la lunga storia di cipro: conflitti, divisioni e poteri stranieri sulla strategica isola mediterranea

la lunga storia di cipro: conflitti, divisioni e poteri stranieri sulla strategica isola mediterranea

L’isola di Cipro, crocevia storico nel Mediterraneo, ha subito dominazioni di Greci, Romani, Bizantini, Crociati, Ottomani e Inglesi; oggi resta divisa tra Repubblica di Cipro e controllo turco dopo il conflitto del 1974.
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Cipro, crocevia storico nel Mediterraneo, ha subito molte dominazioni e oggi è divisa tra comunità greco-cipriota e turco-cipriota, con tensioni politiche e territoriali irrisolte dal 1974. - Gaeta.it

L’isola di cipro nel Mediterraneo ha rappresentato per secoli un crocevia di poteri e culture, teatro di una lunga serie di dominazioni e scontri. Greci, romani, bizantini, crociati, ottomani, turchi e inglesi si sono succeduti governando e influenzando l’isola, spesso con il ricatto della guerra. Nel 1960 cipro ha ottenuto l’indipendenza dal Regno Unito, ma le tensioni tra la comunità greco-cipriota e quella turco-cipriota sono rimaste un fattore costante, arrivando a sfociare in conflitti armati e divisioni che perdurano ancora oggi. Questa vicenda mette in risalto il peso della storia e della geopolitica su questa terra.

dominazioni storiche e il ruolo di cipro nel Mediterraneo

Cipro ha attirato varie popolazioni e imperi per la sua posizione geografica chiave. Già nell’antichità, greci e romani si alternarono nel controllare l’isola. Durante il medioevo, bizantini e crociati si contesero il territorio in numerose campagne militari. Più avanti la dominazione ottomana ha lasciato un segno profondo nella cultura e nella società locale. La presenza inglese nel XIX secolo ha sancito un ruolo strategico per cipro all’interno degli interessi imperiali, con basi militari e navali ancora attive oggi. Questi passaggi hanno gettato le basi per tensioni etniche e politiche che sarebbero esplose solo dopo la decolonizzazione.

Il difficile equilibrio dopo l’indipendenza

Nel 1960, cipro ottenne formalmente l’indipendenza dal Regno Unito. Vennero stabilite istituzioni che cercavano di bilanciare i poteri fra ciprioti di origine greca e turca. La convivenza fra le due comunità però risultò subito molto complessa. Divergenze culturali e politiche, accompagnate da crescenti conflitti d’interesse e paura tra le due parti, alimentarono tensioni sociali. La fragile democrazia cipriota si trovò da subito ad affrontare scontri continui, sfociati in violenze e disordini durante gli anni sessanta. La natura di questi contrasti prese una piega sempre più violenta e separativa.

Il colpo di stato del 1974 e la reazione turca

Nel luglio del 1974 la giunta militare greca organizzò un colpo di stato a cipro con l’obiettivo di unire l’isola alla Grecia. Questa mossa scatenò una reazione rapida e decisa della Turchia, che invase militarmente il nord dell’isola. Lo scontro armato provocò vaste perdite umane e sfollamenti forzati su entrambe le sponde. La faida si trasformò in un conflitto aperto, consolidando la divisione tra nord e sud. Le tensioni vennero accentuate da interessi nazionalisti e militari, mentre i civili restavano intrappolati nel mezzo di un conflitto che appariva senza fine.

Spartizione territoriale e ruolo internazionale

Dopo la guerra, cipro è rimasta divisa in due parti ben definite. Il controllo del territorio è così distribuito: alla Repubblica di cipro il 59%, al nord l’area sotto controllo turco copre il 36%, mentre il 3% del territorio rimane nelle mani di Londra per uso militare. Tra le due zone di controllo si estende la “zona cuscinetto” dell’Onu, che si occupa di mantenere una tregua e prevenire ulteriori scontri. Questa divisione amministrativa si riflette nella vita quotidiana e negli affari politici dell’isola, con limiti evidenti ai contatti e alle comunicazioni tra le due comunità. La situazione rimane una delle questioni più delicate in euro-mediterraneo.

Le profonde divisioni di cipro oggi mostrano una realtà segnata da decenni di scontri e incomprensioni irrisolte. La storia dell’isola resta un monito sui rischi di conflitti legati a identità nazionali e interessi strategici in zone di intersezione geografica. Le sfide aperte tengono vivo l’interesse internazionale e rendono cipro uno dei territori più osservati del Mediterraneo orientale.

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