In occasione della Festa della Repubblica 2025, la Lombardia ha visto insigniti cinque imprenditori con il titolo di Cavaliere del Lavoro, riconoscimento che celebra l’impegno e la dedizione nel campo dell’agricoltura, industria, commercio, artigianato e attività creditizia e assicurativa. Questi nomi emergono per l’impatto sul tessuto economico e sociale della regione e dell’intero paese.
Un riconoscimento annuale per imprenditori lombardi
Il titolo di Cavaliere del Lavoro viene conferito ogni anno dal Presidente della Repubblica a chi si distingue nei cinque settori principali dell’economia italiana. Quest’anno, la Lombardia ha avuto particolare rilievo con ben cinque nuovi insigniti. L’onorificenza sottolinea non solo il successo aziendale ma anche il contributo alla crescita economica e alla coesione sociale nelle comunità locali. L’assegnazione avviene in coincidenza con la Festa della Repubblica, simbolo di unità nazionale e celebrazione delle eccellenze italiane.
Protagonisti imprenditoriali lombardi
I nuovi cavalieri lombardi rappresentano realtà imprenditoriali che si sono affermate in diversi campi: dall’industria all’artigianato, passando per il commercio e le attività finanziarie. L’onore mira a celebrare personalità capaci di coniugare innovazione e tradizione, arricchendo il tessuto produttivo regionale e nazionale in modo duraturo.
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Tra i cinque nuovi Cavalieri del Lavoro della Lombardia spicca Marina Nissim, unica donna della lista. Presidente esecutivo dell’azienda familiare Bolton, fondata dal padre, Nissim guida un gruppo noto a livello mondiale per i suoi marchi distribuiti nel largo consumo. La sua esperienza riflette un percorso di continuità e rinnovamento in un settore altamente competitivo.
Rinaldo Ballerio di Varese, fondatore e presidente della Elmec, ha ricevuto il riconoscimento per il suo ruolo di pioniere nell’ambito informatico. Elmec è un’azienda che ha contribuito in modo significativo allo sviluppo tecnologico regionale, favorendo l’adozione di soluzioni avanzate nelle imprese lombarde.
Alfonso Dolce, nato in provincia di Palermo ma diventato milanese d’adozione, presiede Dolce&Gabbana dal 1987, anno in cui si è trasferito nella capitale lombarda per seguire la crescita della celebre casa di moda. La sua nomina sottolinea il legame tra Milano e il successo nel settore dell’alta moda.
Francesco Milleri, originario del sud ma arrivato a Milano per frequentare un master alla Bocconi, oggi guida EssilorLuxottica. La sua carriera testimonia come la formazione e l’esperienza nel capoluogo lombardo possano aprire orizzonti internazionali nel campo industriale e commerciale.
Infine, Alberto Dossi, nato a Monza nel 1952, ha intrapreso il percorso imprenditoriale nella Sapio, azienda di famiglia attiva nella produzione di gas tecnici e medicinali. Dopo la laurea è entrato subito nell’azienda, raggiungendo la presidenza e affrontando le sfide di un settore complesso e specializzato.
Voci di rappresentanza e spinta per il tessuto produttivo lombardo
La presidente del Gruppo Lombardo dei Cavalieri del Lavoro, Laura Colnaghi Calissoni, ha espresso soddisfazione per le nomine 2025. Ha sottolineato come questi cinque profili riflettano la capacità imprenditoriale che caratterizza la Lombardia, un territorio con un tessuto produttivo radicato e variegato. La presenza di nuovi cavalieri conferma la vitalità economica della regione e offre un esempio per altri imprenditori.
Colnaghi Calissoni ha anche auspicato un aumento nel numero delle nomine lombarde negli anni a venire, per dare ancora più spazio alle eccellenze del territorio. Il gruppo dei Cavalieri del Lavoro si configura così come un punto di riferimento per la promozione della cultura d’impresa e per il sostegno a chi contribuisce in modo concreto allo sviluppo del Paese.
Valore simbolico dell’onorificenza
L’assegnazione dell’onorificenza assume un valore simbolico rilevante in un momento in cui sfide economiche e sociali richiedono leadership concrete e una visione solida. Questi imprenditori rappresentano figure capaci di mediare tra tradizione e innovazione, preservando il capitale umano e la competitività industriale della Lombardia.
Significato sociale e civile oltre l’imprenditoria
Il riconoscimento di Cavaliere del Lavoro va oltre il semplice merito industriale o commerciale. Indica la capacità di contribuire al miglioramento sociale e civile, anche attraverso le attività economiche. I nuovi insigniti sono esempi di come l’impresa possa essere motore di crescita non solo economica ma anche comunitaria, tramite la generazione di posti di lavoro, supporto a iniziative sociali e attenzione al territorio.
La Lombardia conferma così il suo ruolo come area strategica del Paese, in cui la spinta imprenditoriale si lega a valori collettivi. L’universo produttivo locale tratta temi di inclusione, sostenibilità e responsabilità, elementi che oggi influiscono sulle decisioni e sulle strategie di molte aziende.
Quest’anno, la presenza di una sola donna fra i nuovi cavalieri mette in evidenza anche la necessità di un maggiore equilibrio di genere nel mondo imprenditoriale. La storia di Marina Nissim indica un percorso non comune e rappresenta una delle poche eccezioni a una dimensione ancora dominata da uomini. Restare attenti a queste dinamiche è importante per favorire una crescita equilibrata e rappresentativa.