La guida ai fondi dell'archivio storico del banco di napoli tra memoria digitale e patrimonio cartaceo

La guida ai fondi dell’archivio storico del banco di napoli tra memoria digitale e patrimonio cartaceo

La guida di Conny Damiani presenta i fondi storici del Banco di Napoli, riconosciuti dall’UNESCO, integrando strumenti analogici e digitali per facilitare la consultazione e valorizzare il patrimonio archivistico napoletano.
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La guida ai Fondi dell'Archivio Storico del Banco di Napoli, curata da Conny Damiani, offre un prezioso strumento di consultazione per cinque secoli di documenti bancari e culturali riconosciuti dall’UNESCO, integrando metodi tradizionali e digitali per valorizzare e facilitare l’accesso al patrimonio storico. - Gaeta.it

La pubblicazione della “Guida ai Fondi dell’Archivio Storico del Banco di Napoli” offre uno strumento essenziale per consultare una documentazione che attraversa cinque secoli di storia bancaria e culturale. Curata da Conny Damiani e presentata a Napoli, questa guida rappresenta un punto di riferimento per studiosi, archivisti e appassionati, mettendo in luce il valore di un archivio riconosciuto a livello mondiale dalla UNESCO. L’evento di presentazione ha coinvolto esperti e rappresentanti delle istituzioni legate al mondo del credito e della cultura.

La complessità storica dei fondi archivistici del banco di napoli

La ricerca di Conny Damiani si concentra soprattutto sugli “antichi banchi” operanti fra il 1539 e il 1808. Questi documenti costituiscono il nucleo centrale dell’archivio, ma non rappresentano l’unica area di studio. Le scritture apodissarie, che sono testi ufficiali autenticati, sono infatti riconosciute all’interno del Registro internazionale del Programma UNESCO Memory of the World. Questo riconoscimento testimonia il valore storico e culturale dei materiali conservati. La guida scava nelle diverse fasi storiche e istituzionali in cui l’archivio si è sviluppato, mostrando come la sua evoluzione rifletta trasformazioni politiche, economiche e sociali legate al territorio napoletano e non solo.

Analisi delle fonti e continuità istituzionale

La trattazione si basa su un’analisi puntuale delle fonti e su una descrizione ragionata dei soggetti che hanno prodotto e conservato i documenti. L’autrice espone in modo chiaro come si sono susseguiti diversi enti e istituzioni, ciascuno con responsabilità specifiche nella gestione del patrimonio documentale. Si mette così in luce una continuità e un’interazione tra organismi nel corso dei secoli, che hanno portato alla configurazione attuale dell’archivio storico.

Strumenti di consultazione tra analogico e digitale

Un punto centrale della guida riguarda gli strumenti messi a disposizione per accedere ai fondi: diversi supporti cartacei sono completati da metodi digitali, pensati per agevolare sia la ricerca storica sia l’uso divulgativo. Archivisti e specialisti hanno realizzato e aggiornano continuamente cataloghi e inventari, con l’obiettivo di facilitare l’orientamento nel complesso tesoro documentale. La presenza di strumenti misti permette di cliccare tra materiale digitalizzato senza perdersi nelle migliaia di carte originali.

Nel contesto moderno si riconosce il ruolo crescente delle tecnologie digitali, ma viene evidenziata anche l’importanza di strumenti analogici tradizionali, che aiutano a ricostruire le vicende storiche complesse. L’attenzione si concentra sull’equilibrio tra passato e futuro, dove la carta continua a raccontare storie mentre il digitale spinge verso nuove modalità di ricerca e interpretazione.

Cataloghi e inventari in evoluzione

Gli strumenti di consultazione sono concepiti per integrarsi, permettendo un doppio approccio ai materiali. Le tecnologie digitali offrono agilità e immediatezza, mentre i supporti analogici conservano la ricchezza di un patrimonio storico da maneggiare con cura.

L’impatto dei progetti di digitalizzazione e il ruolo del patrimonio archivistico

La guida è stata concepita in un’epoca in cui la digitalizzazione archivistica accelera, supportata anche da risorse destinate all’applicazione dell’intelligenza artificiale. I software di trascrizione automatica e i sistemi per l’estrazione di dati contribuiscono a rendere fruibili grandi quantità di testo storico. Ciò stimola un confronto diretto tra modalità tradizionali e innovative di conservazione della memoria.

Durante la presentazione, Conny Damiani ha sottolineato come lavorare sulla guida rappresenti una riflessione sul senso stesso di un archivio bancario, letto non solo come semplice deposito di documenti, ma come racconto di istituzioni attive in molteplici contesti. La lettura dei fondi presenti in altri archivi cittadini, come quello di Stato e comunale di Napoli, ha arricchito la comprensione della storia collettiva, tra patrimonio culturale e vicende umane.

Digitale e patrimonio tra passato e presente

Questa dimensione storica si intreccia con l’attualità della trasformazione digitale, che consente una gestione più estesa e partecipata delle collezioni. I sistemi informatici adottati dalla Fondazione Banco di Napoli e dagli enti collegati evidenziano un investimento continuo nella conservazione e valorizzazione del materiale archivistico.

Testimonianze dal mondo culturale e istituzionale su un patrimonio riconosciuto

L’incontro di presentazione ha visto intervenire figure chiave come Orazio Abbamonte, presidente della Fondazione Banco di Napoli, e Marcello D’Aponte, presidente della Fondazione Museo Archivio Storico Banco di Napoli. Entrambi hanno rimarcato l’importanza della guida come strumento per ampliare la conoscenza storica e accompagnare il presente. D’Aponte ha ricordato il riconoscimento UNESCO, che attribuisce ulteriore rilievo all’eredità preservata e al lavoro degli archivisti.

Andrea De Pasquale, direttore generale Digitalizzazione e Comunicazione del Ministero della Cultura, ha evidenziato lo stato avanzato della digitalizzazione messa in piedi dalla Fondazione. Ha indicato la guida come un fondamento che permette di consolidare i processi digitali, avvalendosi di sistemi standardizzati per la gestione elettronica dei documenti. A moderare l’evento è stata Gloria Guida dell’Archivio Storico del Banco di Napoli.

Equilibrio tra tutela e innovazione

Questi interventi hanno reso chiaro come la conservazione del patrimonio sia una sfida aperta tra la tutela del materiale tradizionale e le opportunità offerte dall’evoluzione tecnologica. La guida dimostra la volontà di mantenere saldo il legame con la memoria storica, offrendo nel contempo fruibilità e accesso facilitato ai ricercatori di oggi.

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