che segna l’inizio del pontificato di papa Leone XIV si svolgerà domani in piazza San Pietro. Come già accaduto tre settimane fa al funerale di papa Francesco, l’evento richiamerà centinaia di migliaia di fedeli e una imponente rappresentanza internazionale. Capi di stato, governanti, sovrani e delegazioni ufficiali da ogni parte del mondo parteciperanno al rito che introduce nel ministero il nuovo pontefice.

Presenza internazionale e attesa per incontri diplomatici in vaticano

Le delegazioni ufficiali attese domani a Roma sono 156, con partecipanti di altissimo livello istituzionale e politico. A far parlare è soprattutto la presenza contemporanea del vice presidente degli Stati uniti, J.D. Vance, e del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. La loro presenza offre uno spunto rilevante: si spera in nuovi momenti di dialogo che possano riportare avanti il tema della pace.

Già in occasione del funerale di papa Francesco, il faccia a faccia tra Donald Trump e Zelensky in basilica vaticana raggiunse un’eco mediatica importante. Ora si punta a ripetere, o approfondire, quelle relazioni. La diplomazia vaticana conferma la propria disponibilità a facilitare incontri diretti. Lo stesso cardinale Pietro Parolin, segretario di stato vaticano, ha ricordato il “tragico” epilogo del vertice di pace in Turchia, saltato per l’assenza di Vladimir Putin. Le parole del cardinale sottolineano la volontà della Santa Sede di non fermarsi, intensificando gli sforzi diplomatici.

Una possibile pagina nuova per il dialogo

La compresenza di Leone XIV, Vance e Zelensky potrebbe quindi trasformarsi in un nuovo palcoscenico di dialogo. Non solo si guarda al possibile secondo round tra Zelensky e i rappresentanti Usa, ma si immagina anche di aprire spazi più concreti per negoziati futuri. Il Vaticano infatti è attivo da tempo nel sostenere scambi di prigionieri ed iniziative umanitarie, come ha riconosciuto Marco Rubio, segretario di stato americano.

Il ruolo del papa leone xiv e la liturgia dell’inizio pontificato

Le prime apparizioni pubbliche di papa Leone XIV mettono in evidenza un’impostazione chiara: il pontefice promette impegno per la pace e il dialogo. Nel recente incontro con le chiese orientali, il papa ha affermato che la guerra non può essere mai inevitabile, invitando a negoziare. Questi concetti sembrano guidare anche la scelta del rito che lo vede protagonista domani.

Tra i momenti più significativi della cerimonia ce ne sarà uno particolare, chiamato “rito dell’obbedienza”. Un gruppo di dodici rappresentanti del popolo di Dio, tra cui la suora superiora Sr. Oonah O’Shea, la nuova presidente dell’Unione internazionale delle superiore generali, esprimerà simbolicamente la propria sottomissione al nuovo pontefice. La liturgia dunque sottolinea la continuità della dimensione petrina, vale a dire il ruolo del papa come pastore della Chiesa cattolica.

Partecipazione e presenze di rilievo

Saranno presenti circa 250 mila fedeli, oltre alle autorità italiane tra cui il presidente della repubblica Sergio Mattarella e la presidente del consiglio Giorgia Meloni. Accanto siederanno le delegazioni di Perù e Stati uniti, paesi a cui è legata la figura di Robert Francis Prevost, arcivescovo e appartenente alla curia vaticana, che detiene doppia cittadinanza.

Aspettative e conferme sugli incontri tra leader mondiali

La messa di domani si presenta anche come un’occasione diplomatico-facilitatrice ben più ampia della semplice celebrazione religiosa. Dalle riunioni e incontri informali tra delegati emergono segnali di disponibilità a colloqui tra leader mondiali. Lo stesso ufficio presidenziale ucraino ha confermato la volontà di Zelensky di incontrare chiunque partecipi alla cerimonia per discutere.

Nel contempo, la rappresentanza russa si conferma esigua, con la sola presenza della ministra della cultura Olga Liubimova, replicando quanto avvenuto ai funerali di papa Francesco. Questo dettaglio mostra quanto rimangano tese le relazioni tra Mosca e il Vaticano in questo momento.

Per il Vaticano, l’evento di domani è una nuova pagina nella sua attività diplomatica, attenta a ricostruire anche canali di comunicazione tra nazioni in conflitto. La celebrazione segna anche l’avvio formale del pontificato di Leone XIV, ma si estende ben oltre l’aspetto spirituale su cui si basa, coinvolgendo fitti rapporti politici internazionali visibili in piazza San Pietro.

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