La marina militare ordina due nuove unità navali multi missione a fincantieri per 700 milioni

La marina militare ordina due nuove unità navali multi missione a fincantieri per 700 milioni

La marina militare italiana affida a fincantieri un contratto da oltre 700 milioni di euro per due navi multi missione classe PPA, destinate a sostituire unità cedute alla marina indonesiana entro il 2030.
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La Marina Militare italiana ha affidato a Fincantieri un contratto da oltre 700 milioni di euro per costruire due nuove navi multi missione, destinate a sostituire quelle cedute alla Marina indonesiana, potenziando così la flotta nazionale con unità moderne e versatili. - Gaeta.it

La marina militare italiana ha affidato a fincantieri un importante incarico per la realizzazione di due nuove navi multi missione. Queste unità sostituiranno quelle recentemente consegnate alla marina indonesiana. Il valore complessivo del contratto supera i 700 milioni di euro e riguarda le strutture di riva trigoso a genova e di muggiano a la spezia, centri noti per la loro esperienza nella costruzione navale militare.

Funzioni e missioni principali delle nuove navi

Queste navi multi missione sono progettate per svolgere un ampio spettro di compiti. Oltre al pattugliamento marittimo, offrono capacità di soccorso in mare e supporto in operazioni di protezione civile. Possono agire come navi combattenti di prima linea, grazie al loro armamento e alle tecnologie installate a bordo, in grado di affrontare situazioni di alta complessità operativa.

La loro versatilità le rende adatte a missioni sia nazionali sia internazionali, utili a rafforzare la presenza italiana in aree strategiche. Sono dotate per affrontare scenari da guerra, controllo marittimo e supporto alle popolazioni colpite da calamità, assicurando assistenza tecnica e logistica.

Dettagli tecnici delle nuove navi multi missione

Le due navi, appartenenti alla classe PPA , saranno consegnate rispettivamente nel 2029 e nel 2030. Progettate in configurazione “light plus”, queste unità presentano una lunghezza fuori tutto di 143 metri e possono superare la velocità di 31 nodi. Il loro equipaggio sarà formato da 171 membri, un numero consistente che riflette la complessità delle operazioni che potranno affrontare.

La propulsione combina un motore diesel con una turbina a gas, integrata da un sistema elettrico che permette di fornire energia anche a terra, inclusa acqua potabile e corrente elettrica. Questa caratteristica rende le navi particolarmente utili in scenari di emergenza e protezione civile, oltre che nei compiti navali più tradizionali.

Impatto economico e strategico del nuovo contratto

Il nuovo ordinativo rappresenta un impegno importante per fincantieri, un gruppo che riveste un ruolo centrale nella cantieristica navale militare italiana. Secondo le parole dell’amministratore delegato Pierroberto Folgiero, “il progetto garantisce continuità lavorativa e rinforza la filiera industriale nazionale, promettendo stabilità occupazionale nei cantieri coinvolti.”

Dal punto di vista strategico, la costruzione di queste navi sostiene la posizione dell’Italia nel quadro geopolitico globale, in particolare nell’ambito della difesa e della collaborazione internazionale. Lo sviluppo di capacità navali avanzate è uno strumento rilevante per mantenere relazioni e traffici in mare sicuri e controllati, consolidando il ruolo del paese nel Mediterraneo e oltre.

Le consegne e la sostituzione delle unità cedute

Le due nuove unità sono destinate a sostituire quelle cedute alla marina indonesiana, un passaggio che evidenzia la dinamica delle collaborazioni militari internazionali italiane. La prima nave sarà consegnata entro il 2029, la seconda entro il 2030, confermando i tempi di realizzazione tipici di progetti navali di questa complessità.

L’obiettivo è mantenere e potenziare le capacità operative della marina militare, con navi più moderne e multifunzionali. Queste sostituzioni permetteranno di aggiornare la flotta, offrendo strumenti più adeguati alle esigenze del presente e dei prossimi anni, con maggiore flessibilità d’impiego.

Le nuove unità si inseriscono in un programma di ammodernamento che punta a mantenere il paese tra i principali protagonisti nella capacità navale, in un contesto internazionale dove il controllo del mare resta una priorità per la sicurezza e le strategie di controllo degli spazi marittimi.

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